È IL VOSTRO MOMENTO: SCHIAVONE (CGIE) AI GIOVANI DI PALERMO

ROMA – focus/ aise - “Il Consiglio generale degli italiani all'estero è riuscito a far scoppiare il tappo che comprimeva nello stomaco la voglia di volare di 115 farfalle, le quali a Palermo hanno trovato la forza per sprigionare l’energia utile a spiegar le loro ali per sentirsi libere da condizionamenti e felici di costruire il proprio futuro, colorando di speranza e ambizioni la primavera palermitana”.
Così Michele Schiavone, segretario generale del Cgie, a pochi giorni dal termine del seminario di Palermo per la creazione di una Rete di Giovani italiani nel Mondo.
In quell’occasione, nel suo discorso di chiusura, Schiavone aveva detto: “Oggi è davvero il punto di partenza per un nuovo Umanesimo, come ha detto il sindaco Orlando. Nessuno è nato infelice. Ognuno di noi è nato dall’amore di un papà e di una mamma. Io credo che questo senso di vita noi dobbiamo rispettarlo, dobbiamo trasmetterlo alle nuove generazioni. Il Cgie ha il compito di trasmettere questo amore, questo senso della vita. Palermo ha avuto le sue primavere. Oggi, però, è il vostro momento. Siate paladini del senso più alto di libertà”.
“A noi”, aveva detto rivolgendosi ai suoi colleghi del Cgie, “resta il compito arduo di creare attraverso il sistema la rete che voi state costruendo, facilitando gli scambi, la conoscenza, la formazione, il lavoro. Con i mezzi rudimentali che abbiamo avuto a disposizione, il Cgie, in diversi posti, soprattutto nei presidi dei Comites, ha cominciato a offrire degli sportelli per i primi passi dei nuovi arrivati. In alcuni luoghi lo facciamo in maniera volontaria ed è l’espressione più alta dell’ospitalità. Per i giovani italiani nel mondo abbiamo bisogno di uno sportello telematico unico, attraverso cui gestire questa rete che in questi giorni abbiamo contribuito a creare. Questa è la sfida e questo è il percorso che vi invitiamo a perseguire. È solo nella corsa dei giovani che dobbiamo investire”.
A Palermo, come ha scritto il segretario generale circa una settimana dopo quei momenti di intensa condivisione, confermando quanto già affermato di fronte alla platea, la forza dei giovani italiani all’estero “ha scoperchiato il vaso di Pandora che da anni ostruiva le urgenti istanze di rinnovamento, che non possono più essere disattese: i miglioramenti dei servizi consolari, l’incremento delle risorse alla promozione linguistica e culturale, la valorizzazione della rappresentanza nei paesi esteri e nel parlamento italiano, il consolidamento delle politiche a favore degli italiani all’estero mediante nuove forme e strumenti partecipativi che passano e si al
imentano dei principi della libera circolazione”.
“Nel nuovo mondo”, scrive Schiavone, “non è più tempo, per i governanti, di far vetrina, né di promesse violate e vanificate dalla slealtà dei principi. Il CGIE fa proprie le rivendicazioni dei giovani alla libertà di emigrare com’è disposto nella Costituzione repubblicana, ma se l’emigrazione è forzata, allora chiede allo Stato l’impegno di facilitarne l’integrazione nei paesi d’accoglienza e di favorirne il rientro”. “Come è irrisolta la questione meridionale”, conclude il proprio resoconto il segretario generale Schiavone, “nel nostro Paese permane la questione emigrazione bisognosa di politiche attive soprattutto a favore dei giovani, formati e pronti ad assumere responsabilità, i quali sono costretti dalla disoccupazione galoppante a lasciare il paese. Il trend degli espatri degli ultimi dieci anni è allarmante e senza l’attenzione del governo resterà un capitolo di difficile soluzione.
La città di Palermo e la Sicilia hanno ispirato i giovani partecipanti al Seminario ad approvare “la Carta o il Patto di Palermo”, nel quale sono indicati diversi progetti di rinnovamento per gli italiani all’estero da realizzare con Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, con i Com.It.Es. e con le associazioni regionali e quelle presenti nei loro paesi d’insediamento. Ai ragazzi il CGIE augura di far vivere e realizzare i loro sogni”. (focus\ aise)