CGIE ALL’OPERA

ROMA – focus/ aise - Il referendum sul taglio dei parlamentari, la situazione nei paesi latinoamericani alle prese con il Covid 19, ma anche la promozione della lingua e della cultura italiana e le criticità vissute dalle associazioni: questi i temi al centro dei lavori della Commissione Continentale per l’America Latina del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, riunita in videoconferenza mercoledì 15 e giovedì 16 luglio scorsi. Presieduti dal Vicesegretario d’area Mariano Gazzola, ai lavori hanno partecipato tutti i consiglieri dell’area continentale, il Segretario Generale Michele Schiavone, la Vicesegretaria per i Paesi anglofoni Silvana Mangione e il Segretario esecutivo del Cgie, Marco Nobili.
A margine dei lavori i consiglieri d'area Alciati, Borghese, Carrara, Collevecchio, Gargiulo, Paglialunga, Palermo, Pinto, Romanello, Rucci, Sangalli, Villone, Blasioli Costa (membro del Comitato di Presidenza) e il vicesegretario Gazzola, ne hanno sintetizzato i punti salienti nel documento che riportiamo integralmente di seguito.
“REFERENDUM CONFERMATIVO DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE
I Consiglieri hanno discusso sul Referendum costituzionale recante “riduzione del numero dei parlamentari”, che si terrá il 20 e 21 settembre 2020, e al quale i cittadini italiani residenti all’estero potranno esprimere il loro voto per corrispondenza entro il 17 settembre 2020.
La Commissione Continentale America Latina segnala che la scelta delle date del Referendum, decise dal Parlamento e confermate dal Governo, non ha tenuto conto delle realtà in cui vivono più di un milione settecentomila di cittadini italiani residenti in America Latina, dove la pandemia da Covid-19, lungi dall’essere superata, è nella piena prima fase di sviluppo, con lockdown nelle più grandi Metropoli e divieti di spostamenti, che costituiscono insormontabili ostacoli per la preparazione del materiale e delle procedure elettorali che gravano sull’intera rete consolare, che in gran parte svolge attività ridotte all’erogazione dei soli servizi indifferibili e di emergenza. A queste restrizioni si aggiunge l’inesistente campagna informativa, necessaria a far conoscere i contenuti dei quesiti referendari, senza la quale è a rischio la partecipazione e l’espressione democratico e consapevole del voto.
La Commissione Continentale America Latina ricorda al Governo il rispetto dell’art 3 della Costituzione, che attribuisce alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impediscono l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione politica del Paese. Perciò chiede al Governo, al Parlamento e alle Amministrazioni interessate di prendere tutte le misure sanitarie, informative, organizzative e finanziarie necessarie per garantire l’esercizio del voto degli italiani all’Estero e superare gli inconvenienti posti dal Covid-19. Non c'è democrazia senza partecipazione, non c’è partecipazione senza il rispetto dei diritti politici.
La Commissione formula un forte appello alle Associazioni, ai Comites, agli Enti e alle rappresentanze politiche italiane organizzate della Comunità in America Latina ad organizzarsi e impegnarsi sul territorio per promuovere l’informazione e la partecipazione al Referendum di tutti i connazionali.
PANDEMIA COVID-19: SITUAZIONE DELLE COMUNITÁ ITALIANE E ASSISTENZA SOCIALE AI CONNAZIONALI
L’America Latina é ancora in piena emergenza Covid-19.
Da quando si è manifestata l’epidemia, le strutture consolari, grazie al sostegno dei Comites, del Cgie e delle Associazioni, riescono a rispondere all’emergenza e alle esigenze della nostra comunità. Tuttavia, i Consiglieri CGIE dell’America Latina stimano che l’impatto della crisi economica, causata dalla pandemia, manifesterà i suoi veri effetti solo nei prossimi mesi, quindi, il vero impatto sulle fasce piú deboli delle nostre comunità sarà misurabile solo a partire dall’anno prossimo. Perciò, esprimono preoccupazione per il fabbisogno delle risorse necessarie per l’assistenza sociale ai nostri connazionali residenti all’estero, che saranno definite nella previsione di bilancio tra alcune settimane allorché il Governo presenterà la prossima legge di stabilità.
La Commissione Continentale America Latina chiede espressamente al Responsabile di Governo alle Politiche per gli italiani all’estero e all’Amministrazione del MAECI di rivedere le pratiche che definiscono l’erogazione dell’assistenza ai nostri connazionali indigenti e in difficoltà, di semplificare le procedure e, in particolare, di rivedere le disposizioni applicative della legge non più adeguate all’emergenza. In materia di assistenza sociale elargita dai Consolati o dagli Enti di assistenza nelle odierne condizioni, non è più giustificabile la distinzione tra beneficiari di antica emigrazione nati in Italia, attualmente destinatari di questi aiuti, e gli emigrati di nuova migrazione e cittadini nati all’estero appartenenti ai ceti medi della comunità, che come gli altri sono particolarmente colpiti dalla crisi.
