L’AMATORE: IL FILM DI MARIA MAUTI A BARCELLONA CON L’IIC

BARCELLONA\ aise\ - Proiezione a Barcellona per “L’Amatore”, primo film di Maria Mauti che il prossimo 30 marzo verrà presentato alla Filmoteca di Catalunya su iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura.
Il film è un viaggio dentro le pieghe intime di uno degli architetti di fama del ventennio fascista, Piero Portaluppi, attraverso la riscoperta, nel presente, della sua opera e del suo diario filmico, un archivio inedito in 16mm girato e montato dall’architetto.
Uomo di fascino e potere, Portaluppi attraversa questa epoca grandiosa e tragica con distacco e ironia, danzando sulle cose e creando bellezza. La Storia intanto cammina implacabile accanto alle vicende dell’uomo.
“L’Amatore” è la storia di un uomo dalle insolite ossessioni, un seduttore, che, un giorno, compra una cinepresa, nel 1929, e da allora non smette più di filmare e montare la realtà che lo circonda.
Il film nasce da un fatto. Per più di trent’anni dalla sua morte, le pellicole in 16mm di Piero Portaluppi, filmate e montate nel corso di una vita, sono rimaste chiuse in una cassapanca. Un piccolo tesoro nascosto.
Il film è la rilettura di questo diario filmico, come un taccuino di appunti che ci restituiscono il suo sguardo sul mondo.
Eclettico e agnostico, Piero Portaluppi si costruisce un personaggio dai molteplici volti, sostenuto da un talento naturale e una vera ambizione. La cifra del suo sguardo verso il mondo e se stesso è l’ironia. Vive gli anni entusiasmanti e ambigui della costruzione del regime, con cui mantiene una distanza. E nello stesso tempo si concede la piena realizzazione professionale.
Portaluppi è prima di tutto l’architetto dell’alta borghesia, un uomo che arriva a tutto ciò che desidera, successo, potere, donne, talento, ma con la guerra perde quello che più conta nella sua vita.
La Storia irrompe implacabile nell’esistenza dell’uomo. Suo figlio muore nei mari di Algeri. La sua vena creativa si spegne irrimediabilmente.
La storia nel film segue il filo portaluppiano, la sua attitudine a danzare sulle cose, e nello stesso tempo rivela il lato drammatico degli eventi, priva di un lieto fine. Eccellenza e miseria si confondono. Fragilità e potere.
Maria Mauti nasce a Milano nel 1974 ed è laureata in Filosofia. Regista di documentari, dal 2003 collabora con il canale satellitare Classica in onda su Sky curando come autrice e regista le produzioni legate alla musica contemporanea italiana, al teatro d’opera e alla danza.
Realizza così alcuni documentari su personaggi di valore della cultura, tra cui Daniel Barenboim, Carolyn Carlson, Pina Bausch, Bill T. Jones (documentario selezionato all’American Dance Festival), Fabio Vacchi e Ermanno Olmi, Azio Corghi e José Saramago, Alicia Alonso del Ballet Nacional de Cuba e molti altri.Nel 2013 realizza il documentario sulla storia del Teatro Grande di Brescia dal titolo Memorie.
Il film “l’Amatore” è il suo primo lungometraggio. (aise)