REGNO UNITO PRONTO AL VOTO: I CANDIDATI, GLI SCENARI E IL ROMPICAPO BREXIT – di Mariaelena Agostini
LONDRA\ aise\ - “Domani la Gran Bretagna tornerà alle urne, per la quarta volta in meno di cinque anni. La data stessa del 12 dicembre è inusuale: nel paese non si votava nel mese di dicembre, o meglio, nel periodo natalizio dal 1923. Eppure, mai elezioni sono state più importanti nel Regno Unito: fortemente volute dal premier Boris Johnson per superare lo stallo politico sulla Brexit, sono state definite le più incerte e rilevanti dal secondo dopoguerra. La posta in gioco è, infatti, altissima: l’esito del voto determinerà non solo un nuovo governo, ma con esso il futuro della Brexit e la posizione politica del Regno Unito in Europa”. Così scrive Mariaelena Agostini su “LondraItalia.com”, quotidiano online diretto da Francesco Ragni.
“Chi sono i candidati e cosa chiedono?
Tra i favori c’è il primo ministro e leader dei conservatori Boris Johnson. È lui che ha richiesto più volte durante il suo mandato che si tenessero elezioni anticipate nel paese. Come ripetuto fino allo sfinimento durante la campagna elettorale, l’obiettivo del premier alle elezioni è “To Get Brexit Done”, conquistare quella maggioranza necessaria per superare lo stallo parlamentare e far passare definitivamente l’accordo Brexit con l’Ue entro la nuova scadenza del 31 gennaio.
Sul fronte opposto invece Jeremy Corbyn, leader del Labour Party, che per queste elezioni ha posto particolare enfasi su altri importanti temi politici oltre la Brexit tra i quali sanità, trasporti e ambiente. Addirittura ha promesso internet gratis per tutti. Sull’uscita del Regno Unito dall’Unione il leader ha in mente di rinegoziare un nuovo accordo con l’Unione Europea nei prossimi tre mesi da poi proporre al giudizio dei cittadini tramite referendum nei prossimi sei.
Tra gli altri maggiori partiti in corsa anche i liberal-democratici con la loro giovane ma impopolare leader Jo Swinson, che concorrono per “cancellare” la Brexit del tutto, e il Brexit Party di Nigel Farage, che durante la campagna ha volutamente rinunciato a concorrere in seggi strategicamente “di aiuto” per i conservatori. Al centro della campagna dell’SNP, il partito nazionalista scozzese, c’è invece un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia dal Regno Unito, da tempo promesso dalla leader Nicola Sturgeon.
Quali sono i possibili scenari?
Dopo una estenuante campagna elettorale di cinque settimane, due soli sono gli scenari possibili: da un lato una maggioranza assoluta e vittoria schiacciante per il primo ministro conservatore Boris Johnson, dall’altro uno “hung Parliament”, ovvero una situazione dove nessun partito in corsa ottiene la maggioranza. I sondaggi dell’ultima ora danno per favorito il primo, ma una rimonta last minute da parte del partito laburista di Jeremy Corbyn potrebbe aumentare le probabilità del secondo scenario. In quel caso, si aprirebbero negoziazioni tra i partiti per formare un governo di coalizione, ma ciò aprirebbe l’ennesimo capitolo di incertezza ed instabilità nel paese.
Quando e come si vota?
I seggi resteranno aperti dalle 7 alle 22 (ora locale). Molti cittadini – soprattutto i britannici residenti all’estero – hanno già potuto inviare il loro voto per posta.
Chi può votare?
Sono circa 45 milioni gli elettori chiamati ad eleggere i 650 nuovi membri del Parlamento. Sono ammessi al voto tutti i britannici dai 18 anni in su, compresi i cittadini della Repubblica d’Irlanda e quelli degli Stati del Commonwealth con residenza in Gran Bretagna. I cittadini residenti all’estero possono votare solo se registrati a votare negli ultimi 15 anni.
Quando sapremo i risultati?
Lo spoglio delle schede inizierà nella notte tra il 12 e il 13 dicembre subito dopo la chiusura dei seggi alle 22. Dopo quell’ora usciranno i primi exit poll. I primi risultati arriveranno durante la notte, per poi essere chiari dalle prime ore del mattino del 13”. (aise)