DOLORE, RICORDO, VERITÀ

BOLOGNA\ aise\ - “Vi sono poche parole da poter pronunziare, e sono: dolore, ricordo, verità”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che questa mattina, a Bologna, ha commemorato le vittime delle stragi di Ustica e del 2 agosto 1980, nel 40° anniversario delle due stragi.
Il Capo dello Stato ha assistito alla messa in suffragio delle vittime, officiata dal cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna, nella cattedrale di San Pietro, per poi deporre una corona di fiori sulla lapide che, nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria, ricorda le vittime della strage di Bologna. Qui, il Presidente ha incontrato Paolo Bolognesi, Presidente dell'Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e alcuni parenti.
“Dopo il gesto di omaggio alla lapide che ricorda le vittime della barbarie degli stragisti, vi sono poche parole da poter pronunziare, e sono: dolore, ricordo, verità”, ha detto il Capo dello Stato. “Il dolore per le vittime, per tante donne, uomini e bambini assassinati dalla violenza del terrore stragista. Ognuna di queste persone aveva una storia, una prospettiva di vita, un futuro che è stato rimosso, sottratto loro e cancellato”.
“È stata sconvolta la vita di molti familiari delle vittime”, ha aggiunto. “Questo ha indebolito il nostro Paese nella sua società, complessivamente, privandolo di storie di futuro dei suoi cittadini e di tante persone che erano qui in quel 2 agosto, come queste foto manifestano e ricordano”.
“Questo dolore – ha sottolineato Mattarella – non è estinguibile; è una ferita che non può rimarginarsi e che per questo motivo chiede ricordo. Il ricordo delle vittime, anzitutto, di quel che è avvenuto, per essere vigili, per evitare che si ripetano, che si ripeta qualunque avvisaglia di strategie del terrore come quella che allora fu messa in campo. Nel ricordo rientra anche rammentare la reazione di Bologna e dei bolognesi. Una reazione immediata di soccorso per i feriti; una reazione civile, determinata, composta, con molta forza, a difesa della vita, della libertà, della democrazia contro lo stragismo e la strategia del terrore. Una reazione che è stata accompagnata da tutta Italia; una reazione che ha rafforzato la nostra democrazia e ha sconfitto lo stragismo e le sue strategie criminali”.
“Questo ricordo, naturalmente, - ha ammonito il Capo dello Stato – sarebbe incompleto e inefficace se non accompagnato, come è stato fatto in questi anni costantemente dai familiari delle vittime e dall’Associazione che li rappresenta, dalla richiesta di verità piena. E questo è il terzo elemento che vorrei sottolineare: l’esigenza di piena verità, l’esigenza di giustizia, di verità completa che è stata perseguita con determinata e meritoria ostinazione dall’azione giudiziaria, dalla sollecitazione dei cittadini, dei familiari delle vittime contro ogni tentativo di depistaggio e di occultamento”.
“Questo richiede, naturalmente, che si faccia di tutto, con impegno completo e senza alcuna riserva, perché la verità venga raggiunta in pieno”, ha sottolineato Mattarella, che ha concluso: “la mia presenza qui ha questo significato: partecipazione al dolore che rimane, per quanto avvenuto; solidarietà della Repubblica per questo dolore; ricordo, dovere del ricordo e della memoria, perché non si smarrisca mai la consapevolezza di quanto avvenuto e della sua gravità, e di quanto va impedito per il futuro; ribadire l’esortazione, la sollecitazione a sviluppare ogni impegno per la verità, con ogni elemento - documentale o non documentale - che possa contribuire a raggiungere pienamente la verità”.
“Dolore, ricordo e verità piena”, ha ribadito: “sono queste le sollecitazioni che raccolgo e che esprimo, e che vorrei rassegnare per solidarietà nei vostri confronti e nei confronti di Bologna, della città ferita, che non dimentica questa ferita e che ha reagito in maniera esemplare a quel che è avvenuto. È questo il significato della corona di fiori davanti alla lapide e del nostro breve incontro in questo luogo che raccoglie la memoria di quanto avvenuto: partecipare al dolore, ripetere il dovere della memoria, ripetere e ribadire l’impegno per la verità”.
Il Presidente ha infine visitato il Museo per la Memoria di Ustica, accompagnato da Daria Bonfietti, Presidente dell'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, dal Direttore del Museo, Lorenzo Balbi e da alcuni familiari delle 81 vittime della tragedia. (aise)