ANDREW CUOMO FOR PRESIDENT? AL TEMPO DEL CORONAVIRUS UN’IDEA AFFATTO REMOTA - di Andrea Arletti

NEW YORK\ aise\ - “Agli americani piace l’uomo del fare. E se c’è una persona che si sta dando da fare in questi giorni è il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo”. Come scrive Andrea Arletti in un articolo pubblicato ieri sul portale di informazione on line La Voce di New York, diretto da Stefano Vaccara, “Mentre Joe Biden sta paparazzato nella sua casetta nel Delaware a parlare di cosa farebbe se fosse presidente, Cuomo è a New York a lavorare. Milioni di americani ogni giorno seguono il suo bollettino e altrettanti milioni la sua pagina Twitter dove si cimenta in attacchi a muso duro contro Donald Trump.
Recentemente, Donald ha attaccato Cuomo su Twitter dicendo che non sta facendo abbastanza per garantire la sicurezza dello stato di New York. Cuomo gli ha risposto a muso duro dicendo che se c’è qualcuno che dovrebbe fare di più è il presidente degli Stati Uniti che non sta dando una direzione chiara al Paese. Cuomo continua a chiedere al presidente più ventilatori per lo Stato di New York, dove ci sarebbero già 52,000 casi positivi, ma Donald continua a ignorarlo dicendo che non serviranno più di 30,000 ventilatori e che comunque i singoli Stati devono pensare a procurarseli da soli.
Ma Cuomo non ha solo un seguito importante sui suoi canali social, potrebbe anche avere i mass media dalla sua parte. Suo fratello Chris Cuomo è una delle facce più note della CNN, mass media di riferimento per i Democratici. L’influente giornalista liberale Rachel Maddow l’ha chiamato “Presidente dell’emergenza coronavirus”. La giornalista Rebecca Fishbein del sito femminista Jezebel ha scritto un pezzo intitolato “aiutatemi, sono innamorata di Andrew Cuomo!”. Anche la giornalista del New York Times Maureen Dowd ha avanzato la proposta di Cuomo presidente. E se non bastasse l’hashtag “PresidentCuomo” era un trending topic su Twitter la settimana scorsa.
Il politologo ed ex membro della commissione per il servizio pubblico di New York James Larocca ha addirittura pubblicato un articolo sul giornale Newsday supplicando i Democratici di scambiare Biden per Cuomo. Larocca ha sottolineato il contrasto tra Trump e Cuomo nella compassione che quest’ultimo ha per le vittime del virus rispetto al presidente degli Stati Uniti.
Ma quanto è realistica una nomination di Andrew Cuomo? Al momento Joe Biden conduce la corsa alla nomination democratica con 312 delegati in più di Bernie Sanders: 1183 a 871. Il primo che raggiunge la fatidica soglia dei 1991 delegati avrà la maggioranza necessaria per essere incoronato il 16 luglio nella National Convention a Milwaukee. È ormai passato il tempo massimo entro cui un nuovo candidato può annunciare la sua corsa alla Presidenza. Quindi l’unica speranza per Cuomo è se nessun candidato riesce a raggiungere la maggioranza dei delegati entro la National Convention. L’ultima volta che accadde uno scenario del genere fu nel 1952.
Questa volta appare ormai improbabile visto il vantaggio netto di Joe Biden, ma un possibile problema di salute di Joe, o una prolungata emergenza nazionale che blocchi il percorso naturale delle primarie, potrebbe portare a un tale scenario. In tal caso, dopo la prima votazione senza maggioranza, i cosiddetti “super delegati” saranno liberi di cambiare candidato e scegliere chiunque vorranno. A quel punto potrebbe essere fatto il nome di Andrew Cuomo per riunire il Partito Democratico.
Potrebbe essere decisivo il “rally around the flag” effect che sta avvantaggiando il presidente degli Stati Uniti in questo momento di emergenza nazionale, per far ricredere alcuni democratici di non aver scelto il candidato più forte per sfidare Donald a novembre. Forse c’è veramente bisogno di un candidato coinvolto in prima linea sul tema del coronavirus, che ha ormai monopolizzato l’intera campagna elettorale del 2020. Qualcuno sa per caso che cosa stanno facendo Joe e Bernie in questo momento? Qualcuno sa per caso quand’è il prossimo dibattito democratico? No, tutta l’attenzione mediatica è ormai rivolta al coronavirus che si sta portando via vite e prosperità economica. Tanto vale dunque puntare su un candidato che sta effettivamente combattendo il coronavirus e che ha dimostrato leadership, tenacia e capacità di gestione in momenti critici.
Cuomo ha inoltre un profilo perfetto per diventare presidente. È 15 anni più giovane di Biden, eliminando i dubbi di chi non vuole avere un presidente ultra ottantenne in carica. Ha esperienza a livello federale essendo stato Ministro della casa nell’amministrazione Clinton. E, come se non bastasse, ciliegina sulla torta, era sposato con una Kennedy. Inoltre, è figlio del tanto amato ex Governatore di New York Mario Cuomo, che pensò di correre per la Presidenza due volte, nel 1980 e nel 1990. Che non sia proprio suo figlio a realizzare i suoi sogni?”. (aise)