"ULTRA_SUR": A ROMA ARTE CONTEMPORANEA TRA ITALIA E CILE

ROMA\ aise\ - Il 4 aprile inaugura, presso gli spazi dell’Ambasciata del Cile a Roma, "Ultra_Sur - Arte contemporanea tra Italia e Cile", un progetto di Sinopsis Australis promosso dall’Ambasciata del Cile a Roma, con l’ideazione e la produzione esecutiva di Chiara Mambro e i testi critici di Carmelo Cipriani, Pedro Donoso e Justo Pastor Mellado.
In mostra sino al 30 maggio le opere di Ofelia Andrades, Francisco Belarmino & Estefanía Muñoz, Juana Dìaz, Mauricio Garrido, Gabriel Holzapfel, Alexis Mandujano, Pamela Pintus, Orlando Rojas, Nikolas Sato, Carlos Vidal e Francisca Yañez.
Durante questi ultimi decenni, l'arte cilena è riuscita ad aprirsi un importante spazio all’interno del panorama contemporaneo internazionale grazie al fervore degli artisti, che sin dalle prime partecipazioni a residenze in Italia, hanno rivelato come la loro arte fosse, dapprima, strumento di fuga e ribellione agli anni della dittatura e, successivamente, una nuova molla di pensiero e riflessione dopo l'oscurità culturale. Tali elementi sono stati fonte di studio e di ricerca nell’operato di Chiara Mambro, manager culturale e fondatrice del programma di residenze d’arte Sinopsis Australis che si occupa, dal 2013, di promuovere lo scambio artistico e culturale tra Italia e Cile. Ultra_sur rappresenta il risultato di cinque anni di lavoro, di tanti incontri con artisti emergenti e con quelli più affermati e narra della fitta rete di relazioni che sono state intessute tra artisti cileni ed italiani in entrambi i Paesi.
"Ultra_sur", questo l’emblematico titolo dell’esposizione, come scrive Carmelo Cipriani nel testo critico, "costituisce un bilancio di cinque anni di arte emergente tra Cile e Italia, rivelando gli ultimi approdi speculativi di dieci artisti cileni e un’artista italiana, accomunati dalla collaborazione con Sinopsis Australis. Artisti suggestionati dall’arte italiana e impegnati nella ricerca di punti contatto tra i due paesi, tra la loro arte e la loro storia. (...) Questa mostra raccoglie e presenta dodici autori accomunati da intrecci linguistici non prescindibili, a partire dai quali ciascuno ha elaborato un preciso ubi con sistem nell'orizzonte largo dell'espressione contemporanea. Artisti di provenienza e cultura diversa, che si raccolgono in una meditazione reciproca sui luoghi, sugli individui, sulla memoria, facendo dialogare, con un’armonia limpida e pura, le opere e lo spazio. L’esposizione celebra i punti di contatto, le esperienze comuni, il reciproco passato, scrivendo un nuovo presente entro il quale le opere d’arte si configurano come i segni tangibili di un tracciato che da individuale si fa collettivo. Opere realizzate con media eterogenei eppure emblematiche delle rispettive ricerche, assunte a sigilli di un rinnovato accordo, solido e duraturo, ben oltre le diversità e le distanze geografiche. Un nuovo incontro che nell’arte celebra la forma più alta di comprensione e convivenza".
"Tutti condividono un legame con il Cile, sì", gli fa eco Pedro Donoso, "ma non sembrano così connazionali ma, soprattutto, contemporanei. Vivono nello stesso momento, compagni di uno stress planetario intercambiabile. E come praticanti di diverse discipline dell'immagine, agiscono come rappresentanti di una favola territoriale tratta da un emisfero opposto, quello del nord. L'ultra-sud è concepito come un esercizio per estendere lo sguardo del nord verso la realtà all'altro capo del globo. Con ciò, le decisioni prese da Chiara nella sua selezione si giocano nella sfida di credere in un luogo lontano, un luogo del Nuovo Mondo, attraverso una serie di opere che vengono presentate nel Vecchio Mondo".
"Gli artisti viaggiano per portare con sé i miti della propria origine e reinvestire le condizioni di un terzo mondo che minaccia l'immaginario europeo, come se fosse un incubo lontano", scrive Justo Pastor Mellado. "Gli artisti viaggiano perché sanno che esiste una nuova etnografia pronta a ricostruire i percorsi già segnati da un savoir-faire e da una tecnologia che hanno caratterizzato le migrazioni italiane dell'Ottocento. In questo modo, una mostra di artisti cileni porta con sé una memoria italiana arcaica che la distanza ha saputo modificare e modulare la possibilità di altri sguardi e altri modi di ascolto. In questo modo, le cartoline di Roma diventano una seconda natura, già lavorata dall'oblio e dalla ricomposizione delle rovine della socialità".
Nell'ambito del progetto sono previsti tre incontri di approfondimento sullo stato dell'arte contemporanea dell'America Latina, patrocinati e coprodotti dall'Istituto di Cultura Latinoamericano, presso il MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Primo appuntamento il 31 marzo con gli artisti cileni Estefa Muñoz, Alexis Mandujano e Ofelia Andrades Madariaga. Moderano Chiara Mambro di Sinopsis Australis e Rosa Jijón Cultura della segreteria Culturale IILA. Seguiranno gli altri due incontri: il 30 aprile con Gabriel Holpzafel e Pamela Pintus e il 23 maggio con Mauricio Garrido, Carlos Vidal e Francisca Yañez. (aise)