LO SPAZIALISMO ITALIANO A LONDRA

LONDRA\ aise\ - La Opera Gallery di Londra ospiterà dal 17 al 29 maggio una nuova mostra d’arte contemporanea incentrata sul movimento dello Spazialismo, che vedrà riuniti alcuni dei più celebri artisti italiani del secolo scorso, tra cui Lucio Fontana, Turi Simeti, Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani.
Spaziale! Italian Spatialism and its legacy” - questo il titolo della mostra - è organizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia di Londra, che ospiterà un vernissage ufficiale il giorno giovedì 16 maggio, con un intervento dell’ambasciatore Raffaele Trombetta e una selezione di opere spazialiste esposte in Ambasciata per l’occasione.
Per la prima volta nella storia di Opera Gallery, la galleria londinese esporrà circa 40 opere di artisti del XX secolo aderenti allo Spazialismo. Tra gli artisti in mostra spiccano il celebre Lucio Fontana, il padre dello Spazialismo, attualmente protagonista di un’importante retrospettiva al Metropolitan Museum di New York, che si sposterà al Guggenhaim di Bilbao in maggio; Enrico Castellani, le cui opere fanno parte delle collezioni permamenti del MoMA, Solomon Guggenheim Museum, Centre Pompidou, Stedelijk Museum e la Fondazione Prada a Milano; Agostino Bonalumi, membro del movimento ZERO che ricevette il prestigioso premio del Presidente della Repubblica nel 2001; Pino Manos, uno degli ultimi eredi viventi dello Spazialismo.
Dai famosi tagli e concetti spaziali di Fontana alle suggestive estroflessioni di Bonalumi, le opere d’arte in mostra a Opera Gallery hanno la capacità di fondere arte, spazio, scultura e architettura. Le tele, in prevalenza monocromatiche, trascendono i confini della pittura, superando la tradizionale bidimensionalità della superficie pittorica. La mostra si ripropone di celebrare lo Spazialismo in quanto movimento artistico tutto italiano, oltre che i suoi esponenti principali e la sua eredità nel contesto della storia dell’arte contemporanea.
“Scoprire il Cosmo è scoprire una nuova dimensione. È scoprire l’Infinito. Così, bucando questa tela – che è la base di tutta la pittura – ho creato una dimensione infinita. Qualcosa che per me è la base di tutta l’arte contemporanea”, affermava Lucio Fontana.
Il Regno Unito si è recentemente affermato come uno dei paesi leader per il mercato dell’arte italiana del dopoguerra: il 63% dei collezionisti di Lucio Fontana a livello mondiale è inglese, e le sue opere hanno avuto un’impennata di prezzo del 40% negli ultimi due anni (Fonte: Artprice). La mostra di Opera Gallery si inserisce dunque nel contesto di grande interesse inglese e internazionale per l’eccellenza artistica italiana.
“Viviamo in un momento di grandissimo interesse per l’arte Italiana del dopoguerra, sia da un punto di vista accademico che per quanto riguarda il mercato dell’arte”, conferma Federica Beretta, direttrice di Opera Gallery, che si è detta “onorata di inaugurare questa mostra con collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, che ha sempre dimostrato tutto il suo impegno nella promozione dell’eccellenza artistica italiana”.
Fondata da Gilles Dyan nel 1994, Opera Gallery è una delle più importanti gallerie commerciali di arte moderna e contemporanea a livello internazionale. Opera Gallery ha sede nelle principali capitali artistiche del mondo, tra cui New York, Miami, Aspen, Parigi, Monaco, Ginevra, Zurigo, Singapore, Hong Kong, Seoul, Beirut e Dubai. Opera Gallery offre a musei, fondazioni, e collezionisti privati di tutto il mondo una ricca varietà di artisti moderni e contemporanei, attraverso un programma curatoriale di mostre e fiere d’arte di alto livello. Negli anni, Opera Gallery ha organizzato importanti mostre, tra cui Pablo Picasso a Monaco, Marc Chagall a Londra, Jean Michel Basquiat & Andy Warhol a Ginevra, Jean Dubuffet & Alexander Calder a Ginevra e due retrospettive di Manolo Valdés a Parigi e Singapore. (aise)