REGIONE LAZIO: 2,3 MILIONI DI EURO CONTRO LA FUGA DEI CERVELLI

ROMA\ aise\ - Dalla Regione Lazio arriva un bando da 2,3 milioni di euro per contrastare la fuga dei cervelli e sostenere la permanenza nel Paese dei ricercatori italiani. Il bando prevede l’erogazione di borse di studio ai dottori di ricerca più meritevoli, che potranno così vedersi riconosciuto non solo un assegno mensile ma anche finanziamenti per la realizzazione delle proprie ricerche. Le domande potranno essere inoltrate a partire dal 29 gennaio fino al 31 marzo del 2020.
Attraverso il nuovo avviso pubblico “Contributi per la permanenza nel mondo accademico delle eccellenze” che prevede uno stanziamento di risorse a valere sul Fondo sociale europeo di 2,3 milioni di euro, la Regione Lazio garantisce alle università pubbliche e private con sede nel Lazio la possibilità di erogare borse di studio ai dottori di ricerca più meritevoli, che potranno così vedersi riconosciuto non solo un assegno mensile ma anche finanziamenti per la realizzazione delle proprie ricerche.
Gli Atenei, per usufruire di tale contributo, dovranno presentare progetti triennali che prevedono contratti della durata 36 mesi, che siano coerenti con le esigenze di sviluppo del territorio e che contribuiscano a mettere in rete il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione con il sistema produttivo. Ogni progetto, a cui possono partecipare anche più ricercatori, può ricevere un contributo complessivo di 72,5 mila euro.
“Troppo spesso – spiega Claudio Di Berardino, assessore all’università e formazione della Regione Lazio - validi ricercatori universitari, per fare carriera e per trovare le condizioni idonee per sviluppare progetti di ricerca, sono costretti ad abbandonare il nostro Paese. Crediamo che il trasferimento all’estero debba essere una scelta e non una necessità. Per questo abbiamo introdotto una nuova misura di contrasto al fenomeno della “fuga dei cervelli”. Con questa iniziativa agiamo in un’ottica preventiva, favorendo la permanenza nella nostra Regione delle migliori competenze così da renderle protagoniste della crescita del nostro territorio, contribuendo all’innovazione e alla qualità delle trasformazioni in atto. Vogliamo inoltre favorire il legame tra mondo accademico e sistema d’impresa – evidenzia in chiusura Di Berardino -, rafforzando sempre più l’interconnessione fra ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione quali fattore propulsivo per l’intera economia regionale”. (aise)