LA CITTÀ CHE RINASCE: PRESENTAZIONE DI TRIESTE A BRUXELLES

BRUXELLES\ aise\ - La città di Trieste, capoluogo della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, è da sempre considerata, grazie al suo porto, uno snodo internazionale importante per lo scambio di merci tra l’Italia, l’Est Europa e l’Asia. Protagonista di vicende complicate e coinvolgenti, Trieste si configura oggi come una città giovane e dinamica. Se ne parlerà il 16 maggio presso la sede della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia a Bruxelles.
Il capoluogo giuliano, nella sua storia, in particolare dal secondo dopo guerra, a causa di alcuni anni di inattività è stata definita “la bella addormentata”. Il binomio fa appunto riferimento alla bellezza paesaggistica ed artistica di una città che non riesce a svilupparsi velocemente per una serie di motivi, tra i quali alcune scelte politiche e sociali non sempre adeguate alle necessità di rilancio. Di conseguenza, circa 2.500 triestini, per lo più giovani, lasciano la propria città ogni anno per trovare lavoro.
Inoltre, la popolazione di Trieste è composta da 108 mila pensionati e 70 mila dipendenti pubblici. Queste ultime due categorie, se sommate, rappresentano i tre quarti della popolazione totale. Si tratta di persone benestanti e questo orizzonte tranquillo non incoraggia l’imprenditorialità che risulta essere debole e poco incline all’innovazione. È proprio in questa fase di quiete che Trieste decide di risollevarsi e di fare affidamento sui suoi punti di forza. In primis il turismo: rispetto allo scorso anno nella città il turismo è incrementato del 4% con persone provenienti soprattutto dal nord-est Europa. In secondo luogo, i 25 mila studenti universitari che non risiedono propriamente a Trieste, ma domiciliano là per un lungo periodo di tempo. “Fiaccata da un persistente immobilismo, Trieste si è vista affibbiare epiteti come città di vecchi, di matti e ubriaconi, città del ‘non se pol’ e del ‘viva là e po bon’ – spiega Flavio Tossi, presidente del Circolo AGM di Bruxelles – Ma ecco che da alcuni anni si sta registrando un risveglio che ribalta la connotazione negativa della ‘bella addormentata’.
E ciò grazie anche all’eccellenza scientifica che la vedrà capitale europea della scienza l’anno prossimo”. Il vero cavallo di battaglia sono i 40 centri di ricerca e i 10 mila ricercatori che si trovano nella città. Grazie a questi numeri, Trieste ha vinto il titolo di “Capitale europea della scienza 2020”. L’ESOF – EuroScience Open Forum, la più famosa manifestazione europea dedicata al dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica approderà a Trieste dal 4 luglio al 10 luglio 2020 con un ricco programma di eventi e workshop. (aise)