UNICEF: IN SIRIA 49.000 BAMBINI NEL CAMPO DI AL-HOL HANNO BISOGNO DI AIUTO E PROTEZIONE

GINEVRA\ aise\ - Non desiderati, vittime di sfruttamento e di abusi: sono 49.000 i bambini che vivono nel campo di Al-Hol e altre decine di migliaia sono nel limbo del conflitto in diverse aree della Siria, con forti bisogni umanitari. L’UNICEF ha lanciato l’allarme per la situazione e ha chiesto azioni immediate per salvaguardare la vita dei più piccoli.
Siria è ormai sinonimo di guerra. Nel nordest del paese, infatti, almeno 70.000 persone vivono nel campo di Al-Hol. Inoltre, l’UNICEF stima che più del 90% di loro sono donne e bambini. Tra quest’ultimi, circa 20.000 sono siriani, mentre i restanti 29.000 provengono da 62 paesi diversi, compresi 9.000 dall’Iraq. La maggior parte ha meno di 12 anni. Questi bambini sono altamente vulnerabili, sono sopravvissuti a duri combattimenti e hanno visto inimmaginabili atrocità.
I bambini ad Al-Hol affrontano una difficile situazione umanitaria, per molti ulteriormente aggravata dall’aver subito recenti esperienze di abuso o dall’essere stati costretti a combattere o a compiere atti di violenza estrema. Questi sono solo una parte di un più ampio gruppo di bambini presumibilmente associati al conflitto armato, bloccati nei campi, in centri di detenzione e orfanotrofi siriani, soprattutto nel nordest. Molti di questi, anche di 12 anni, sarebbero stati detenuti. Questi bambini continuano ad essere esposti ad un elevato rischio a causa dell’acuirsi delle violenze. Nella provincia di Idlib, nel nordovest del paese, circa 1 milione di bambini sono stati intrappolati per mesi e mesi nel mezzo di pesanti combattimenti. Il loro destino e il loro futuro sono in bilico.
I bambini al campo di Al-Hol, intanto, richiedono cure, protezione e assistenza salvavita, soprattutto con le alte temperature estive.
“Migliaia di ragazzi e ragazze al campo di Al-Hol non hanno mai avuto la possibilità di essere soltanto dei bambini. Questi sono bambini! Meritano di ricevere cure, protezione, attenzione e servizi a i massimi livelli. Dopo anni di violenze, non sono desiderati, sono stigmatizzati dalle loro comunità locali o evitati dai loro Governi,” ha dichiarato Fran Equiza, Rappresentante UNICEF in Siria, dopo la missione al campo di Al-Hol della scorsa settimana.
Nonostante le violenze nell’area e l’afflusso di persone che arrivano ad Al-Hol stiano diminuendo, i bisogni umanitari restano critici, come l’accesso ad acqua sicura e l’assistenza sanitaria. “Stiamo lavorando con i nostri partner e donatori - ha aggiunto Equiza - per garantire ai bambini assistenza salvavita immediata. Una goccia nell’oceano. È necessario fare molto di più per continuare a fornire ai bambini servizi di base e protezione fra cui il reintegro nelle loro comunità locali e un ritorno sicuro nei propri paesi di origine”.
L’UNICEF ha ricordato a tutte le parti coinvolte che questi bambini hanno il diritto di essere salvaguardati, di ricevere documentazione legale e accesso alla riunificazione familiare. Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia ha chiesto dunque azioni immediate a tutti gli Stati Membri coinvolti, in linea con il superiore interesse dei bambini e in pieno accordo con gli standard legislativi internazionali, di assumersi piena responsabilità per il reintegro dei bambini nelle comunità locali e un rimpatrio sicuro dei bambini nei propri paesi.
La fondazione ha chiesto inoltre a tutte le parti in conflitto in Siria e a coloro che possono esercitare un’influenza di facilitare un accesso umanitario incondizionato all’interno di Al-Hol e ovunque in Sira, per raggiungere ogni bambino che abbia bisogno di aiuto, ovunque esso sia.
Con i suoi partner, l’UNICEF sta continuando a rispondere ai bisogni dei bambini ad Al-Hol, e negli ultimi mesi sono stati almeno 520 i bambini separati o non accompagnati identificati nel campo. 214 di questi sono stati riunificati con membri delle loro famiglie, mentre 74 sono ancora ospitati in centri di assistenza temporanei. L’UNICEF sta supportando spazi per l’apprendimento presso il campo utili per 3.000 studenti, oltre a spazi a misura di bambino e squadre mobili per la protezione dell’infanzia. Sono stati raggiunti 12.000 bambini con attività ricreative, supporto psicosociale, case management e cure speciali per i bambini separati e non accompagnati.
Dall’inizio dell’anno le squadre mobili per la salute e la nutrizione supportate da UNICEF e OMS hanno fornito vaccini e servizi per la nutrizione ai bambini nel campo attraverso strutture fisse e team mobili. Ogni giorno, l’UNICEF e i suoi partner forniscono circa 1,7 milioni di litri di acqua potabile e 750.000 litri di acqua per uso domestico. Dato che il consumo di acqua durante l’estate cresce, sarà una sfida continuare a garantire quantità sufficienti di acqua. Inoltre, sono state installate più di 1.280 latrine.
L’UNICEF richiede, dunque, 9 milioni di dollari per continuare a fornire assistenza e supporto ai bambini e alle famiglie nei campi e ampliare le operazioni per rispondere ai loro bisogni. (aise)