TRE GENERAZIONI DI PIONIERI – di Generoso D’Agnese

PADOVA\ aise\ - “Clima temperato, catene montuose, chilometri di costa atlantica. Sono questi i tratti che contraddistinguono la morfologia del Rio Grande do Sul, lo stato più meridionale del Brasile, che conta moltissimi immigrati provenienti da Veneto e Calabria. Ma un ruolo di spicco ce l’ha l’Associazione abruzzese del Rio Grande do Sul”. Così scrive Generoso D’Agnese in questo articolo pubblicato nel numero di aprile del “Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero”.
““Io stessa – spiega Maria Cristina Liberatore, presidente dell’associazione – sono sposata con Angelo Prando, i cui nonni arrivarono qui in Brasile nel 1899 partendo da Montecchia di Crosara (VR). In questo stato la lingua ufficiosa è il talian: un miscuglio di veneto e brasiliano”.
Maria Cristina è arrivata a Porto Alegre, la capitale, nel 1953 all’età di 7 anni, quando il padre, calzolaio, fu chiamato da suo cognato, un missionario scalabriniano. “I miei genitori erano della provincia de L’Aquila: mio padre Umberto Liberatore di Castel di Sangro, e mia madre Assunta Ciotola di Ateleta. Oggi nella città di Porto Alegre e nei dintorni ci sono 78 famiglie abruzzesi, tutte socie del nostro sodalizio, nato nel 2004 grazie all’entusiasmo di mia figlia Mirella. Alla presidenza ci siamo alternate io e Teresina Mammarella”.
La famiglia di quest’ultima arrivò nel 1951, partendo da Bucchianico, un piccolo centro vicino a Chieti.
Il padre Antonio e la mamma Erina emigrarono con i tre figli Luigi, Franco e Gemma, mentre in Brasile nacquero Teresina, Agostinho e Bernardete.
“Mio padre Antonio – ricorda Teresina – rispose all’invito del fratello e decise di cercare qui una vita migliore”. Sposata con un tedesco, Teresina ha, nel direttivo dell’associazione, suo figlio Gustavo Mammarella Dahmer, attivissimo negli incontri dei Giovani abruzzesi nel mondo, insieme a Mirella Prando e a Stefania Liberatore, nipote di Maria Cristina.
“Io e Teresina – precisa Maria Cristina – siamo insegnanti di italiano, e cerchiamo di promuovere i legami con la nostra regione d’origine. Nel settembre del 2016 abbiamo portato in Abruzzo 12 italo-brasiliani, alcuni di origine abruzzese, facenti parte dell’UFRGS (l’Università Federale del Rio Grande do Sul), dove coordino il gruppo di Lingua e cultura italiana. Il nostro scopo è quello di mantenere viva la storia delle nostre origini. Stiamo incoraggiando i nostri giovani a riscoprire e ad amare la nostra regione. Lo facciamo unendo tradizioni come feste, canti e gastronomia, ai corsi di lingua; inviando i ragazzi agli stage in Abruzzo, e stringendo rapporti con i giovani di altre associazioni regionali sparse nel mondo””. (aise)