UNITI NEL RICORDO

ROMA – focus/ aise – Il 10 febbraio ricorre il Giorno del ricordo, in onore delle vittime delle foibe e dell’esodo. Una ricorrenza istituita da pochi anni, ma che ha avuto il merito non solo di riportare a galla fatti colpevolmente insabbiati per anni (pur con tutte le polemiche del caso), ma anche quello di aver cementato ancor di più le comunità di italiani all’estero alla propria storia, soprattutto quelle comunità disperse nel mondo proprio a seguito dell’esodo. Si è tenuta presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles la manifestazione "Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente. L’esilio dei giuliani, fiumani e dalmati alla fine del Secondo conflitto mondiale". Il tutto grazie al prezioso supporto dell’On. Elisabetta Gardini. Attraverso opuscoli informativi, pannelli in inglese e materiale multimediale, è stata fornita per la prima volta la possibilità di visionare un’ampia panoramica sulla storia del confine orientale italiano, in maniera tale da cogliere quanto fosse radicata nei secoli la comunità italiana dell’Adriatico orientale e le catastrofi che la colpirono alla fine della Seconda guerra mondiale.
"Il mito di Antigone ci insegna come sia radicato nella cultura europea il rispetto dei morti", ha affermato l’On. Gardini inaugurando la mostra martedì 5 febbraio, "e le parole di Giovanni Paolo II "Non c’è pace senza giustizia e senza perdono" attestano l’importanza di un evento come questo". Mercoledì 6 febbraio si è tenuta, sempre all’interno del Parlamento europeo, la seconda tavola rotonda dell’evento, moderata da Davide Rossi della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati: dopo "L’Europa e l’Alto Adriatico. Le istanze italiane a trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino", si è parlato de "I diritti degli esuli istriani, fiumani e dalmati, tra normativa interna e vocazione comunitaria". Documenti giuridici e memoriali sulla vicenda del confine orientale italiana saranno sottoposti al vaglio della Commissione europea, al fine di dare continuità a questa prima significativa iniziativa. Spostandoci in Francia, la DACI, associazione dei discendenti degli Ex Combattenti Italiani di Lione, ha voluto celebrare il Giorno del Ricordo unendosi alle massime autorità civili, religiose, consolari, e alla popolazione, davanti alla lapide di 84 persone deportate dopo una terribile retata della Gestapo. Celebrazioni anche a Mar del Plata, con il Circolo Giuliani nel Mondo di Mar del Plata che ha organizzato una Santa Messa celebrata nella Parrocchia San Juan Bautista y Nuestra Señora del Rosario. Tra i presenti alla cerimonia, oltre ai rappresentanti delle associazioni degli esuli, i soci del Circolo e i loro familiari, anche il funzionario del Consolato d’Italia a Mar del Plata Giovanni Troia, il Presidente del Comites Raffaelle Vitiello, il consigliere del CGIE Marcelo Carrara, il Presidente del Centro Pugliese Mar del Plata Sergio Patruno, il Presidente della Unión Regional Marchegiana Natalio Caporaletti, gli ex presidenti del Circolo Giuliani nel Mondo, Aldo Vellenich e Valter Zerauschek. Dopo la commemorazione del Giorno del Ricordo, il Consiglio di Direttivo del Circolo si è riunito nella sede della Società Italiana "Le Tre Venezie" per pianificare le attività 2019, condividendo un pranzo. Durante l'incontro, il corrispondente della Radiotelevisione italiana, Pasquale Guaglianone, ha spiegato ai presenti il senso del Giorno del Ricordo e come si è arrivati al suo riconoscimento. Quindi, nella sua veste di consigliere comunale, Marcelo Carrara, insieme alla collega Patricia Mabel Serventich ha consegnato al Circolo Giuliani nel Mondo di Mar del Plata il decreto, votato all'unanimità, dell'Honorable Concejo Deliberante del Partido de General Pueyrredón, dalla città di Mar del Plata, che dichiara “manifestazione di interesse” la celebrazione del "Giorno del Ricordo". (focus\ aise)