LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PASSA DALL’ITALIA

ROMA – focus/ aise – 11.700 piccoli agricoltori afghani hanno beneficiato del progetto di sostegno all’agricoltura ed allo sviluppo rurale – SARD - della Cooperazione italiana, in quattro distretti della provincia di Herat.
Il progetto – avviato cinque anni fa e realizzato in cooperazione con FAO Afghanistan e con il Ministero dell’Agricoltura, Irrigazione e Zootecnia (MAIL) - ha consentito loro di raggiungere l’autosufficienza alimentare, migliorare i rendimenti ed accedere al mercato, facendo uscire le loro famiglie dalla povertà. Scolarizzazione, migliore utilizzo delle risorse agricole e un freno all’abbandono della campagna sono gli effetti indiretti del progetto che ha migliorato le condizioni di vita delle famiglie degli agricoltori coinvolti, oltre 70.000 persone.
Il progetto riguarda, in particolare, la distribuzione di sementi ad alto rendimento e fertilizzanti per il frumento, la diffusione della coltivazione dello zafferano, la creazione di centri per il confezionamento e la trasformazione dei prodotti agricoli e lattiero-caseari, la costruzione di serre per ortaggi e di arnie per l’apicultura e la riabilitazione di frutteti.
Circa 2.000 contadini nei distretti di Karokh e Zindajan hanno avviato la coltivazione di zafferano, aumentando in media le proprie entrare dell’815%, mentre oltre 6.000 beneficiari hanno usufruito di sementi e fertilizzanti per il grano, aumentando di oltre l’80% i rendimenti.
50 donne senza occupazione si sono trasformate in produttrici di miele nel distretto di Karokh, grazie alla distribuzione di arnie e oltre 100 famiglie hanno potuto riabilitare i propri frutteti. La costruzione di serre ha consentito di triplicare il raccolto di fragole nel distretto di Gozarah e consentito ai beneficiari di realizzare risparmi per incrementare la propria attività.
Mohammad Dawood, capo di un gruppo di interesse del villaggio di Domjo nel distretto di Karohk, ha una grande famiglia di 14 membri, 2 femmine e 12 maschi. Nel 2015 è stato selezionato come beneficiario del progetto quando era in procinto di lasciare il proprio villaggio per cercare lavoro come bracciante dal momento che non riusciva a soddisfare i bisogni della sua famiglia. A causa della siccità il suo campo produceva solo 100 chili di grano e piccole quantità di orzo. Mohammad ha ricevuto 100 Kg di bulbi di zafferano dal progetto SARD ed ha visto aumentare le sue entrate: “Questo progetto ha portato cambiamenti significativi: non ho più dovuto abbandonare il mio villaggio, ora i miei figli possono andare a scuola, i membri della mia famiglia hanno un lavoro stagionale e durante il periodo del raccolto ho perfino bisogno di assumere lavoratrici donne”.
Il progetto è stato esteso di un anno grazie ai risparmi realizzati e continuerà a garantire una continuità anche dopo la sua conclusione, grazie all’applicazione di un sistema rotativo per il quale ogni beneficiario si è impegnato a fornire ad un altro agricoltore in stato di bisogno quanto ha ricevuto dal progetto.
Tra un anno Mohammad Dawood, che ora coltiva oltre 300 Kg di bulbi, sarà in grado di fornire gratuitamente 100 Kg di bulbi di zafferano ad un altro contadino.
L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) sta iniziando a lavorare ad un nuovo progetto per migliorare l’accesso al mercato dei prodotti dei beneficiari del progetto SARD.
Il Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Giorgio Marrapodi, e il Direttore dell’Ufficio UNESCO in Iraq, Paolo Fontani, hanno firmato a Doha un accordo per la realizzazione di un progetto congiunto di cooperazione, finalizzato ad assicurare accesso all’istruzione ai bambini in Iraq che ne sono esclusi.
L’accordo – spiega la Farnesina – è parte di un più ampio programma finanziato anche dalla Fondazione qatarina Education Above All. L’Italia sosterrà il progetto con un milione di euro, con l’obiettivo di contribuire a rimuovere alcuni degli ostacoli che limitano in Iraq l’accesso all’istruzione. I fondi saranno impiegati da UNESCO per rimettere in funzione dieci scuole, condurre campagne per promuoverne l’iscrizione e fornire kit scolastici a circa 17.000 bambini e bambine dei Governatorati di Salah al-Din e Baghdad.
“Nel contesto iracheno – ha commentato il Direttore Generale Marrapodi – diventa ancora più importante anche altrove creare sinergie tra le diverse conoscenze ed esperienze: Iraq, Italia, Education Above All e UNESCO offriranno ciascuno un importante contributo alle attività del progetto. Siamo fiduciosi che questo progetto possa costituire un punto di partenza per una più ampia e fruttuosa collaborazione trilaterale con il Qatar, in Iraq e in altri contesti”.
In occasione della cerimonia di firma dell’accordo, Paolo Fontani, Direttore dell’Ufficio UNESCO in Iraq, ha sostenuto che “UNESCO è particolarmente grata al Governo italiano e a Educate A Child, il programma globale della Fondazione Education Above All, per il supporto assicurato al progetto. Il miglioramento dell’accesso all’istruzione per bambini e bambine che ne sono esclusi è il miglior possibile contributo per il loro futuro e per quello dell’Iraq”.
L’Ambasciatore d’Italia in Qatar, Pasquale Salzano, ha commentato “siamo lieti che la firma di questo accordo avvenga a Doha nella cornice del WISE Summit con focus in particolare sull’accesso all’istruzione per i bambini nei paesi più svantaggiati. L’Italia è da sempre tra i maggiori contributori di UNESCO e l’intesa di progetto siglata oggi a Doha rafforza il nostro impegno per la promozione dell’accesso all’istruzione, a fianco del Qatar e della fondazione Education Above All, impegnata in Iraq, in Africa e nel mondo per la scolarizzazione di oltre 10 milioni di minori che vivono in aree di crisi”. Per far fronte all’emergenza umanitaria provocata dalle inondazioni negli Stati del HirShabelle, Jubaland e South-West State in Somalia, infine, la Farnesina ha disposto un volo umanitario della Cooperazione Italiana, partito dalla Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi in direzione dell’aeroporto di Mogadiscio. Sull’aereo un carico di 22 tonnellate di beni di primo soccorso ed accoglienza (tende, kit igienici, coperte, generatori elettrici) e kit medici contro il colera.
La spedizione è destinata a sostenere le attività di assistenza alla popolazione colpita effettuate dal Programma Alimentare Mondiale (PAM). (focus\ aise)