ITALIANO: LINGUA SEMPRE PIÙ AMATA

ROMA – focus\aise\ - La lingua italiana sbarca in Bahrein, dove nei giorni scorsi, presso la Royal University for Women, è stato inaugurato il primo corso di italiano in un ateneo bahreinita.
Contemporaneamente in Israele arrivava la richiesta da parte del Ministero dell’Istruzione che è alla ricerca di insegnanti di lingua italiana per l'apertura di nuove classi in scuole pubbliche in zona Centro e Sharon e per progetti di studio a distanza, a partire dal prossimo anno scolastico.
Una settimana prolifica, dunque, per la dolce lingua. E non è finita qui!
Pochi giorni fa a Washington l’Ambasciata d’Italia e il District of Columbia, sede amministrativa della città di Washington, hanno firmato un Memorandum d’Intesa (MOA) il cui obiettivo specifico è la diffusione della lingua italiana e dei programmi di educazione culturale italiana nella capitale USA.
La cerimonia si è svolta presso la Cancelleria dell’Ambasciata alla presenza della leadership del dipartimento DC Public Schools (DCPS), tra cui Maggie White, vice capo dell’Ufficio Inner Core, e Jesse Nickelson, direttrice per Global Education.
"Si tratta di un altro passo importante per lo sviluppo dei programmi di lingua italiana a tutti i livelli qui negli Stati Uniti", ha commentato l’ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Armando Varricchio. "Sempre più studenti americani sono interessati all’apprendimento della nostra meravigliosa lingua, e c’è sempre più bisogno di convenzioni come quest’ultima firmata con il DCPS per aumentare l’offerta e per formare nuovi insegnanti", ha aggiunto.
In particolare, con il MOA le parti si impegnano ad incrementare le opportunità per l’insegnamento dell’italiano in determinate scuole elementari, medie e superiori, e a tutti i livelli, incluso Advanced Placement (AP); a proporre iniziative supplementari che aumentino sia le nuove che le già esistenti classi di lingua italiana nelle scuole pubbliche di Washington; a collaborare per generare, per studenti ed insegnanti, nuove opportunità di sviluppo professionale, scambi ed ampliamento delle risorse curriculari.
Intanto ad Amburgo venerdì scorso si è parlato di "Bilinguismo e bilateralità: alla ricerca delle migliori pratiche", nel corso di una conferenza che Jacopo Torregrossa, ricercatore e professore di Linguistica dell’Italiano presso l’Università di Amburgo, ha tenuto presso l’Istituto Italiano di Cultura.
"Perché dovrei insegnare a mio figlio l’italiano (o in genere una seconda lingua)?" è una delle domande più frequenti poste dai genitori italiani residenti in Germania. La conferenza ha inteso dimostrare che l'educazione bilingue è associata solo a benefici linguistici, cognitivi e sociali: le due lingue possono beneficiare l'una dell'altra e le influenze da una lingua all'altra sono meno comuni di quanto si pensi comunemente e cambiano costantemente nel tempo. La discussione si è concentrata anche sulle condizioni educative e familiari che meglio consentono ai bambini bilingui di tradurre i benefici del bilinguismo in competenze linguistiche e cognitive. (focus\aise)