ASSOCIAZIONI NO STOP

ROMA – focus/ aise – “Da tempo questa associazione segnala l’esigenza di introdurre il voto elettronico, particolarmente, atteso dagli italiani nel mondo. È una scelta di civiltà, per la sua carica innovativa”. È quanto scrive Giuseppe Abbati, presidente dell’AITEF onlus, nella lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai ministri Lamorgese e Di Maio, ai presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera e del Senato e al direttore generale della Farnesina Vignali.
“Da anni chiediamo una nuova legge elettorale per coinvolgere veramente gli italiani all’estero”, prosegue Abbati. “In verità il Parlamento ha votato la legge 160/19 che all’art.1 Comma 628 prevedeva: “Con decreto del ministro dell'interno, di concerto con il ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le modalità attuative di utilizzo del Fondo di cui al comma 627 e della relativa sperimentazione limitata a modelli che garantiscano il concreto esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero e degli elettori che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovino in un comune di una regione diversa da quella del comune nelle cui liste elettorali risultano iscritti”. Finora, nessuna notizia, nonostante le sollecitazioni!”, lamenta il presidente dell'Aitef.
“Sono passati tanti anni, l’art.49 della Costituzione deve ancora essere attuato, il diritto di associarsi, determinare le scelte e votare con oculatezza”, continua Abbati. “I cittadini possono, con i fondi dallo Stato, associarsi e concorrere alla redazione delle leggi, partecipare e dare pareri (il virus ha dimostrato che si possono fare riunioni, esprimere una opinione, stando in città e nazioni diverse): è possibile istituire l’agorà, la piazza digitale sentire tutti gli italiani e anche chi dimora fuori sede. Tutti potranno partecipare all’agorà e votare con le nuove tecnologie”.
Per Abbati è dunque il momento di “predisporre una legge elettorale innovativa che consenta di votare con trasparenza, segretezza e semplicità. Il voto elettronico è utile anche per coinvolgere e tenere legati i giovani che fuggono dall’Italia”.
“Chiedere di votare per corrispondenza è inaccettabile!”, tuona il presidente dell'Aitef, per il quale ancor più “assurdo” è che “gli italiani nel mondo debbano inoltrare un’istanza per chiedere di votare!”.
“È ora di approvare la legge elettorale, il voto elettronico e la doppia preferenza”, insiste Abbati. “Una decisione indispensabile per chi crede nella democrazia, nell’uguaglianza, nella parità”.
Poi l'affondo al referendum, che ha ridotto ulteriormente la rappresentanza parlamentare degli italiani nel mondo. “Un gruppetto di parlamentari non è legittimato a rappresentare i milioni di italiani all’estero né può formulare pareri, specie adesso che può candidarsi anche chi risiede in Italia”.
“Hanno un ruolo gli italiani all’estero e le associazioni?”, si domanda Abbati. “Nessuno!” è la sua risposta. Quanto alle Regioni “hanno abbandonato gli italiani all’estero e le associazioni”.
“È indispensabile riorganizzare il settore”, ribadisce Abbati: dal Ministero degli Esteri con le Ambasciate e i Consolati a Comites e CGIE, Regioni e Associazioni. “Bisogna trasformare veramente il Paese”, insiste. “Gli italiani attendono da anni la svolta e il cambiamento. Dobbiamo correre velocemente”, perché “questa è una innovazione che inciderà notevolmente sulla nostra comunità”.
Giuseppe Abbati si augura che i destinatari del suo appello individueranno “la soluzione migliore per uscire dalla crisi e imboccare quella del rilancio e con le riforme riconquistare il terreno perso. Aspettiamo una risposta. Senza risorse, da tempo tuteliamo gli italiani all’estero che da anni”, conclude infine, “attendono una Italia più attenta, giusta, moderna”.
Il 17 settembre 1970 un gruppo di persone decise di fondare il Centro Friulano di Avellenda, a Buenos Aires, riflettendo l'amore, la fede e il lavoro degli antenati. E sulla propria pagina Facebook hanno festeggiato l’anniversario dei 50 anni “ancora forti e con gli stessi valori e impegni”.
“50 anni a ricordare la nostra storia, riconoscendo il coraggio di coloro che hanno attraversato l'oceano verso una terra nuova e sconosciuta, a mani vuote ma il cuore e l'anima pieno di speranza - hanno scritto ancora in un post pubblicato sul social -. 50 anni di sforzo e responsabilità, organizzando e partecipando ad attività ed eventi, con l'aiuto e la collaborazione di tutti. 50 anni a creare e rafforzare relazioni e scambi con il Friuli, un legame con la terra dei nostri nonni”.
“Sono passati 50 anni e continuiamo ad essere insieme, da diversi luoghi e forme, ma condividendo lo stesso sentimento - ha detto ancora -. Sono passati 50 anni e per questo il nostro omaggio va ai fondatori. La nostra gratitudine a tutte le persone che hanno lavorato con molto sforzo per questa amata istituzione. E il nostro impegno a continuare questa enorme eredità per tutta la comunità”.
Infine, l’Associazione friulana ha voluto ringraziare tutti i soci per “essere parte di questa grande famiglia”.
La Federazione delle Associazioni Venete del Victoria (Australia) non si ferma nemmeno davanti all'emergenza. Si è svolta ieri, giovedì 17 settembre, un'attività di coordinamento online, tra le associazioni storiche costituenti la Federazione, sviluppata grazie alle nuove tecnologie della piattaforma zoom che mai come in questo periodo risultano utili e funzionali alla società per il mantenimento di contatti e per la possibilità d'interagire, seppur a distanza, gli uni con gli altri.
Solo un assente giustificato (Davide Gottardello - Padovani Melbourne) tra i partecipanti presenti: Fabio Sandonà - Presidente Federazione, Luciano Benetti - Tesoriere Federazione, Ketti Pezzin - Segretaria Federazione, Giorgio Paccagnan - Trevisani Melbourne, Renzo Zanella - Veronesi Melbourne, Sergio Povolo - Vicentini Melbourne, Giorgia Rizzato - Comunità Montana, Sonya Velo - Veneto Club, Sebastiano Revrenna - Vicentini Myrtleford e Armando Pasquali - Trevisani Myrtleford si sono confrontati per quasi due ore su svariati importanti temi facendo il punto della situazione comunitaria regionale con le sue prospettive e le esigenze rispetto all'attuale criticità che ormai da diversi mesi circonda anche il nostro settore.
Tra gli aspetti operativi curati in questa fase è emerso dalle Associazioni quanto importante sia stato l'aver mantenuto sempre attivi i canali con i rispettivi associati: una comunità locale, a trazione regionale, che perdura e vuole a ogni costo mantenere viva la propria identità, la propria storia, la propria cultura.
Tanti sono stati i programmi, i progetti e le nuove idee presentate che verranno sviluppate non appena le attuali restrizioni lo permetteranno: con i propositi e le energie che i Dirigenti associativi hanno dimostrato e se il buongiorno si vede dal mattino, tra i veneti del Victoria, il sole non è mai stato così splendente! (focus\ aise)