LIBRI IN AMBASCIATA - L’AMBASCIATA IN UN LIBRO

ROMA – focus\aise\ - Il diplomatico ha a sua disposizione numerosi strumenti per poter svolgere la propria attività e per raggiungere gli obiettivi che si prefigge. Alcuni di questi strumenti sono più noti, come la capacità negoziale, gli incontri ufficiali, le riunioni istituzionali e molti altri. Nel caso dell’ambasciatore, chiamato a svolgere la propria attività di anello di collegamento fra due Paesi e fra due culture, rientrano tra gli strumenti anche alcuni aspetti meno evidenti come l’utilizzo degli edifici dell’Ambasciata o della Residenza e le manifestazioni culturali.
Sono proprio questi due elementi che costituiscono l’oggetto della pubblicazione "Cultura in Residenza. L'esperienza dell'Ambasciata d'Italia a Sofia", volta soprattutto a documentare come la presenza di un prestigioso edificio storico sede dell’Ambasciata insieme ad una offerta di eventi attentamente programmati, possano essere un efficace fattore di promozione dell’immagine dell’Italia. Curato dall’ambasciatore Stefano Baldi, il volume "Cultura in Residenza" può essere scaricato anche in ebook.
Da Sofia a Buenos Aires. Anche qui "un libro comunica, illustra, conserva, trasmette e aggiorna significati e emozioni. La stessa funzione che un edificio come Palacio Alvear - il nostro Tricolore sull'Avenida Libertador a Buenos aires - svolge da quasi cento anni, comunicando, illustrando, conservando, trasmettendo e aggiornando la unicità della presenza dell'Italia in Argentina e delle relazioni tra i due Paesi e le due Comunità". A scrivere è Giuseppe Manzo, ambasciatore italiano a Buenos Aires, che firma la prefazione de "Il Tricolore sulla Libertador", libro edito dall’Ambasciata che contiene la storia fotografica di Palazio Alvear e delle case italiane a Buenos Aires.
"Gli scatti che nel libro fissano luoghi, arredi e momenti dell’Ambasciata italiana e di Palazzo Italia", continua Manzo, "sono innanzitutto la fotografica di questo ruolo e di questi legami speciali tra due popoli che condividono storia e radici, nelle parole del presidente Mattarella, due popoli "fratelli". Da qui", spiega l’ambasciatore, "anche la scelta di un volume senza testi, in cui il racconto della magnificenza e dello splendore di questa presenza italiana a Buenos Aires è lasciato all’evidenza dell’immagine, peraltro ritratta da fotografie scattate per la maggior parte dalle stesse mani di chi in questi edifici vive e lavora". L’architettura dei due edifici è illustrata più nel dettaglio dalla direttrice dell’IIC di Buenos Aires, Donatella Cannova. Quindi, spazio alle foto per 106 pagine. (focus\aise)