DAVIDE SPINELLI: A MONTREAL TRA CIBO E CINEMA – di Fabrizio Intravaia

MONTREAL\ aise\ - “Nato e cresciuto a Milano, Davide Spinelli è approdato nel settembre scorso a Montréal per una borsa di studio dell’Università Concordia, dopo un lungo periplo che lo ha portato in giro per il mondo. Il suo è un percorso forse un po’ atipico alla ricerca della giusta coniugazione tra due grandi passioni: il cibo ed il cinema. Vediamo come e perché”. Ad intervistare Spinelli è stato Fabrizio Intravaia per il “Corriere italiano” che dirige a Montreal.
““Ho preso la mia laurea triennale – racconta Davide – in nuove tecnologie dell’arte all’Accademia di Brera ed ho intrapreso la magistrale all’Università IUAV di Venezia in una nuova disciplina, le Arti performative del cinema e del teatro, ovvero l’utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione artistica, cinematografica e teatrale. Ed è grazie ad essa che sto facendo la borsa di studio. Mi definisco, però, uno studente atipico perché l’università l’ho iniziata tardi, a 24 anni. Prima ho girato il mondo. Sono stato a New York a fare il cameriere e il cuoco. Ma sono tornato in Italia per prendermi due diplomi di cucina, perché dove, se non in Italia, – si chiede – si può imparare la vera cucina italiana? Quindi, gavetta a Milano come chef, e poi di nuovo in giro per il mondo tra Lisbona, Parigi, Tokyo, le navi da crociera, i grandi alberghi mentre continuavo il mio percorso universitario. Nel frattempo è arrivata questa borsa di studio per la Concordia ed ho preso questa occasione al volo perché mi avevano sempre parlato bene di Montréal e del Québec”.
“Il Canada – prosegue Davide che ha un figlio di 4 anni di nome Leonardo – mi è sembrato una bella opportunità da sfruttare. In più, qui ho incontrato una grandissima comunità italiana. Il primo contatto è stato grazie alla Console Generale che aveva invitato, a fine novembre, tutti gli studenti d’origine italiana della Concordia ad una cena di conoscenza reciproca. Grazie a questo evento ho potuto conoscere anche altri aspetti della comunità italiana tra cui Giovanna Giordano e il Comites e la Casa d’Italia con i quali ho iniziato a collaborare, soprattutto in questo periodo di emergenza Covid-19, per preparare dei pasti per i più bisognosi. Così da settembre ho portato avanti sia il versante degli studi, che mi ha permesso di approfondire sempre di più il rapporto tra cinema e arti visive, che quello della cucina, lavorando come chef in alcuni ristoranti di Montréal”.
Cosa farai da “grande?”
“Ho iniziato questo mio percorso 10 anni fa – risponde Davide – mettendo molta carne al fuoco, sapendo di metterla. Ma volevo arrivare ad un qualcosa di unico dove forse nessuno ancora si è specializzato. Guardavo i film di Sergio Leone e Charlie Chaplin a 7 anni con mio padre e facevo la pasta fatta a mano con mia madre e mia nonna a 5 anni. Cinema e cibo fanno parte del mio Dna, perché, allora, non unirle e far diventare la gastronomia ed il cibo, il soggetto e l’oggetto dei miei film? Sto pensando di fare un dottorato alla Concordia su questo tema. Di conseguenza – prosegue – vorrei creare a Montréal, dove il terreno mi sembra più fertile che in Italia, un piccolo cinema-ristorante dove “sfogare” questa mia passione e dove autoprodurre delle opere cinematografiche. Potremmo metterla così: il cibo finanzia l’arte!”
Ti senti un cervello in fuga?
“Per anni mi sono sentito tale. La verità – afferma – è che in Italia per un ragazzo che vuole fare un percorso diverso da quello classico, che vuole cercare se stesso in maniera personale e creativa, diventa tutto più difficile. Tutti i miei amici che hanno intrapreso le professioni “classiche”, medico ed avvocato, per esempio, sono rimasti, gli altri sono partiti. Io ho fatto un’università super-innovativa ma alla fine ti senti un po’ abbandonato a te stesso”.
Un vecchio proverbio dice che “tutte le strade portano a Roma”. Nel caso di Davide, la strada lo ha portato a Montréal che, comunque, è tinta lo stesso di tricolore. Davide, infatti, ha iniziato anche a fare un tirocinio, per conto del suo corso di laurea, con la Casa d’Italia per la quale produrrà un video promozionale. “Forse – conclude lo chef-cineasta – ho puntato l’asticella troppo in alto ma in fondo, una vita senza sogni e passioni, che vita è?”.
Per informazioni o per visionare i video di Davide Spinelli: https://davidespinelli.myportfolio.com/video; davide.spinelli198@gmail.com”. (aise)