PIERO MOTTOLA PROTAGONISTA A BUENOS AIRES

BUENOS AIRES\ aise\ - “Voices” e “Relational Ring”. La prima mostra di Piero Mottola è stata inaugurata il 31 luglio scorso al Centro Culturale Kirchner, a Buenos Aires, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, e si concluderà il 30 settembre. La seconda, invece, è stata inaugurata il 2 agosto nella sede dell’IIC di Buenos Aires, e terminerà venerdì prossimo, 30 agosto.
“Voices” è un’installazione visivo-sonora. Una sorta di passeggiata emozionale, risultato di una ricerca sperimentale itinerante sulle potenzialità evocative e musicali della voce umana di persone comuni in diverse aree geografiche del pianeta. Una ricerca, questa, che è stata effettuata dall’artista in collaborazione con studenti universitari da Valencia, Lisbona, Tenerife, Roma, Santiago del Cile, Lipsia, Varsavia, L’Avana, Buenos Aires, Wuhan, Shangai, Pechino alla Grande Muraglia e Città Proibita.
Alle persone è stato chiesto di associare a dieci parametri emozionali Paura, Angoscia, Agitazione, Collera, Tristezza, Stupore, Eccitazione, Piacere, Gioia, Calma suoni e rumori prodotti esclusivamente con la voce e con il proprio corpo. I 1000 frammenti sonori ottenuti sono stati catalogati e utilizzati per la costruzione di composizioni non contemplative e presentate in forma di concerti e ambienti sonori multicanali.
Curata da Massimo Scaringella, invece, “Relational Ring” si basa su un algoritmo cromatico emozionale, generato con il Modello di relazione a 10 emozioni, che si snoda nella sua interezza sulle quattro pareti della sala. Attraverso questo modello, risultato di esperimenti compiuti dal 1994 e realizzati per conoscere le potenzialità evocative dei rumori, così come quelle delle relazioni di distanza tra dieci parametri emozionali (paura, angoscia, agitazione, collera, tristezza, stupore, eccitazione, piacere, gioia, calma), l’autore articola una serie indefinita di passeggiate emozionali sulla base delle relazioni possibili tra una specifica emozione e le altre nove, a partire da una scala variabile che va dal valore minimo 1, ovvero quello di massima vicinanza cromatica emozionale, al valore massimo di 9, il massimo contrasto cromatico emozionale. L’algoritmo emozionale sviluppa in questo caso ventuno settori con strutture di complessità crescente, organizzate su quattro livelli e dispiegate nel tempo/spazio fino a completare perfettamente tutto il perimento della sala. Il risultato è la generazione di un anello cromatico emozionale che, a prescindere da qualunque velleità narrativa o espressiva della soggettività dell’autore, si pone come stimolo per un’esperienza cromatico-emotiva in progress che lo spettatore interpreterà e declinerà liberamente.
Piero Mottola è artista e musicista sperimentale, docente di Sound Design e Plastica Ornamentale all’Accademia di Belle Arti di Roma. Direttore del LER, Laboratorio di Estetica del Rumore. La sua formazione avviene nell’ambito della Teoria Eventualista presso il Centro Studi Jartrakor di Roma, dove nel 1988 tiene la sua prima personale con gli esperimenti interattivi “Miglioramento-Peggioramento e Bello-Brutto”. (aise)