Bilancio/ Lauriola (Unsa esteri): altra occasione persa

ROMA\ aise\ - “Altro che pragmatismo e lungimiranza, ciò che emerge dagli emendamenti alla legge di bilancio per il 2021 approvati in queste ore è la priorità data al superfluo e all’orpello unita ad una totale incomprensione delle reali esigenze della nostra rete estera chiamata a fronteggiare un’emergenza epidemiologica, socio-economica e politica senza precedenti”. Lo dichiara in una nota, Iris Lauriola, segretario nazionale della Confsal Unsa esteri. “Ci è stato dato un contentino con un incremento irrisorio del personale di ruolo e a contratto su cui sarebbe stato prioritario invece procedere con un vero e proprio investimento in termini assunzionali – spiega – trattandosi del vero e proprio baluardo operativo delle nostre sedi, ormai prive di impiegati di queste due categorie come tristemente dimostra l’ultima lista invernale dei trasferimenti”.
“Ci è rimasta l’elemosina del fondo per l’adeguamento stipendiale degli impiegati a contratto locali, così come rifinanziato nel decreto milleproroghe 2020 - continua Lauriola – equivalente a pochi spicci che non serviranno praticamente a nulla, visto che il Ministero con quei soldi dovrà anche tappare i buchi del disastro derivante dall’entrata in vigore del Regolamento CE 883, metafora dell’inadeguatezza dell’Amministrazione che pretende di lavarsi la coscienza per i danni recati alla categoria servendosi degli stessi soldi dati come carità ai contrattisti”.
“Le assunzioni previste con uno degli emendamenti pari a 150 dipendenti tra II e III aree funzionali rappresentano una goccia nell’oceano che servirà a ben poco rispetto alle reali esigenze della rete estera – spiega ancora Lauriola – e in questa delicata fase è verosimile che anche i nuovi assunti non siano del tutto propensi a dirigersi verso sedi oltre confine, magari disagiate sotto il profilo sanitario. Sarebbe stato segnale di capacità amministrativa e di visione prospettica investire anche sui dipendenti locali consentendone l’immissione nei ruoli mediante concorso ad hoc, che avrebbe dato la garanzia di una permanenza all’estero certa, una conoscenza di lingua e dinamiche socio-economiche ed una competenza già maturata sul campo, ma si sa che il pragmatismo non appartiene a questa Amministrazione”.
Concludendo, Lauriola si dice “proprio curiosa di vedere nei prossimi mesi come la squadra di giovani diplomatici, di cui si è autorizzata l’assunzione in bilancio, si destreggerà con sedi e uffici vuoti di personale di ruolo e se sarà in grado di attuare quel patto per l’export tanto sventolato nei social e nei media dai nostri politici. Forse in quel momento si comprenderà che senza dipendenti non si cantano messe”. (aise)