LA BREXIT E LE EUROPEE: LA RISOLUZIONE 5 STELLE PER IL VOTO DEGLI ITALIANI

ROMA\ aise\ - “Valutare la possibilità di adottare iniziative per porre in essere, in via eccezionale per le elezioni europee, la costituzione dei seggi elettorali presso le competenti sedi consolari nel Regno Unito”. Questo il dispositivo di una risoluzione che quattro deputati del Movimento 5 Stelle, tra cui Elisa Siragusa – parlamentare eletta in Europa – hanno presentato alle Commissioni Affari Costituzionali ed Esteri in vista delle prossime elezioni europee, appuntamento che – vista la Brexit – non permetterebbe più ai connazionali residenti in Gran Bretagna di votare nei seggi, così come accade negli altri paese Ue, ma solo tornando in Italia.
“Il 23 giugno 2016 – si legge nella premessa – si è svolto il referendum, consultivo e non vincolante, sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea; il referendum si è concluso con un voto favorevole all'uscita dall'Unione europea con il 51,89 per cento, contro il 48,11 per cento che ha votato per rimanere nell'Unione europea; a seguito del risultato del referendum, la Prima Ministra pro tempore del Regno Unito, Theresa May, annunciava la volontà di avviare la procedura ex articolo 50 del Trattato sull'Unione europea (Tue) per la fuoriuscita del Paese dall'Unione entro il marzo 2017; successivamente alla sentenza della Corte Suprema che confermava la necessità di un voto del Parlamento per attivare la procedura ex articolo 50 TUE, il 1° febbraio 2017 la Camera dei comuni approvava la legge di autorizzazione per la notifica nelle opportune sedi europee”.
“Il 29 marzo 2017 – si legge nell’atto parlamentare – veniva consegnata la lettera contenente la comunicazione ufficiale di attivazione dell'articolo 50 TUE al Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk; il 22 maggio 2017 il Consiglio «affari generali» riunitosi nel formato UE 27 adottava una decisione di autorizzazione dell'avvio dei negoziati sulla «Brexit» con il Regno Unito, affidando alla Commissione europea il ruolo di «negoziatore» per l'Unione europea. Il Consiglio rimarcava la necessità di mantenere il principio dell'unità dei negoziati tra Unione europea e Regno Unito e si faceva carico dei presupposti stabiliti in una risoluzione del Parlamento europeo. Nello specifico, il Parlamento europeo sottolineava la necessità di garantire i diritti ai cittadini europei residenti in Regno Unito, il rispetto degli impegni finanziari presi dalla Gran Bretagna nei confronti dell'Unione europea e di tutelare l'accordo di pace sull'Irlanda del Nord; dopo un faticoso periodo di negoziati si giungeva ad un accordo di recesso che traduceva in termini giuridici la relazione congiunta dei negoziatori dell'Unione europea e del Governo del Regno Unito. Tale accordo, ad ogni modo, veniva stato respinto dalla Camera dei Comuni il 15 gennaio 2019”.
“Stante l'incertezza sul futuro delle relazioni tra Unione europea e Regno Unito, provocata dalla mancata approvazione dell'accordo, giova ricordare che il prossimo maggio si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo; si stima che gli italiani presenti nel Regno Unito siano circa 700 mila; di questi, secondo i dati statistici, aggiornati al 1° gennaio 2018, quelli regolarmente iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) risultano essere 301.439. Risulterebbe, quindi, particolarmente gravoso – si sottolinea – non consentire ai cittadini italiani, sia a quelli a che si trovano temporaneamente nel Regno Unito per motivi di studio o di lavoro, nonché ai loro familiari conviventi, sia a quelli residenti permanentemente e iscritti all'Aire, di poter votare in loco per tali elezioni”.
I deputati 5 Stelle, quindi, con la risoluzione intendono impegnare il Governo “a valutare la possibilità di adottare iniziative per porre in essere, in via eccezionale per le elezioni europee, la costituzione dei seggi elettorali presso le competenti sedi consolari nel Regno Unito”. (aise)