"JE SUIS L’AUTRE" DA ROMA A LUGANO

LUGANO\ aise\ - Lugano ritrova uno dei suoi musei più amati dal grande pubblico. Il prossimo 7 aprile, con l’esposizione “Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento”, saranno infatti inaugurate al pubblico le sale totalmente rinnovate di Villa Malpensata, oggi sede del MUSEC - Museo delle Culture di Lugano.
Per molti anni Villa Malpensata è stata il punto d’incontro tra la grande arte e la Città di Lugano. Oggi, lo storico complesso edilizio affacciato sul lungolago di Lugano è stato ristrutturato e ammodernato, diventando più grande e ancora più accogliente. Così si prepara a tornare al centro della scena culturale del Ticino e di tutta la Regione dell’Insubria.
Dopo alcune anteprime, dunque, Villa Malpensata inaugura le nuove sale espositive con una mostra promossa dal Museo delle Culture di Lugano e dal Museo Nazionale Romano con Electa.
Il progetto di “Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento” è curato da Francesco Paolo Campione con Maria Grazia Messina. Dopo una prima tappa alle Terme di Diocleziano di Roma, prosegue mettendo in dialogo settanta opere tra sculture di grandi maestri del Novecento e capolavori di arte etnica e popolare databili tra il XVIII e l’inizio del XX secolo, oltre a una selezione di opere precolombiane.
“Je suis l’autre” è un viaggio tematico attraverso l’atto creativo, l’inconscio e i miti ed è concepito come una mappa che guida il visitatore attraverso la rivoluzione formale della scultura del Novecento, nata dall’incontro tra gli artisti delle avanguardie e l’arte etnica e popolare. Dagli inizi del Novecento, infatti, comincia anche per la scultura quel processo di rinnovamento dei linguaggi che aveva già coinvolto la pittura: con il desiderio di affrancarsi dai canoni della verosimiglianza, gli scultori fecero propria l’idea di poter esprimere i loro mondi interiori. L’universo espressivo ingenuo, spontaneo e denotato da una forte carica vitale dell’arte cosiddetta “primitiva” ha, in tal senso, rappresentato una vera “rivelazione”.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa e curato da Francesco Paolo Campione e Maria Grazia Messina. Il volume comprende numerosi saggi e un vasto corredo fotografico.
In occasione della esposizione luganese sarà presentata anche una ricca antologia sulle “arti primitive” viste dagli artisti e dagli intellettuali del Novecento, un testo che offre un’ampia e documentata visione multifocale dei significati e dei valori delle opere presentate e, più in generale, del tema del Primitivismo nell’arte del Novecento.
Gli artisti in mostra sino al 28 luglio: Karel Appel, Kenneth Armitage, Jean Arp, Enrico Baj, Mirko Basaldella, Adriana Bisi Fabbri, Serge Brignoni, Agustín Cárdenas, Alik Cavaliere, Lynn Chadwick, Gaston Chaissac, Pietro Consagra, Roberto Crippa, André Derain, Jean Dubuffet, Max Ernst, Agenore Fabbri, Sonja Ferlov Mancoba, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Julio González, Henry Heerup, Ernst Ludwig Kirchner, Jacques Lipchitz, Piero Manzoni, Marino Marini, André Masson, Luciano Minguzzi, Louise Nevelson, Isamu Noguchi, Pablo Picasso, Arnaldo Pomodoro, Man Ray, Regina [Cassolo Bracchi], Raffaello Arcangelo Salimbeni, Salvatore Scarpitta, Francesco Toris, Fritz Wotruba. (aise)