Oltre alla questione emergenziale scaturita dall’epidemia, occorrerà pensare rapidamente a come affrontare la futura situazione sociale ed economica, giacché è prevedibile la diminuzione delle attività produttive, che nel nostro Continente fanno leva sulle iniziative imprenditoriali dei nostri connazionali.
La ripresa economica e sociale, una volta finita l’emergenza, partirà dalla preparazione formativa delle risorse umane, dalla loro riqualificazione e dagli investimenti nei settori innovativi, e quindi dal sostegno della cooperazione internazionale. Investire in America Latina, sostenendo e coinvolgendo le locali forze produttive della nostra comunitá, puó diventare strategico per il nostro Paese. Questo chiede la nostra Commissione: investimenti anche nel nostro Continente per sostenere l’internazionalizzazione dell’Italia e il sostegno alla formazione di classe dirigente italiana presente sul territorio per tutelare le grandi aziende nazionali dislocate in America Latina e favorire nuovi investimenti.
Le ultime ordinanze sanitarie emesse dal Governo vietano - fino al 31 luglio - l’ingresso nel territorio nazionale italiano di nostri connazionali residenti in 13 Paesi tra i quali: Brasile, Cile, Panamá, Perú e Repubblica Domenicana. La Commissione continentale si fa portavoce dei dubbi insiti nel testo, contradditorio e anche discriminante verso i nostri connazionali residenti nei suddetti paesi. Il testo manifesta forti limiti d’incostituzionalità, espressi già nel mese di marzo nell’ordinanza governativa sulle priorità per i rientri dei temporanei e dei connazionali stanziali. Non è mai giustificabile una legge o ordinanza che fa una distinzione in diritto tra cittadini iscritti all’AIRE e i transeunti sulla mobilità. La Costituzione italiana lo vieta.
La Commissione Continentale - oltre a chiedere un urgente chiarimento dell’ordinanza che inibisce il rientro nel nostro Paese dei nostri connazionali residenti nei Paesi extraeuropei citati – sollecita anche l’urgente revisione del decreto emesso dal Ministero della Sanità, perché una cosa sono le misure precauzionali per evitare e prevenire i contagi e la diffusione della pandemia in Italia, altro è la pura discriminazione tra connazionali residenti in Paesi con lo stesso livello e trend di contagi e il diritto dei nostri connazionali di rientrare e osservare le norme sanitarie (quarentena, isolamento,ecc).
In materia assistenziale e di previdenza, la Commissione America Latina del CGIE sostiene la richiesta avanzata recentemente dagli Istituti di Patronato presenti nel Continente all’INPS per posticipare la campagna di certificazione di Esistenza in Vita dei titolari di pensioni residenti nella nostra Area. Il rinvio al mese di ottobre di queste pratiche è legato direttamente alle difficoltà espresse dal lockdown in quasi tutti i Paesi dell’America Latina perché è proprio questa categoria di cittadini la catena più debole del contagio epidemiologico.
STATO DELLA PROMOZIONE DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA.
I Consiglieri hanno analizzato le diverse situazioni legate alla promozione della Lingua e Cultura italiane nell’Area continentale nel contesto delle restrizioni delle mobilità e dell’insegnamento a distanza dovute alla pandemia. Quanto ai corsi di Lingua e cultura, il sistema finora si basava sui corsi in presenza; con le restrizioni di movimento e i divieti di riunioni, si evidenzia una battuta d’arresto soprattutto nei corsi integrati, che nell’emisfero australe iniziano proprio nel mese di marzo. Benché alcune scuole siano riuscite a organizzare lezioni o altre attività a distanza, gli alunni – in particolare quelli delle elementari - hanno riscontrato enormi difficoltà a seguire le lezioni e i compiti da casa, perché l’italiano non è più lingua diffusa tra le terze e quarte generazioni di italodiscendenti.
Al contrario, invece, sono i corsi a distanza per adulti, offerti dagli Istituti Italiani di Cultura e soprattutto dalle Associazioni italiane, che avvalendosi dei nuovi strumenti informatici sono riusciti ad allargare la platea dei frequentanti. La formazione linguistica rivolta agli studenti universitari e agli adulti italodiscendenti è per molte ragioni la nuova frontiera della promozione della lingua e della cultura italiane, e, in futuro, sarebbe opportuno incentivarla con un apposito programma di interventi ministeriali.
