WOLFSBURG CITTÀ ITALO-TEDESCA: INAUGURATA LA MOSTRA “ITALIANI DI GERMANIA”

WOLFSBURG\ aise\ - È stata inaugurata il 10 settembre scorso a Wolfsburg la mostra fotografica itinerante “Italiani di Germania”, che rimarrà nella città tedesca fino al 27 settembre. Grande successo ha riscosso l’inaugurazione che ha coinciso con la presentazione dell’omonimo libro e del web documentary che lo accompagna in una Sala Comunale gremita di pubblico. Presenti anche molte persone venute espressamente da paesi e località diverse.
La manifestazione è stata preceduta da un incontro formale nella sala consiliare: qui, il Sindaco “Oberbürgermeister” Klaus Mohrs assieme alla giunta comunale e all’ambasciatore italiano in Germania, Luigi Mattiolo, hanno espressamente riconosciuto l’apporto dei nostri connazionali allo sviluppo esemplare di Wolfsburg e della Germania. Presenti all’incontro il direttore generale per gli italiani nel mondo della Farnesina Luigi Vignali, il Console di Hannover, Giorgio Taborri, la consigliera d’Ambasciata, Susanna Schlein, l’agente consolare di Wolfsburg, Barbara Tarullo, il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone, il consigliere Cgie, Paolo Brullo e il presidente del Comites Luigi Cavallo.
Il Sindaco Mohrs ha aperto la mostra - allestita in collaborazione con Comites e Agenzia Consolare d’Italia Wolfsburg, grazie al sostegno del Mace, dell’Ambasciata a Berlino e della città di Wolfsburg – ringraziando le istituzioni italiane che hanno scelto Wolfsburg per presentare questo progetto itinerante che visiterà nel prossimo futuro altre undici città tedesche.
Nel suo discorso, il sindaco ha voluto sottolineare i meriti degli italiani e l’apprezzamento del lavoro da loro svolto che ha contribuito alla crescita della città. In mezzo secolo, ha aggiunto, da “Gastarbeiter” sono diventati cittadini wolfsburghesi, membri attivi di una comunità composita, formata da oltre cento rappresentanze. Un modello vincente di interazione frutto dell’esperienza di vita di tante persone che hanno lottato per migliorare le proprie condizioni di vita a Wolfsburg, città “raccontata” nelle sue trasformazioni nelle foto in mostra e che, nella parole del sindaco, è onorata dalla presenza italiana, in tutte le sue espressioni, sia associative che istituzionali.
All’intervento del sindaco è seguito quello dell’Ambasciatore Mattiolo, che, oltre a ringraziare Mohrs per il sostegno e per l’ospitalità dato all’evento, ha sottolineato la riconoscenza del nostro Paese verso Wolfsburg e le sue istituzioni.
“È il regalo che il nostro paese ha sentito di fare al continuo processo di integrazione nel quale la presenza italiana assurge al ruolo pioneristico, tracciando modelli di convivenza da imitare e da promuovere ovunque, in particolare in un’epoca caratterizzata dal fenomeno della mobilità diffusa”, ha detto Mattiolo. “Le storie delle famiglie dei nostri connazionali, che hanno costruito Wolfsburg e che hanno trovato lavoro presso la Volkswagen, vengono vissute in positivo, tant’è che hanno scelto di realizzare qui il loro futuro dando prova di inserirsi progressivamente in tutti i settori, creando e diffondendo l’italianità tanta amata dai tedeschi”.
Molto applaudito è stato anche l’intervento dell’ispiratore del progetto, il direttore generale della Dgit, Luigi Maria Vignali, il quale ha ripreso le parole del sindaco Mohrs sottolineando, in particolare, l’attenzione che Wolfsburg ha rivolto all’Italia, come successo in occasione dell’ultimo terremoto che ha colpito l’Abruzzo, avendo contribuito materialmente alla costruzione di una scuola nel Comune di Popoli, in provincia di Pescara.
Esempi di solidale collaborazione che, per Vignali, sono segnali forti che rafforzano il sentimento di convivenza pacifica nel segno dell’Europa dei cittadini tanto sognata da Altiero Spinelli.
Sono quindi intervenuti i rappresentanti della comunità: il presidente del Comites Luigi Cavallo e il Consigliere Cgie Paolo Brullo, che hanno contribuito attivamente, assieme alle autorità tedesche e italiane, alla realizzazione dell’evento di Wolfsburg. Entrambi hanno narrato episodi e aneddoti della presenza italiana a Wolfsburg, ne hanno tessuto le lodi e hanno ricordato i sacrifici di operai, professionisti e accademici, del susseguirsi di un’evoluzione sociale e culturale che oggi si vive passeggiando per piazza Italia, nei quartieri, nelle vie e nei luoghi dove l’italianità si amalgama indistintamente con colori e costumi tedeschi. Entrambi, infine, hanno ringraziato il Segretario del Cgie, Michele Schiavone, presente all’incontro, che li ha sostenuti in questa loro parte del progetto.
Gli autori della mostra, Riccardo Venturi e Lorenzo Colantoni, hanno ripercorso il lavoro minuzioso espresso nelle fotografie e registrato nei documenti audiovisivi, ricordando aspetti ed episodi delle tante persone di diversa età e di diversa provenienza che hanno incontrato nel recupero dell’ampia documentazione. Si tratta di personaggi unici e rappresentativi di storie vere, storie di vita, storie di lavoro documentate attraverso gli scatti e i fotogrammi, in bianco e nero e a coloro, riprodotti in maniera tale da renderli parlanti.
L’evento è stato accompagnato da pause musicali sulle note del maestro Nicola Piovani e terminato con un rinfresco offerto dal Comune di Wolfsburg, che ha permesso ai partecipanti di commentare e scambiarsi opinioni su una delle tante storie e delle diverse generazioni di cittadini, che hanno oramai nel loro orizzonte l’idea di una comunità sovranazionale qual è quella europea.
Il progetto “Italiani di Germania” nasce come libro e web documentary pubblicati con National Geographic Italia e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione italiano nel novembre 2018, parte del più ampio “Italiani d’Europa” che, tramite altri tre capitoli (“Italians and the UK”, “Italiani del Belgio” e “Italiani dell’Est”) cerca di fornire uno sguardo ampio sulle grandi migrazioni italiane del passato e del presente.
Prodotto dal giornalista Lorenzo Colantoni e dal fotoreporter Riccardo Venturi in una serie di viaggi dal 2017 al 2018, “Italiani di Germania” ha vinto nel giugno 2018 il “Premiolino”, il più antico riconoscimento giornalistico italiano. Il progetto è un viaggio attraverso comunità storiche, nuova mobilità, storie di famiglia e avventure individuali in otto città tedesche: Stoccarda, Francoforte, Colonia e la Ruhr, Wolfsburg, Amburgo, Berlino, Lipsia e Monaco. La mostra spazia così da storie di successo, come quella del direttore del Die Zeit Giovanni di Lorenzo, fino agli start-upper di Berlino e alla nuova e vecchia comunità operaia nata grazie alla Volkswagen di Wolfsburg. Un percorso ampio e complesso, che è stato e tuttora è fondamentale per la costruzione della comune identità europea.
I web documentary del progetto “Italiani d’Europa” sono disponibili sia su www.italiansofeurope.it che su www.germany.italiansofeurope.it. (aise)