MARCINELLE: LA VOCE DELLE REGIONI

ROMA – focus/ aise - “Quando parliamo di Marcinelle non possiamo dimenticare che i minatori in Belgio erano manodopera inviata in cambio di quintali di carbone per l’Italia: praticamente uomini barattati con materie prime, sulla base di precisi accordi. Quel giorno del 1956 il Veneto pagò quello scambio con cinque caduti. Li ricordiamo con affetto e riconoscenza perché sono il simbolo di un Veneto che, contrariamente a quello che qualcuno vuole far credere con scopi politici, ha conosciuto la povertà e il sacrificio e non è insensibile alle difficoltà altrui”. Alla vigilia del sessantatreesimo anniversario della tragedia mineraria di Bois du Cazier a Marcinelle, divenuto giornata dedicata al lavoro italiano nel mondo, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha ricordato i corregionali che, insieme ad altri 136 italiani, persero la vita: Giuseppe Corso da Montorio Veronese, Dino Dalla Vecchia da Sedico, Giuseppe Polese da Cimadolmo, Mario Piccin da Codognè, Guerrino Casanova da Montebelluna. “Marcinelle” ha detto Zaia, “è un simbolo che ci impone di tenere viva la memoria su questa tragedia. Un monito a non dimenticare tutta la storia della nostra emigrazione e, sulla strada di quello che è già un nostro preciso impegno, a garantire sempre maggior sicurezza nei luoghi di lavoro affinché nessuno debba più rischiare la vita nell’assicurare una vita dignitosa alla sua famiglia”. Un messaggio anche dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: "È doveroso il ricordo per le vittime dei tragici eventi di Marcinelle in cui morirono anche i nostri corregionali, emigrati in cerca di lavoro nelle miniere del Belgio. Un anniversario che, oltre a ricordare la vicinanza della Regione ai familiari, deve essere monito per tenere sempre alta la cultura della sicurezza esercitando prevenzione e vigilanza a tutela della vita e della salute dei lavoratori".
Dall’Abruzzo il presidente della Regione Marco Marsilio, che ha partecipato alla cerimonia istituzionale promossa dal Comune di Manoppello, paese della Valpescara che più di tutti ha pagato il tributo di sangue: 60 i minatori abruzzesi che rimasero uccisi nell'incendio della miniera.
"La tragedia di Marcinelle è ancora attuale e viva”, ha ricordato il presidente Marsilio. “E ancora oggi, molti abruzzesi sono costretti a emigrare all'estero per trovare un lavoro. Onorare la memoria delle vittime di Marcinelle - ha aggiunto il presidente - significa ricordare un patrimonio di sofferenze, un patrimonio che aiuta a formare le future generazioni, a capire da quali radici provengono e soprattutto i sacrifici che la vita riserva durante il cammino. Marcinelle conserva tutti questi insegnamenti".
Anche il presidente del Consiglio regionale della Puglia Mario Loizzo ha ricordato il sacrificio e i meriti dei pugliesi emigrati in tutti i continenti nella Giornata nazionale del sacrificio italiano nel mondo - fissata significativamente nell’anniversario della tragedia di Marcinelle: “Nel ricordo di quelle tragedie-simbolo della nostra emigrazione - ha detto Loizzo – rinnoviamo in questa occasione l’esigenza che l’esempio di quelle tragedie serva oggi di monito ad esercitare la massima prevenzione, vigilanza e diligenza in tutti i posti di lavoro, tanto più nell’industria pesante, per assicurare la tutela e la sicurezza dei lavoratori e scongiurare il fenomeno delle “morti bianche”: il lavoro è un diritto che non può essere pagato a rischio della vita”. Si è espresso anche il Presidente del Consiglio regionale del Molise, Salvatore Micone, che ha ricordato I 7 corregionali morti.
“Certo – ha detto Micone – sul tema della sicurezza tante cose sono cambiate dal quel 1956. Sono nate iniziative, figure professionali, corsi di studio, programmazioni specifiche e tecniche, ma purtroppo ancora si continua a morire sui posti di lavoro per errori e superficialità. Ancora oggi si parte dalla propria terra per andare a cercare in altri luoghi un’occupazione; ancora si devono accettare condizioni di lavoro pericolose pur di portare a casa uno stipendio”. Infine, un messaggio di ricordo è stato reso noto da Rosetta D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale della Campania e Presidente della Consulta dei Campani nel mondo: “Onorare i nostri concittadini italiani scomparsi tragicamente in situazioni lavorative in ogni parte del mondo”.
“Nel 2016 - ha detto D’Amelio - sono stata, insieme con gli altri Presidenti dei Consigli regionali italiani, sui luoghi della tragedia per la deposizione di una corona al Monumento dei Caduti, dove ancora oggi vivono tanti emigranti italiani, partiti dalla nostra regione e dalle aree interne e dove le nuove generazioni sentono forte il legame con i territori di origine ed anche il peso della memoria per quella immane catastrofe che colpì centinaia di minatori”. Il Consiglio regionale, ha concluso la Presidente, ha quindi “partecipato con il minuto di silenzio alle iniziative finalizzate a rinnovare il ricordo di quelle vittime e di tutti coloro che, purtroppo, ancora oggi, perdono la vita sul lavoro”. (focus\ aise)