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ROMA – focus/ aise - Nell'ambito dell'operazione umanitaria decisa per far fronte alle alluvioni in Mozambico, il Ministero della Difesa ha inviato due aerei dell'Aeronautica Militare per trasportare un ospedale e un team di esperti. Gli aerei – un C-130J della 46a Brigata Aerea di Pisa dell’Aeronautica Militare e un KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare – sono partiti ieri da Villafranca (Verona). Imbarcato nel C-130J – riporta la Difesa – il personale del Dipartimento della Protezione Civile che supporterà i colleghi del Mozambico, colpito dagli effetti del ciclone Idai. Il velivolo rimarrà a disposizione per assicurare i trasporti aerei che saranno necessari all'interno dell’area del disastro.
Il KC-767°, invece, ha trasportato nel Paese africano un Posto Medico Avanzato (PMA) di secondo livello, messo a disposizione dalla Regione Piemonte, e un ulteriore team di sanitari e tecnici. L’intera attività - disposta dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli su indicazione del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta - rientra nell'ambito dell’operazione umanitaria decisa allo scopo di contribuire all'assistenza delle popolazioni del Mozambico colpite da catastrofiche alluvioni. L’intervento umanitario è stato deciso, su richiesta della Commissione Europea agli Stati membri, dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Dall’Africa a Bogotà: Il futuro e i tratti caratteristici che avrà la città del futuro: un tema che è stato indagato e sviluppato da diversi studi e ricerche per delineare i contorni dei centri urbani del domani. Idee e riflessioni che sono state sviluppate sia con una mostra espositiva sia attraverso una serie di conferenze presso il Centro Atico della Pontificia Universidad Javeriana di Bogotà a cui ha partecipato anche una delegazione del Politecnico di Torino composta da Paolo Mellano, Direttore del Dipartimento di Architettura e Design, e i relativi docenti Annalisa Dameri, Roberto Giordano, Beatrice Lerma, Lorenzo Savio ed Elena Vigliocco.
Il concetto di “Futurable Cities” è stato quindi sviluppato su 16 pannelli, in mostra, che riportano informazioni e dati riguardanti svariati progetti: da quelli sviluppati con gli studenti su temi di riqualificazione e rigenerazione urbana, agli studi per la resilienza dei paesaggi “fragili”, alle ricerche e brevetti di design. Tutte azioni e proposte per rendere la città più accessibile e più “smart” con l’obiettivo rendere la vita degli abitanti urbani migliore, più semplice e connessa. Infine, visita ufficiale la scorsa settimana nel Rettorato di UniTrento di una delegazione della Zhuhai College of Jilin University, ateneo della città cinese di Zhuhai che si trova nella provincia meridionale costiera del Guangdong.
L’università è di recente costituzione (l’ateneo è nato nel 2004) ma conta già 12mila studenti e vanta una buona reputazione scientifica e un’offerta formativa varia per quanto riguarda gli ambiti disciplinari: soprattutto Economia, Arte, Scienze, Ingegneria, Medicina e Management, organizzati in 17 dipartimenti e centri. Nato da precedenti collaborazioni scientifiche e da contatti diretti tra docenti, l’accordo con il Disi è stato formalizzato nei mesi scorsi e si è rafforzato nell’autunno dello scorso anno in occasione di una visita in Cina di una delegazione dell’ateneo trentino. Prevede programmi di mobilità per studenti per studio e ricerca e per docenti e ricercatori per l’avvio di cooperazioni scientifiche, attività congiunta di ricerca e scambio di esperienze didattiche. Nell’accordo che entra nel vivo, con la visita di ieri a Trento, previsto anche lo scambio di materiale didattico e di ricerca, pubblicazioni e informazioni accademiche di varia natura e la possibilità di attivare co-tutele di tesi di dottorato.
La delegazione cinese – composta dal vice presidente Wanli Yang, dal preside della School of Computer Yanchun Liang e dal responsabile della sezione Rapporti internazionali Zi Li – è stata accolta in Rettorato questa mattina dal rettore Paolo Collini e dal prorettore allo sviluppo internazionale Maurizio Marchese.
L’accordo con la Zhuhai College of Jilin University arricchisce ulteriormente la rete di collaborazioni tra l’Università di Trento e gli atenei cinesi. (focus\ aise)