PUNTIAMO SU SERVIZI DIGITALI GIOVANI E COMUNICAZIONE
ROMA\ aise\ - A lavoro per gli italiani nel mondo. È un bilancio “molto positivo” quello del Direttore generale per gli italiani nel Mondo Luigi Maria Vignali che, a quasi due anni dall’assunzione del suo incarico – avvenuta il 31 maggio del 2017 – è venuto a trovarci in redazione (video), accompagnato dal consigliere Giovanni Maria De Vita. Ad accogliere entrambi il direttore dell’Aise Giuseppe Della Noce.
Una visita che ci ha dato l’occasione per intervistare Vignali sul lavoro della Direzione generale, sui passi avanti compiuti finora e sugli obiettivi da centrare in futuro.
Giovani, servizi digitali e comunicazione le “direttrici principali” su cui si è concentrata l’azione della Dgit. “La prima è stata quella di aumentare nel Paese la consapevolezza del fenomeno dell’emigrazione italiana” e “della nuova mobilità” in particolare. Mobilità, che, “ancora oggi – anzi, soprattutto oggi – è una condizione attuale, naturale” che “bisogna saper gestire, interpretare, raccontare” ma soprattutto “indirizzare verso forme di mobilità circolare, non unidirezionale. Va benissimo che i giovani italiani vadano all’estero: fa parte di un percorso di formazione e di crescita umana e culturale, oltre che professionale, però poi devono tornare, per reinvestire il patrimonio appreso all’estero qui in Italia”, ha rimarcato Vignali. Al tempo stesso, la Dgit ha acceso un faro sull’importanza della rete consolare e dei servizi che svolge, anche con “iniziative d’impatto, come per esempio la conferenza dei consoli, realizzata a fine ottobre, a 16 anni dalla precedente”.
Una rete in prima linea, chiamata a dare “risposte a cittadini e imprese”, a “fornire servizi ad una collettività in continuo aumento”, facendo i conti con una “grave diminuzione di risorse”.
“Il servizio principale che noi diamo all’estero è quello dei passaporti”, ha spiegato Vignali. “Siamo passati da 299mila passaporti nel 2016 a 379mila nel 2018”, pari ad “un aumento del 25%”.
Risultati resi possibili dalla “digitalizzazione dei servizi, su cui abbiamo puntato in questi anni”, a cominciare da Fast-It, il portale per l’accesso ai servizi consolari, che “è stato un successo”.
Ora, ha aggiunto Vignali, “viene utilizzato prevalentemente per l’iscrizione all’AIRE” - 160mila persone l’hanno fatto finora – ma in futuro “diventerà un portale anche per altri servizi”, a cominciare dalla richiesta del passaporto, e “sarà possibile pagarli online”, grazie ad una convenzione già stipulata con Pago P.A..
Vignali ha quindi citato la rete onoraria che, grazie alla dotazione di macchinette per la captazione delle impronte digitali, “ha rilasciato circa 6/7 mila passaporti. Cifre che potranno non sembrare importanti, ma che, invece, ci dicono che 7 mila persone non hanno preso l’aereo, non si sono messe in viaggio per raggiungere il consolato”. Un progetto di successo, dunque, tanto da essere candidato ad uno dei premi del Forum P.A., in programma da oggi a Roma.
Sempre sul fronte digitalizzazione, Vignali ha confermato il prossimo lancio dell’App “Mappamondo”, come ulteriore segno di semplificazione e attenzione verso i giovani: “vorremmo che venisse lanciata con la compartecipazione del Cgie”, ha commentato il Direttore generale. Si tratta di “un’applicazione facile da usare, per ottenere informazioni sulla rete consolare”.