Bisognerà riflettere anche sugli effetti prodotti dalla pandemia, che almeno nella promozione linguistica e culturale ha scoperchiato il vaso di pandora, facendo emergere la fragilità del sistema, che non può essere univoco e trovare la stessa applicazione in tutte le nostre realtà migratorie. Le diversità culturali e dei sistemi scolastici nel mondo richiedono la semplificazione delle disposizioni per l’accesso ai contributi ministeriali, diversità dei tempi di erogazione dei contributi e più libertà decisionale dei Consolati e dei Dirigenti scolastici. Nel continente latino americano è giunto il momento di avviare una campagna formativa di lingua e cultura italiana a favore degli adulti. Questi investimenti, come quelli per l’internazionalizzazione economica dell’Italia, saranno spesi bene se il nostro Paese riuscirà a creare nuove condizioni di cooperazione per rafforzare la sua presenza geopolitica nel continente.
VARIE ED EVENTUALI.
La Commissione Continentale America Latina ha discusso il ruolo assunto dalle testate giornalistiche, dalla radio e dalle TV italiane per veicolare l’informazione, costatando che in questo periodo di limitazioni alla mobilità delle persone, questi mezzi di comunicazione, specificamente le radio, hanno riacquistato un nuovo protagonismo. Nel nostro Continente sono presenti molte radio italiane e alcune webradio sono sorte per dar voce ai bisogni nell’emergenza. Si ritiene utile avviare un censimento in tutto il mondo delle radio e delle televisioni italiane perché con un coordinamento centrale possono rispondere non solo all’emergenza, ma possono diventare un forte strumento d’informazione immediata e di promozione culturale.
Il CGIE dovrebbe farsene carico e presentare un progetto alla Presidenza del Consiglio.
La Commissione Continentale è consapevole della difficile situazione economica e finanziaria in cui versano le Associazioni italiane nell’Area Continentale, le quali a causa della pandemia si stanno spendendo a sostegno della rete diplomatico consolare organizzando iniziative informative e assistenziali straordinarie a favore delle comunitá, invita il Governo e in particolare il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale ad aprire una riflessione sulla possibilitá di un apposito programma di interventi ministeriali a sostegno del volontariato e dell’associazionismo all’estero. L’attuale condizione di precarietà offre l’occasione per avviare un censimento settoriale e fare una mappatura di questa ricchezza sconosciuta alle statistiche e alle istituzioni per quantificare le risorse necessarie e il fabbisogno per farle funzionare al meglio”.
Il Comitato di Presidenza e la IV Commissione - “Promozione della lingua e della cultura italiane” – del Consiglio Generale degli Italiani all’estero hanno incontrato in videoconferenza il Viceministro degli Esteri Marina Sereni per discutere delle politiche culturali e scolastiche promosse dal Governo per gli italiani all’estero.
Sereni, riporta il Cgie, ha dialogato con i consiglieri recependo le loro proposte evidenziate in un confronto dialettico e partecipato, assicurando il massimo impegno del Governo per raggiungere gli obiettivi di breve e media durata preposti per il mondo scolastico all’estero e a sostegno della promozione integrata della lingua e della cultura italiane nel mondo.
Tanti i temi al centro del confronto, sintetizzati dal Consiglio generale nella nota che qui riportiamo.
“COMMERCIO ESTERO E CULTURA
Il superamento di questa difficile fase programmatoria con la quale è confrontato oggi il mondo dell’istruzione di ogni ordine e grado, per la ripresa delle attività scolastiche e pedagogiche, va di pari passo con gli investimenti finanziari decisi dal Governo per la promozione integrata del commercio estero con la cultura, entrambi strumenti strategici del programma “Vivere all’Italiana” pensato a sostegno delle imprese creative italiane attive nel mondo della ricerca, dell’innovazione e della cultura.
Anche se il nostro Paese sta affrontando difficili sfide per superare lo stallo causato dal blocco delle attività pubbliche, è chiamato a garantire, investire, innovare e semplificare pratiche, consuetudini e regole che attengono al mondo dell’istruzione e della promozione culturale in Italia e all’estero.
