VOLI, TURISMO, COMMERCIO/ L’AMBASCIATORE STELLINO A “IL GIORNALE DI SICILIA”: LA SICILIA PUÒ GUARDARE A EST

ROMA\ aise\ - “Gli Emirati sono un Paese chiave del futuro, e hanno scelto anche la Sicilia per i loro investimenti, portando un indotto interessante”. È quanto sostenuto dall'ambasciatore italiano negli Emirati Arabi, Liborio Stellino, originario di Alcamo, che, in occasione della XIII Conferenza degli Ambasciatori e Ambasciatrici d'Italia nel mondo, ha rilasciato una intervista a Osvaldo Baldacci per il “Giornale di Sicilia”. Ne riportiamo la versione integrale.
D. Ambasciatore, nel Golfo ci sono forti tensioni, cosa ci dice dal suo osservatorio privilegiato?
R. Gli Emirati hanno una posizione di epicentro geopolitico dove si incontrano diverse tensioni, ma dove esse si possono anche sciogliere. Ora c'è un forte allineamento con Arabia Saudita ed Egitto per garantire maggiore stabilità alla regione, sia contenendo l'influenza dell'Iran che le azioni concorrenti di altri paesi come Turchia e Qatar. Ma la posizione degli Emirati è chiara: hanno spiegato che loro sono per una de-escalation della crisi nel Golfo, la quale non serve a nessuno e danneggia gli interessi di tutti.
D. E gli Emirati di interessi ne hanno tanti...
R. Sono un modello di miracolo socio-economico, il Paese economicamente più diversificato della regione, solo il 40% del loro Pil adesso deriva dal petrolio. Il resto viene dalle nuove grandi iniziative: il turismo ad esempio è in fortissima crescita, e un ruolo importante lo gioca la compagnia aerea Emirates, capace di far passare dal Paese tutto il traffico tra est e ovest del mondo. Nel 2020 a Dubai ci sarà l'Expo e sono attesi 190 Paesi.
D. Questi investimenti riguardano anche l'Italia e la Sicilia?
R. Faccio un esempio: Fly Dubai, compagnia aerea di Emirates, ha inaugurato per la prima volta un volo diretto tra gli Emirati e la Sicilia, a Catania. Io ho partecipato al volo inaugurale e le realtà siciliane erano sorprese perché già avevano avuto di colpo tremila prenotazioni dall'Australia. Perché collegarsi con gli Emirati e l'hub di Dubai che oggi fa 80 milioni di passeggeri (ma punta a 130) vuol dire entrare a far parte delle rotte globali. Il flusso turistico verso la Sicilia quindi è sicuramente in aumento, ma lo stesso pub e deve riguardare le potenzialità commerciali, non solo dell'agroalimentare ma anche ad esempio nel campo delle innovazioni. E non solo verso gli Emirati, ma attraverso loro verso tutta l'Asia orientale. Poi gli Emirati hanno manifestato grande interesse per le Zone economiche speciali: oggi sono più avanti in Puglia e Campania, ma credo che anche la Sicilia sia interessata.
D. Cosa porta del suo essere siciliano nel suo lavoro?
R. Credo che nel nostro dna ci sia la gestione della diversità come un valore che si va a comporre nell'armonia. Io fin dall'inizio ho scelto le mie sedi diplomatiche con cuore siciliano, guardando al Mediterraneo, di cui la Sicilia è naturalmente l'epicentro, è un luogo dell'anima prima che uno spazio geografico. Il dialogo intermediterraneo nasce in Sicilia con Federico II, da noi ci sono secoli di sedimentazione di impulsi diversi”. (aise)