PARLA IL CONSOLE GENERALE: ABBIAMO POTENZIATO I SERVIZI PER AFFRONTARE LA BREXIT – di Enrico Franceschini
LONDRA\ aise\ - "Rilascio dei passaporti raddoppiato. Linee telefoniche quadruplicate. Più personale. “Abbiamo potenziato i servizi e continueremo a farlo, per affrontare la Brexit al meglio": è il bilancio e la promessa di Marco Villani, Console Generale d’Italia a Londra, equivalente del "sindaco" di una città di 700 mila abitanti, che sarebbe la quinta più grande d’Italia se trasportata sulla nostra penisola ed è la maggiore sede consolare italiana nel mondo per numero di cittadini iscritti". Enrico Franceschini lo ha incontrato ed intervistato per la versione on line del quotidiano La Repubblica, che alla Brexit e agli italiani nel Regno Unito ha dedicato una nuova rubrica.
"Già Console a Bruxelles, quindi Consigliere Economico a Tunisi, poi consigliere diplomatico in Italia del ministro del Lavoro, di quello degli Interni e del presidente della Lombardia, Villani giunge in questi giorni al suo primo anno nell’incarico londinese: "Sono arrivato il 29 marzo 2018, una data fatidica", dice a Repubblica. Perché sapeva che il 29 marzo 2019 sarebbe dovuta entrare in vigore l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
D. Come si sta preparando il Consolato alla Brexit, signor Console?
R. Abbiamo già potenziato le strutture, con assunzione di nuovo personale, lo faremo ulteriormente, aumentando ancora il nostro staff, per migliorare sempre di più i servizi ai tanti cittadini italiani che vivono in questo Paese.
D. Ecco, quanti sono, anzi quanti siamo, esattamente?
R. Il numero di iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero, ndr.) presso il Consolato di Londra ha raggiunto, con le pratiche in corso, circa 350 mila persone, residenti non solo nella capitale naturalmente ma in tutto il Regno Unito tranne la Scozia che ha un’anagrafe separata. Poiché stimiamo che per ogni iscritto ci sia un italiano che vive qui ma non si è ancora iscritto, il numero vero e totale dei nostri connazionali che abitano qui è intorno a 700 mila. È il più grande del mondo.
D. Da quando il Consolato di Londra è il più grande del mondo?
R. Dallo scorso anno, quando ha superato Buenos Aires. Basti dire che Londra ha più italiani iscritti all’Aire di tutti i Consolati degli Stati Uniti messi insieme.
D. E le iscrizioni continuano ad aumentare?
R. Sì, a ritmo sempre più intenso: nei primi due mesi di quest’anno ne sono arrivate 5.500, con un incremento del 30 per cento rispetto ai primi due mesi del 2018.
D. Effetto della Brexit?
R. Probabilmente sì, l’aumento avviene nonostante la Brexit o a causa della Brexit. Da un lato ci sono ancora italiani che si trasferiscono qui, finché è possibile emigrare senza restrizioni e dunque c’è una specie di corsa a prendere l’ultimo treno. Dall’altro molti che erano già qui e non si erano ancora iscritti all’Aire adesso lo fanno perché vogliono ufficializzare la propria posizione in vista della Brexit.
D. Chiariamo un equivoco, tuttavia: l’iscrizione all’Aire non serve a ottenere il Settled Status, il permesso di residenza a tempo indeterminato.
R. Esatto. Non è richiesto come prova dalle autorità britanniche e dunque a tale fine non serve. Ma ricordiamo che, secondo la legge italiana, è obbligatorio iscriversi all’Aire, ovvero cambiare la propria residenza, entro dodici mesi dal trasferimento in un altro Paese.
D. Potenziamento dei servizi: qualcuno continua a lamentarsi della difficoltà di prenotare un appuntamento in Consolato per il rinnovo del passaporto.
R. Lo capisco e me ne dispiace, ci sono dei momenti di sovraffollamento di linee o di prenotazioni online, ma da quando ho assunto questo incarico un anno fa ho dato la priorità assoluta a migliorare i servizi consolari e mi sembra che ci siano stati dei progressi. Lo dicono le cifre: abbiamo raddoppiato il numero di passaporti rilasciati. E abbiamo appunto lanciato due nuovi sistemi di prenotazione degli appuntamenti: online e attraverso un call center.
D. Come funzionano in concreto?
R. Per le prenotazioni online, sul sito del Consolato c’è un link, basta seguire le istruzioni e si apre uno schema in cui ogni sera è possibile effettuare la prenotazione dell’appuntamento nelle successive dodici settimane. Oppure si può prenotare telefonicamente: abbiamo quadruplicato il numero di linee del call center adibito a tale servizio e introdotto un sistema di call back, perciò non è necessario rimanere in attesa che si liberi un operatore, si può lasciare il proprio numero e si viene richiamati quando l’operatore è disponibile.
D. E per le situazioni di emergenza?
R. Naturalmente teniamo conto dei casi speciali: se un cittadino ha un’urgenza può venire direttamente in Consolato, senza appuntamento, andare al bancone all’ingresso e richiedere un appuntamento urgente.
D. Che tipo di emergenze vengono considerate accettabili?
R. Un problema di lavoro o familiare o di salute. Il cittadino viene ascoltato dall’impiegato di turno e, se l’emergenza risulta valida, la pratica viene immediatamente accelerata. Inoltre, anche i disabili e gli anziani ricevono questa speciale considerazione.
D. Che bilancio fa della sua esperienza, un anno dopo essere arrivato?
R. Be’, sono arrivato il 29 marzo 2018 e questa data fatidica, fissata per la Brexit, ha avuto sin dall’inizio un significato particolare per me. Il bilancio è anche per questo positivo, perché mi sono trovato a gestire una situazione estremamente stimolante. Per la Brexit, ma non solo, anche dal punto di vista umano, dal caso del piccolo Alfie Evans (il bambino affetto da una gravissima malattia, che l’Ospedale del Bambino Gesù di Roma si era offerto di curare, ndr.) a quello della Grenfell Tower, nel cui incendio hanno tragicamente perso la vita anche due italiani. E poi è stimolante per gli incontri con una comunità italiana che ha punte di eccellenza in tutti i campi, qui ci sono 5 mila accademici italiani, tantissimi medici italiani, tanti avvocati italiani e così via in tutti i settori. Il Consolato si impegna a fare una promozione integrata della nostra cultura, della gastronomia, del turismo.
D. E personalmente come si trova a Londra?
R. Benissimo. Mi piace passeggiare nei suoi magnifici parchi, andare in bicicletta, andare a vedere i musical a teatro. È una città dinamica, che ti spinge a vivere al suo stesso ritmo intenso. Fare il Console Generale in questa città è una grandissima soddisfazione". (aise)