LE QUESTIONI DI RILEVANZA
Nell’incontro sono state affrontate una serie di questioni di particolare rilevanza per le politiche degli italiani nel mondo: il finanziamento dei corsi di lingua e cultura, lo snellimento e la semplificazione delle procedure amministrative e contabili, la promozione integrata della cultura italiana declinata nei diversi ambiti della conoscenza, della scienza, della ricerca e della formazione, tutti settori a capo della direzione generale del sistema paese del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
I consiglieri del Cgie hanno sottoposto al Viceministro Sereni la richiesta di rifinanziamento del Fondo Cultura quadriennale, sul quale il nostro Paese ha scommesso le sue fortune per l’interazione commerciale e culturale verso l’estero, assieme alla necessità di certezze sui capitoli di spesa per il finanziamento strutturale delle risorse per i corsi di lingua e cultura all’estero, il cui fabbisogno storico si attesta sul livello annuale complessivo di almeno 13 milioni di euro.
LA TRASFORMAZIONE DELLA SCUOLA
Nell’ottica della profonda trasformazione strutturale, che interessa il mondo della scuola italiana, rientra anche l’impegno del nostro Governo ad assumere a sostenere le scuole pubbliche e paritarie all’estero, le cattedre di italianistica e i lettorati nelle università, i corsi di lingua e cultura italiane, il corpo docenti e gli studenti, che per natura sono una propaggine del sistema e come tale è soggetto agli adeguamenti e alle innovazioni, anche digitali, di cui da tempo si sta discutendo in Italia.
Perciò, anche all’estero c’è una sana attesa per lo snellimento e la semplificazione delle procedure amministrative e organizzative della pubblica amministrazione; nella fattispecie queste sono legate alle nomine dei docenti e alla copertura delle cattedre, alla tempistica delle procedure per accorciare i tempi di erogazione dei finanziamenti indispensabili al buon funzionamento dell’offerta scolastica e al rafforzamento dell’immagine del nostro Paese.
Il nostro Paese dovrà investire in ambito universitario attirando studenti stranieri, favorendo programmi internazionali di interscambio di studenti, e dovrà favorire l’erogazione di borse di studio per rafforzare l’offerta formativa.
RIMETTERE MANO AL DL 64/2017
Alla luce dei cambiamenti attesi nel mondo della scuola i consiglieri del Cgie hanno sollecitato l’Onorevole Sereni a rimettere mano al DL 64/2017 che, pur nell’ambiziosa portata di innovazione e di sostegno all’internazionalizzazione della proposta culturale, nella pratica ha mostrato limiti attuativi in particolare nelle scuole dell’obbligo e nei corsi di lingua e cultura.
Perciò si è chiesto di apportare rapidi correttivi allo sdoppiamento delle competenze sulle graduatorie del personale docente attribuite sia al MAECI, sia al MIUR, per semplificarle e riportarle ad una unica amministrazione, nella Farnesina che per l’insegnamento all’estero ha maturato una lunga esperienza. Quest’anno, purtroppo, molte cattedre di insegnamento all’estero sono rimaste scoperte mettendo in difficoltà molti studenti, le scuole, gli enti promotori e le università.
Altri sono gli aspetti legati alla programmazione dei progetti della Promozione integrata nei vari continenti alla cui realizzazione sono imprescindibili i veri soggetti della cultura e del business italiani in loco. È tra loro che vanno ricercati i professionisti capaci di produrre valore aggiunto al genio italico.
COINVOLGERE CGIE E COMITES
I consiglieri del Cgie hanno richiamato i riferimenti legislativi sottolineato la disponibilità che va ad aggiungersi all’opportunità di un concreto coinvolgimento del Cgie e dei Comites nella genesi degli interventi annuali messi in campo dalla DGSP, considerando che le nostre collettività sono un target significativo in grado di fungere da moltiplicatore di tale promozione, grazie anche al tessuto associativo e di servizio e alle competenze che possono essere attivate.
Per far questo servono delle buone politiche. Per la realizzazione del “Patto per l’export”, che mette in pratica i dettami legislativi contenuti nei “Decreti Cura Italia e Rilancio”, la Farnesina ha coinvolto 150 associazioni di categoria per la promozione commerciale del Sistema Paese dimenticando inspiegabilmente chi nel mondo, milioni di connazionali e italodiscendenti, in realtà fa girare la ruota o gli algoritmi dell’economia e della finanza e produce assets per il nostro Paese.
UNA RIUNIONE INCORAGGIANTE
La riunione tra il Cgie e il Viceministro Sereni è risultata davvero incoraggiante per il futuro della promozione linguistica e culturale delle Comunità italiane all’estero.
La sua preparazione oltre a rappresentare uno spartiacque con il passato in termini di conoscenza dei dossier e di sensibilità per gli interessi delle nostre collettività, ha segnato un grande passo in avanti per la concretezza a recepire le sollecitazioni emerse nel dibattito e per l’impegno a verificare le soluzioni delle problematiche poste e auspicando ulteriori momenti di confronto e di verifica”. (focus\ aise)