UN UOMO UCCISO A CALCI: ALL’IILA IL LIBRO DI PABLO PALACIO

ROMA\ aise\ - L’IILA e l’Ambasciata dell’Ecuador in Italia, in collaborazione con la casa editrice Arcoiris, presentano il libro “Un uomo ucciso a calci” di Pablo Palacio. L’IILA, attraverso la Segreteria Culturale, ha riaffermato il suo ruolo di connettore e produttore di conoscenza attraverso il rilancio della propria attività editoriale, in questo caso rendendo possibile lo scambio e il contatto tra l’Ambasciata e la casa editrice, favorendo così la creazione di contenuti fruibili a tutti e generando discussione e conoscenza.
In Questa occasione si terranno gli interventi di Stefano Tedeschi, Docente di Lingua e Letterature Ispanoamericane, Sapienza Università di Roma, e di Alice Piccone, traduttrice del libro.
Modera Rosa Jijón, Segretaria Culturale IILA. Sarà presente Nelson Robelly Lozada, Ambasciatore dell’Ecuador in Italia.
Pablo Palacio (Ecuador, 1906-1947) è stato uno dei fondatori del movimento avanguardista latinoamericano ed è considerato uno dei massimi rappresentanti della letteratura ecuadoriana del XX secolo. Palacio è uno scrittore che rifiuta i cliché propri del romanticismo, ai quali preferisce, contro una realtà minacciosa e offensiva, un tono leggero, ironico e alle volte colloquiale. Quello rappresentato in “Un uomo ucciso a calci”, pubblicato nel 1927, è un mondo fatto di violenze e problematiche sociali. L’obiettivo dell’opera è proprio quello di trasmettere una di queste problematiche, l’omosessualità, considerata in Ecuador, negli anni della stesura dell’opera, un vero e proprio tabù, contro il quale la società reagisce con violenza e aggressività.
Sono passati quasi 90 anni dalla sua pubblicazione, dovremmo a questo punto chiederci: l’uomo ha fatto dei passi avanti in termini di integrazione sociale riguardo quelle persone che hanno operato delle scelte sessuali diverse da quelle riconosciute collettivamente? Indubbiamente dalla data di pubblicazione ai giorni nostri dei passi in avanti ci sono stati, tuttavia qualcosa manca affinché persone come Ramírez, il protagonista del libro, non vivano la tragedia di essere condannati da parte di coloro che, per i loro pregiudizi, rifiutano o marginalizzano tutto ciò che risulta diverso da quello che viene socialmente accettato. (aise)