VENEZUELA NEL CAOS

ROMA\ aise\ - Quattro morti e centinaia di feriti: questo il bilancio degli scontri di sabato ai confini venezuelani con Brasile e Colombia. Violenze e camion degli aiuti dati alle fiamme con il Venezuela che resta nel caos.

I militari non hanno abbandonato Nicolas Maduro, ma il servizio delle migrazioni colombiano parla di oltre cento disertori venezuelani, tra militari e poliziotti, che hanno varcato il confine verso la Colombia.
Cresce intanto l'ostilità internazionale contro il regime di Nicolas Maduro e si torna a parlare di intervento militare con il presidente incaricato Juan Guaidò che ha parlato apertamente della necessità di tenere "aperte tutte le opzioni". Un appello subito colto dal segretario di Stato americano Mike Pompeo, il quale ha assicurato che gli Stati Uniti non "staranno a guardare": Maduro, ha aggiunto, "ha le ore contate".
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, si è detto "scioccato" e l'Ue ha parlato di "notizie preoccupanti", mentre anche dall'Italia il ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero Milanesi, da ieri in Sud America, ha espresso "il più sentito cordoglio ai famigliari delle vittime delle violenze alla frontiera del Venezuela. Insieme agli altri Stati UE", ha aggiunto Moavero, "l'Italia chiede cessazione violenze e immediata distribuzione aiuti umanitari alla popolazione venezuelana".
Chiede uno stop alle violenze anche il sottosegretario agli Affari Esteri, Ricardo Merlo, che, in un tweet, ha espresso la "forte condanna per quanto accade in Venezuela. Impedire l'ingresso di aiuti umanitari e usare violenza nei confronti di manifestanti e volontari è la conferma di ciò che affermiamo da tempo: Maduro è un dittatore". Merlo ha ribadito dunque la necessità di indire "elezioni libere e democratiche prima possibile".
Della stessa opinione l’altro sottosegretario agli Affari Esteri, Guglielmo Picchi, come Merlo eletto all’estero, che ha commentato le violenze di sabato sempre su Twitter. "Maduro brucia aiuti umanitari", ha constatato, chiedendo che "lasci immediatamente il Venezuela". Per Picchi, "militari e polizia che non abbandonano il regime sono complici del disastro contro il popolo venezuelano". Infine l’appello a Guaidò, perché "faccia il possibile per unificare il Paese". (aise)