BREXIT: LA RIDISTRIBUZIONE DEI SEGGI DEL PARLAMENTO EUROPEO/ TRE SEGGI IN PIÙ ALL’ITALIA

BRUXELLES\ aise\ - A partire da domani, 1° febbraio, il numero e la distribuzione dei seggi in Parlamento cambia a seguito del ritiro del Regno Unito dall'UE.
Dal 1° febbraio, dunque, il Parlamento europeo avrà 705 seggi, rispetto ai 751 (il massimo consentito dai trattati UE) precedenti al ritiro del Regno Unito dall'UE alla mezzanotte di oggi.
Dei 73 seggi del Regno Unito, 27 sono stati ridistribuiti ad altri Paesi, mentre i restanti 46 sono posti in riserva per eventuali futuri allargamenti.
All’Italia ne toccano tre: gli eurodeputati entranti saranno Salvatore De Meo (Forza Italia), Sergio Berlato (Fratelli d’Italia) e Vincenzo Sofo (Lega).
Tutti i nuovi deputati sono stati eletti alle elezioni europee del maggio 2019.
Distribuzione dei seggi
La ridistribuzione dei seggi assicura che nessun paese dell'UE perda alcun deputato, mentre alcuni paesi guadagnano da uno a cinque seggi, per far fronte alla sotto-rappresentazione dovuta ai cambiamenti demografici.
La nuova distribuzione – spiega Bruxelles – tiene conto delle dimensioni della popolazione degli Stati membri e della necessità di un livello minimo di rappresentanza per quelli più piccoli.
Il principio di "proporzionalità degressiva" significa che i paesi più piccoli hanno meno deputati rispetto ai paesi più grandi, ma anche che i deputati di un paese più grande rappresentano più elettori, rispetto ai loro omologhi dei paesi più piccoli.
13 Stati membri non avranno alcun incremento: si tratta di Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Portogallo, Bulgaria, Lituania, Lettonia, Slovenia, Cipro, Lussemburgo, Malta.
Oltre all’Italia, invece, aumenterà il numero dei parlamentari di Francia (5), Spagna (5), Paesi Bassi (3), Irlanda (2), Polonia (1), Romania (1), Svezia (1), Austria (1), Danimarca (1), Finlandia (1), Slovacchia (1), Croazia (1) ed Estonia (1).
La Brexit avrà un impatto anche sulla composizione delle commissioni e delle delegazioni interparlamentari. Dovranno ora essere rieletti i presidenti delle commissioni pesca e giuridica, e i vicepresidenti delle commissioni ambiente e cultura e della sottocommissione Diritti dell’uomo, incarichi finora ricoperti da eurodeputati britannici. (aise)