“LA DIVINA COMMEDIA”: A ROMA LE PITTOSCULTURE DI ISTVÁN MADARASSY

ROMA\ aise\ - La mostra del noto orafo e scultore ungherese István Madarassy, dal titolo “La Divina Commedia”, verrà inaugurata domani, 17 ottobre, alle ore 19.30 a Palazzo Falconieri, presso l’Accademia d’Ungheria a Roma.
Centotre “pittosculture” ispirate alla trilogia dantesca realizzate con nastri di rame ossidati e successivamente pitturati. Tra le opere relative al Purgatorio il pubblico troverà anche un omaggio alla Rivoluzione ungherese del 1956.
All’inaugurazione della mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 4 novembre, interverranno Ádám Zoltán Kovács, Ambasciatore d’Ungheria Roma, e Manuela Bartolotti Ablondi, storica e critica d’arte.
“La pittura si fa scultura - ha detto Bartolotti Ablondi - prendendo corpo e uscendo dal limite del quadro, con l’effetto di una magia tridimensionale, di mani che sbucano dal nulla per indicare, dirigere, esprimere o di ali che scappano verso l’infinito. Ugualmente il rame, materia da plasmare o da incidere, è invece trasformato nella sua intima essenza, il calore della fiamma ne estrae il colore, la sembianza pittorica, la poesia nascosta. Questa è l’operazione artistica, alchemica, si direbbe, di Istvàn Madarassy, creatore unico nel suo genere”.
Al vernissage delle ore 20.30 seguirà il concerto per pianoforte di Dániel Sass (Vincitore del Concorso Internazionale Danubia Talents 2018).
István Madarassy nasce a Budapest nel 1948. Tra il 1963-67 studia presso il Liceo di arte figurativa ed applicata di Budapest per proseguire poi gli studi presso l’Accademia d’Arte applicata di Budapest, sotto la guida di József Engelsz e Gyula Illés. Dal 1973 espone sia in Ungheria sia all’estero sia con mostre personali sia partecipando a mostre collettive. Nel 1994 la sua opera intitolata “La Porta dell’Inferno” riceve la medaglia d’oro alla Mostra Biennale Internazionale di Dante a Ravenna. Nel 1996 partecipa alla Biennale con un’altra opera ispirata al Purgatorio, e nel 1998 per il Paradiso. Nel 2010 riceve un invito da parte del Museo Casa di Dante di Firenze in cui lo invitano ad esporre una sua personale nel 2011 presso la loro sede. Quest’ultima mostra, tuttavia, è solo l’inizio di una serie di iniziative dedicate alle sue opere, dal momento che gli susseguirono altri inviti sempre a nome direttore del Museo Casa di Dante, Silvano Fei, ad esporre sia nel 2013 sia nel 2016. Nell’ambito delle mostre di cui sopra espone le sue “pittosculture” ispirate rispettivamente alle 33 cantiche del Purgatorio, e alle 33 cantiche del Paradiso. Per ambedue le occasioni realizza anche delle statue, quali Virgilio e Beatrice. (aise)