MORTO IL PADRE DI MONTALBANO ANDREA CAMILLERI
ROMA\ aise\ - Si è spento questa mattina all’età di 93 anni Andrea Camilleri. Il papà del celebre commissario Montalbano, nato a Porto Empedocle nel 1925, era stato ricoverato circa un mese fa all’Ospedale Santo Spirito di Roma per un arresto cardiaco. E sempre per un arresto cardiaco se n’è andato alle 8.20 circa.
Mentre già messaggi di cordoglio arrivano dal mondo della cultura, della politica e da parte dei milioni di lettori che hanno amato i suoi libri, la famiglia fa sapere che le esequie, per volontà dello scrittore stesso, saranno private. A breve, tuttavia, verrà indicato il luogo dove poter porgere l’ultimo omaggio.
Un autore prolifico, Camilleri. Oltre cento libri. Ma la serie per cui è diventato famoso, dopo i sessant’anni, è quella del Commissario Montalbano, di cui – le indiscrezioni sono cominciate a emergere sin da questa mattina – esiste un inedito che Camilleri stesso avrebbe chiesto di pubblicare dopo la sua morte.
L’autore siciliano, noto non solo per la sua penna, ma per la sua schiettezza, che non gli ha risparmiato critiche e battibecchi anche molto recenti (come quello con Matteo Salvini), non sembrava intenzionato a fermarsi con l’avanzare dell’età e della malattia che da tempo l’aveva rpivato della vista, anzi, prima di essere ricoverato, stava preparando il suo debutto alle Terme di Caracalla con uno spettacolo teatrale intitolato “Autodifesa di Caino”.
Un intellettuale d’altri tempi? Assolutamente no. Camilleri era pienamente immerso nel suo tempo, che è anche il nostro. Certo, negli ultimi anni aveva acquisito quell’autorevolezza che solo l’età e la lunga carriera possono conferire, ma Andrea Camilleri era innanzi tutto un uomo, con tutti i pregi e i difetti, le debolezze e i punti di forza che immancabilmente riusciva a trasmettere in quello che se non è il suo personaggio più riuscito, Montalbano, è certamente il più celebre, reso famoso anche fuori dai confini italiani non solo grazie ai libri pubblicati da Sellerio (casa editrice che ha il merito di aver creduto in quello che all’epoca era un esordiente da poche centinaia di copie vendute), ma anche alla serie Tv che ha incollato allo schermo milioni di telespettatori. Al di là di quello che adesso si potrà dire o meno riguardo questo scrittore, che – attenzione – può anche non piacere, resta il fatto che da oggi, nella letteratura italiana, si è venuto a creare un vuoto certamente difficile da colmare. (gianluca zanella\ aise)