SCIENZA E DINTORNI
ROMA – focus/ aise – Dal 7 novembre, il consorzio europeo PECASUS, al quale partecipa anche l’Italia, è entrato pienamente in funzione con il monitoraggio meteorologico spaziale globale a tutela del traffico aereo sulle rotte polari settentrionali.
Obiettivo numero uno di PECASUS è monitorare le condizioni meteorologiche spaziali per ridurre il rischio del personale di volo e dei viaggiatori che percorrono le rotte polari settentrionali, esposti alle forti emissioni di materia e radiazione ad altissima energia provenienti dal Sole. Queste emissioni, seppur occasionali, possono avere un impatto rilevante sulle capacità di navigare e comunicare correttamente.
Il consorzio europeo, sotto il coordinamento dell’Istituto Meteorologico Finlandese, vede la partecipazione di Austria, Belgio, Cipro, Germania, Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi e Polonia. Opererà, inoltre, unitamente agli altri due centri internazionali, l’ACFJ (Australia, Canada, Francia e Giappone) e il centro gestito dagli Stati Uniti, alternativamente per periodi di due settimane, durante le quali gli altri due faranno da back-up.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con le altre istituzioni partecipanti, fornirà a PECASUS i dati ionosferici e geomagnetici opportunamente elaborati per diramare avvisi sulle mutate condizioni meteorologiche spaziali (space weather).
Nell’ambito dell’attività sinergica tra i vari enti, il Centro belga per le relazioni Sole-Terra (STCE) consoliderà il contenuto delle osservazioni, dei prodotti dai dati osservati e dei modelli forniti da tutti i partner del consorzio, mentre il Centro meteorologico britannico (MetOffice) gestirà i sistemi di sicurezza affinché tutte le operazioni di PECASUS siano garantite anche in casi di anomalie infrastrutturali. La convalida delle performance del servizio e il collegamento con gli utenti finali saranno, infine, affidati all’Istituto Meteorologico Olandese (Royal Netherlands Meteorological Institute – KNMI).
Gli studenti con un’età compresa tra i 14 e 21 anni con una buona idea, un prototipo o una ricerca in qualsiasi settore, possono candidarsi alla Selezione italiana di EUCYS 2020, la 32a edizione del concorso dell’Unione Europea per Giovani Scienziati della Direzione generale Ricerca della Commissione europea cui selezione si è aperta ieri.
“Possono concorrere singolarmente o in gruppo di non più di tre gli allievi delle scuole superiori”, spiega Alberto Pieri, segretario generale della Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, che da sempre organizza la manifestazione italiana del prestigioso concorso. “È l’unico contest – continua - voluto sia dal Parlamento europeo, dalla Commissione europea e dal Consiglio, sia dai Governi degli stati membri; consente di vincere premi quali settemila euro per le proprie invenzioni e/o ricerche e di essere scelti per poter accedere a iniziative, concorsi internazionali, borse di studio e viaggi, ed entrare nel Forum dei Giovani scienziati al quale aderiscono i partecipanti di tutte le edizioni della competizione”.
La scadenza entro cui si possono inviare i moduli e candidarsi è il 24 gennaio 2020.
La giuria internazionale di esperti selezionerà i migliori progetti dei neoleonardo italiani 2020; questi concorrono con loro stand e invenzioni nell’esposizione che verrà aperta al pubblico dal 7 al 9 marzo 2020 a Milano.
I vincitori possono partecipare agli eventi internazionali collegati all’iniziativa della Commissione europea previsti da maggio 2020 ad aprile 2021. Il bando è consultabile sul sito web di FAST. (focus\ aise)