“Un altro filone su cui ho puntato molto è quello del dialogo con la rete consolare”, ha aggiunto Vignali che questo mercoledì partirà per una intensa due-giorni in Francia e Germania per verificare la preparazione della rete alla vigilia delle elezioni europee. “Non si tratta di un’attività ispettiva o di controllo”, ha precisato Vignali. “Al contrario, serve a capire ciò di cui i colleghi hanno bisogno, a incontrare le comunità italiane in un contesto di condivisione e confronto con i consolati”. Fondamentale, per Vignali, anche l’aver “stimolato un maggiore senso di appartenenza dei nostri colleghi. Un “orgoglio consolare” che fa bene alla rete, ma anche ai connazionali”.
Infine, l’attenzione alla comunicazione, sia per “rilanciare e rinfrescare l’immagine della pubblica amministrazione”, sia per dare notizia dei “risultati raggiunti”, “sfruttando anche le nuove tecnologie, cioè i social”.
Per approfondire alcuni dei temi trattati, il Direttore Generale ha risposto ad alcune nostre domande.
Naturale iniziare dal voto europeo, a meno di due settimane dal 24 e 25 maggio, giorni in cui gli italiani residenti in uno dei Paesi Ue voteranno in uno dei 237 seggi allestiti dalla Farnesina, abbiamo chiesto a Vignali se fossero emerse criticità.
“Sta andando tutto benissimo”, ha risposto Vignali. “La preparazione è complessa, perché gli elettori sono aumentati: circa il 20% in più rispetto alle passate elezioni europee”, pari a “oltre un milione e 800mila elettori”. La parte più complicata è stata “trovare il personale per i seggi, presidenti e scrutatori. Per fortuna abbiamo previsto, di concerto con il Viminale, di aumentare a 5mila il numero di elettori per seggio. Una decisione lungimirante per poter gestire al meglio le elezioni”.
“Tutto sta andando bene”, ha ribadito Vignali, prima di annunciare la sua prossima missione in Francia e Germania: “andrò in 4 consolati per verificare quello che sta accadendo. Il 15 e il 16 maggio sarò a Marsiglia, Nizza, Stoccarda e Francoforte”.
Su strategia social e Mappamondo le domande della collega Raffaella Aronica. L’app, ha chiarito Vignali, “è di uso intuitivo: parte dall’individuazione del consolato di riferimento e poi spiega come ottenere il servizio consolare richiesto. Presto – l’auspicio del Direttore generale – sarà integrato anche il collegamento diretto a Fast It”. Ogni sede, ha spiegato Vignali, “ha fornito le informazioni specifiche per le pratiche”.
Quanto all’uso dei social, “che è stato un tema al centro di un panel molto seguito nella recente Conferenza dei consoli”, Vignali ha spiegato che “recentemente la Dgit ha messo a punto un progetto di incentivazione dell’uso dei social network” partendo dal Consolato generale a Barcellona: “c’è stata una missione della nostra Direzione generale insieme ai colleghi della DG per l’informatica; in quell’occasione abbiamo anche studiato le modalità d’interazione dei social network della sede e da lì siamo partiti per raccogliere dei suggerimenti che vorremo condividere presto con tutta la rete”. A Barcellona, dove presto cambierà sede, il consolato sarà “sempre più digitalizzato” per stare al passo con una collettività che cresce di anno in anno e con le nuove generazioni.
Nuove generazioni grandi protagoniste a Palermo, dove Vignali ha partecipato al seminario organizzato dal Cgie per i giovani italiani nel mondo, che l’Aise ha seguito con Gianluca Zanella.
