Firenze: Dante nel presepe della basilica di Santa Croce

FIRENZE\ aise\ - Amor che move il sol e l’altre stelle. È questo straordinario verso del trentatreesimo Canto del Paradiso il grande tema a cui fa riferimento il presepe dove quest’anno nella basilica di Santa Croce è presente un’originale statuetta di Dante Alighieri di cui, nel 2021, si celebrerà il settimo centenario della morte.
Per la Comunità francescana e per l’Opera di Santa Croce questo riferimento alla terza cantica della Divina Commedia vuol essere un modo per rivolgere a tutti un messaggio positivo e un invito ad avere speranza. La statua di Dante – alta circa 60 centimetri - è stata realizzata da padre Paolo Bocci, priore della comunità e rettore della basilica, e oggi è stata sistemata nel presepe alla presenza della presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi, e del segretario generale, Stefano Filipponi.
Lo sguardo solenne del Sommo poeta, dall’imponente statua collocata sul sagrato, veglia sulla piazza e sui giorni difficili che stanno vivendo i fiorentini insieme al resto del mondo. “L’Opera di Santa Croce si sente davvero vicina a tutti in questo momento e rivolge auguri speciali agli operatori turistici e culturali, ai commercianti e ai ristoratori di Firenze - mette in evidenza la presidente dell’Opera id Santa Croce - Nel segno di Dante, della sua passione per le vicende dell’umanità e per la vita civile, riusciremo a trovare la forza per uscire da questo momento storico drammatico e a ripartire tutti insieme”.
Un invito forte alla speranza, con il richiamo a Dante, viene dalla Comunità Francescana. “In questo momento difficile di Pandemia che ci avvolge, e porta alla luce tanti sentimenti umani di debolezza, paura del futuro, ansia e senso di smarrimento, l'invito è quello di alzare lo sguardo verso la stella luminosa dell'amore di Dio, che eternamente muove e abbraccia l'Universo - afferma padre Paolo Bocci - Un segno di speranza, una stella di luce, allora, si accende anche in questo Natale diverso dagli altri, che ci invita a guardare in alto, per rimirar nel moto delle stelle, il respiro dell' Amore divino che muove l'Universo e che si è fatto povero bambino in Gesù per esserci accanto nella precarietà della nostra vita“.
La basilica di Santa Croce – luogo dantesco per eccellenza – oltre alla statua del Sommo Poeta che si trova sul sagrato, dai primi decenni dell’Ottocento accoglie la tomba vuota (cenotafio) di Dante, un simbolo della cultura condivisa e della memoria nazionale. (aise)