MONTREAL: ELETTE ALL’ESTERO IN DIFESA DEI CORSI DI ITALIANO E DEI SERVIZI CONSOLARI

ROMA – focus\aise\ - Sono state elette entrambe nella ripartizione del Centro e Nord America e, sebbene in due schieramenti diversi, le onorevoli Fucsia Nissoli di Forza Italia e Francesca La Marca del Partito Democratico si trovano spesso a dover operare in parlamento in difesa delle medesime questioni. È il caso dei corsi di lingua italiana a Montreal, per i quali entrambe hanno presentato una interrogazione al ministro degli Affari esteri.
Il PICAI di Montreal ha infatti sospeso improvvisamente e a metà anno scolastico i corsi d’italiano, provocando allarme e disagio tra le famiglie dei discendenti. L’inaspettata decisione ha creato "danni nel percorso educativo dei ragazzi", come ha evidenziato Nissoli, ed "un vuoto nell’intero sistema di promozione della lingua e della cultura italiane in Canada, per il peso che la comunità italiana in Québec ha a livello nazionale", come ha sottolineato La Marca.
"L’interruzione dello svolgimento di tali corsi avrà evidenti ripercussioni sull’immagine dell’Italia in Canada", ha aggiunto Nissoli, auspicando che si arrivi presto ad una soluzione della vicenda venendo "incontro alle esigenze degli studenti e delle famiglie italiane di Montreal".
Ricordando che il PICAI "è stato per mezzo secolo l’asse portante dell’insegnamento dell’italiano a Montreal" e che, "dopo alcuni anni di sospensione, era stato riammesso nel piano di contributi per il 2018 con un impegno di circa 94.000 euro, ma le successive verifiche amministrative e contabili operate dal Consolato e dal Ministero non hanno consentito l’effettiva erogazione di tale somma", La Marca ha chiesto al ministro di "determinare le condizioni per una ripresa dei corsi interrotti e per modificare i criteri della circolare che contiene criteri troppo restrittivi e penalizzanti verso gli enti gestori".
Entrambe le deputate si sono fatte promotrici nei giorni scorsi di altre due iniziative simili: La Marca e Nissoli hanno infatti presentato due interrogazioni anche per sollecitare il governo rispetto all’apertura di due sedi consolari: Francesca La Marca per l’attivazione di un consolato onorario ad Austin, in Texas, e Fucsia Nissoli per la riapertura del Consolato a Newark, in New Jersey.
La Marca aveva già chiesto lo scorso anno al console generale di Houston, Federico Ciattaglia, di considerare l’opportunità di avviare le procedure per l’attivazione di un consolato onorario ad Austin, come sollecitato da diversi connazionali lì residenti. "A causa dei numerosi arrivi di nostri connazionali in quell’area", ha spiegato la parlamentare PD, "si sarebbe rafforzata l’esigenza di un’assistenza di prossimità, che nei limiti del possibile non costringa le persone interessate ad ottenere prestazioni consolari a spostarsi e a sobbarcarsi il peso e gli oneri del viaggio e talvolta della permanenza a Houston. Il console Ciattaglia ha preso cortesemente atto di questa mia sollecitazione e, a sua volta, ha interpellato l’Ambasciata d’Italia a Washington sulla possibilità di procedere nella direzione indicata dai nostri connazionali di Austin. Siamo in attesa di una risposta in merito e, comunque, mi auguro vivamente che le ragioni che sono alla base di tale richiesta siano riconosciute per l’obiettiva rispondenza alla situazione reale dei nostri connazionali residenti quell’area".
Quanto a Newark, ad occuparsi da tempo è Nissoli che ha ribadito al ministro Moavero l’esigenza di riaprire un Consolato chiuso per via della spending review, nonostante si trovasse in "una realtà storica dell'emigrazione italiana in Usa, dove è presente una popolazione anziana che ha difficoltà a muoversi e che ha subito disagi derivanti da questa chiusura, anche se si è cercato di rimediare con l'apertura di un consolato onorario, istituito anche grazie al mio impegno sul piano istituzionale". Newark rappresenta inoltre una "considerevole attrattiva nel settore della ricerca" e vanta una "posizione geostrategica rilevante, tra New York e Washington, snodo centrale di importanti reti ferroviarie, stradali, aeroportuali e portuali". La parlamentare di Forza Italia ha ricordato poi che negli ultimi tempi si è assistito "a una ripresa dell'emigrazione italiana verso gli Usa" al punto che, dalla chiusura del consolato di Newark ad oggi, gli iscritti all'AIRE "risultano aumentati di più del 10 per cento e il Consolato Generale di New York, competente per l'area, vedrà pian piano aumentare il sovraccarico di lavoro sul personale già di per sé insufficiente". (focus\aise)