L’UNIONE FA LA FORZA

ROMA – focus/ aise - La Regione Friuli Venezia Giulia finanzia l'avvio di Crossit Safer, progetto di collaborazione trasfrontaliera fra Italia e Slovenia (Interreg V Ita-slo 2014-20) in tema di Protezione civile che sarà operativo dal 20 febbraio e che permetterà di condividere le procedure di eccellenza, la formazione e le esperienze della Protezione civile della regione con quella della Slovenia per arrivare a un protocollo di intervento condiviso sulla fascia confinaria. Proprio perché le emergenze ambientali, naturali o climatiche non si fanno limitare dai confini, Crossit Safer persegue l'obiettivo di un coordinamento generale tra le istituzioni della protezione civile regionale e della Slovenia. In questo modo si intende rafforzare la capacità di cooperazione istituzionale transfrontaliera fra le autorità pubbliche e le organizzazioni chiave in materia di protezione civile. Il tutto promuovendo la pianificazione di soluzioni congiunte da adottare in caso di calamità, con misure coordinate di prevenzione, di allerta e di reazione alle emergenze naturali. Dal confine sloveno all’Armenia: "Abbiamo firmato un protocollo di collaborazione operativo con la Commissione scientifica, che rappresenta il completamento del memorandum d'intesa sulla cooperazione scientifico-tecnologica firmato in occasione della visita della scorsa estate in Armenia del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella". Così Massimo Inguscio, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che venerdì scorso a Jerevan ha siglato il Programma di Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Cnr e la Commissione Scientifica del Ministero dell'Istruzione e della Scienza della Repubblica di Armenia, rappresentata dal Presidente Samvel Harutyunyan. L'accordo, ha spiegato Inguscio, “prevede l'avviamento di una serie di progetti bilaterali in svariati ambiti, dall'agricoltura di precisione al settore culturale, fino ad arrivare all'intelligenza artificiale e alla ricerca nel campo della fisica". Per terminare, con il meeting di Lubiana del 21-23 gennaio scorso sta per concludersi la I fase del progetto europeo Interreg Bid Rex che ha visto la Regione Marche unico partner italiano tra i nove rappresentanti di sei diversi paesi.
La UE finanzia questo tipo di progetti per approfondire temi e indicare obiettivi da attuare con i fondi strutturali a beneficio dell’intera comunità. La partecipazione della Regione Marche al progetto è stata avvalorata dalla rilevanza data allo strumento della Rete Ecologica Regionale (REM), di cui si è dotata nel 2013 con la L.R. 2/13 per promuovere una visione ambientale dell’intero territorio. L’opportunità offerta da BID REX favorisce pertanto quanto già per legge dovrebbe essere attuato con il recepimento della struttura e della funzione della Rete nei vari strumenti di governo del territorio: l’obiettivo è quello di applicare tale visione nei processi di sviluppo da un lato alla scala regionale, dall’altro al livello degli Enti che disegnano le politiche alle scale di maggior dettaglio, Province, Comuni, U.M. e Aree Protette. La I fase di Bid Rex si concluderà nel prossimo marzo con la presentazione da parte di ogni partner di un piano d’azione che coinvolgerà almeno 5 ambiti territoriali nell’adozione della REM. Nel biennio aprile 2019-marzo 2021 il progetto andrà completato con l’attuazione di casi concreti individuati. (focus\ aise)