VENEZUELA/ TAJANI AL PARLAMENTO UE: GUAIDÒ NOSTRO UNICO INTERLOCUTORE

BRUXELLES\ aise\ - “Cari colleghi, vorrei iniziare affrontando un tema che ci rattrista profondamente: la situazione in Venezuela. Come sapete, la scorsa settimana, durante le manifestazioni contro il regime, il Presidente dell’Assemblea Nazionale Juan Guaidó si è autoproclamato presidente ad interim, sulla base delle disposizioni della Costituzione venezuelana. Gran parte della comunità internazionale lo ha, in seguito, riconosciuto come tale, in particolare gli Stati dell’America latina, Stati Uniti e Canada. Durante le proteste sono morte oltre 40 persone e quasi 900 manifestanti sono stati arrestati. Questa sera e sabato prossimo il popolo venezuelano tornerà nelle strade per chiedere democrazia, libertà e rispetto dei diritti umani”. Così il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha aperto la plenaria a Bruxelles. Nel corso del suo intervento, Tajani ha confermato di aver parlato al telefono con Guiadò, “nostro unico interlocutore, per assicurargli l’appoggio del Parlamento europeo”.
Il Parlamento europeo, ha aggiunto, “durante questa legislatura si è già pronunciato otto volte sul Venezuela. Nessun altro Paese ha ricevuto tanta attenzione. Purtroppo, la situazione ha continuato a peggiorare e siamo giunti al punto di non ritorno. Il regime di Maduro ha portato oltre 3 milioni di persone a abbandonare il proprio Paese. Si tratta del più importante fenomeno migratorio nella storia dell’America Latina. Se le cose non cambieranno al più presto in Venezuela, la situazione si aggraverà ulteriormente, con conseguenze disastrose e ripercussioni in tutta la regione”.
“Di fronte agli eventi della scorsa settimana, il Parlamento non può rimanere in silenzio”, ha sostenuto Tajani. “Ho parlato al telefono con il Presidente Guaidó, nostro unico interlocutore, per assicurargli l’appoggio del Parlamento europeo. Nel 2017 abbiamo consegnato il Premio Sakharov alla opposizione democratica del Venezuela. Siamo stati la prima istituzione a denunciare le violazioni dei diritti umani, i primi a chiedere sanzioni contro il regime e una strategia regionale per aiutare a gestire la crisi dei rifugiati. Ad alcuni Paesi interessa esclusivamente il petrolio. A noi interessa la gente, ci interessano le sofferenze della popolazione venezuelana”.
Compito dell’Europarlamento quello di “concentrarsi non solo su come arrivare ad una soluzione pacifica ed una transizione democratica, ma anche riflettere su come ricostruire il Paese. Affinché la gente ritorni ad una vita normale e cessi la carenza di cibo e medicinali, il Venezuela ha bisogno di aiuto e di molti cambiamenti”.
“L’Unione europea deve restare al fianco del popolo venezuelano”, ha sottolineato concludendo. “Di fronte ad eventi di questa portata, quando è in pericolo la democrazia, non possiamo che schierarci per la libertà, e per i diritti umani, e contro chi li opprime”. (aise)