Palermo, ha detto il Direttore generale rispondendo al collega, “ha rappresentato un momento di straordinaria importanza nel coinvolgimento dei giovani italiani all’estero nell’attività dell’associazionismo italiano, nel rapporto con la Farnesina e con la rete consolare. Talmente importante che secondo me non tutti gli organizzatori avevano la percezione di quanto questo evento si sarebbe tradotto in un successo duraturo. Di quale sarebbe stato il valore aggiunto di Palermo”. Palermo “costruisce, secondo me, la base dell’associazionismo italiano del futuro; in qualche modo si potrebbe dire, magari esagerando, che dopo Palermo nulla sarà più lo stesso. Perché i giovani italiani si sono conosciuti, hanno acquisito una comprensione diversa del loro impatto, della loro importanza, e si manterranno in rete. Cosa che non accadde nel 2008, anche perché all’epoca non c’erano così tante possibilità di mantenersi in contatto”. Il web, oggi, “offre possibilità sicuramente maggiori e i giovani sono maestri nell’utilizzare queste tecnologie”. Per Vignali, quindi, “Palermo avrà sicuramente un seguito; i messaggi che sono stati trasmessi in quella sede saranno in grado di scardinare, in qualche modo, alcune barriere che esistevano fino ad oggi all’ingresso dei giovani nell’associazionismo italiano all’estero. Ci sono stati inviti molto chiari da parte degli esponenti della politica, per esempio, ma anche degli stessi esponenti del Cgie” che, ha ricordato Vignali, “hanno invitato i giovani a prendersi le loro responsabilità; qualcuno ha detto proprio “a prendere il potere”, a non tirarsi indietro di fronte a questa sfida, e io credo che la raccoglieranno. Gli incontri, tra l’altro, sono stati caratterizzati da temi validi e un entusiasmo notevole”.
Quanto alla Farnesina, la Dgit “continuerà ad alimentare questi messaggi e questa rete. Intanto – ha anticipato Vignali – vogliamo raccontare quello che è successo, per “mantenere caldo” il focus del seminario di Palermo, e lo faremo, coinvolgendo anche la nostra rete, nella prossima riunione plenaria del Cgie”.
Sempre con un occhio alle nuove generazioni, la Farnesina conferma il suo impegno anche sul fronte del turismo di ritorno, “una delle piste più promettenti per tornare a coinvolgere le comunità all’estero”, ha osservato Vignali rispondendo ad una domanda di Raffaella Aronica.
Un tema che gode oggi di una nuova attenzione e visibilità a più livelli: “di turismo di ritorno si parla sempre di più”, ha osservato Vignali. “È chiaro che ha dei vantaggi importanti: la fidelizzazione dei territori, dei tanti paesi italiani, non solo e non necessariamente i più noti”. Negli ultimi anni “sono nati eventi ben organizzati proprio sul turismo di ritorno, nei mesi estivi in particolare”.
Il turismo di ritorno “alimenta l’enogastronomia italiana, sostiene l’artigianato locale, e non è solo stagionale”, ha osservato Vignali, “soprattutto se uno compra casa in questi borghi. Può tornare a visitarlo anche fuori stagione”, in questo senso sarebbe un turismo “anche ecosostenibile, perché non si concentra in una sola città, ma è diffuso”. Per incentivarlo “dobbiamo innanzitutto mantenere questa attenzione generata attorno al turismo di ritorno; per parte nostra convocheremo alla Farnesina un grande tavolo di lavoro che abbiamo lanciato con tutte le istituzioni, con tutte le regioni; quindi continueremo a fare rete, a programmare iniziative e a coinvolgere chi ha anche la possibilità di stanziamenti - penso al Ministero della cultura e del turismo e alle regioni – a contribuire a questo turismo di ritorno”. Senza dimenticare gli operatori del settore che “potrebbero proporre pacchetti adeguati che possano coinvolgere i nostri connazionali non solo in termini di conoscenza dei luoghi, ma anche di tutela della memoria”; così come fanno già gli irlandesi e gli scozzesi, “che hanno a loro volta diaspore importanti e che sul tema sono molto avanti, tanto da proporre pacchetti sempre più personalizzati come “Vieni a conoscere dove sei nato” o “Scopri i tuoi avi””.
“Questi, insieme alla diffusione della nuova editoria digitale, all’editoria non necessariamente in lingua italiana, ai progetti di carattere culturale dedicati proprio ai giovani sono alcuni temi che ci stanno a cuore e che vogliamo rilanciare. Sono temi su cui abbiamo già da tempo acceso il proiettore e su cui la Farnesina continuerà ad impegnarsi”. (manuela cipollone\aise)