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ROMA – focus/ aise - Ideato dall’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e curato dalla giornalista Paola Carimati, parte oggi “Togetherness: building alliances through Italian design”, un viaggio lungo tutta la nostra penisola, alla scoperta delle declinazioni del design contemporaneo nelle varie territorialità locali.
Può il design italiano suggerire la via per immaginare nuovi scenari post-Covid? La recente pandemia ha obbligato a mettere in discussione il rapporto con risorse materiali, con i gesti, le interazioni sociali e la libertà di movimento. Questo ambizioso progetto promosso dall'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma ci fa viaggiare attraverso la migliore Italia creativa, con le storie di nove designer italiani. Tra talento, esperienza e legame con il territorio.
Mentre molti punti di riferimento culturali sono al momento forzatamente fermi, il settore del design italiano sembra dinamizzare vitalità in grado di indicare nuovi panorami sociali e produttivi. La capacità innovativa del design, disciplina che ha visto nascere il suo primato proprio nell'Italia del secondo dopoguerra, si è attivata grazie alla crisi epocale che stiamo vivendo. Con il progetto “Togetherness” si vuole raccontare delle moltissime identità italiane oggi impegnate alla costruzione di una relazione diversa con gli oggetti, di una produzione spesso artigianale, vicina ai luoghi e alle persone.
“Togetherness” nasce da una riflessione su come questo lungo periodo di isolamento abbia inciso sul modo di fare progetto nel mondo del design e su come raccontare la capacità tutta italiana di coltivare relazioni e costruire alleanze per il bene comune.
Un racconto costituito da nove voci diverse, nove protagonisti della scena culturale contemporanea chiamati a rappresentare nove tematiche attraverso il proprio lavoro. Il risultato sono nove brevi video, pubblicati dal 25 giugno, e sino al 23 luglio, ogni giovedì e sabato sui canali social dell’Istituto Italiano di Cultura.
Al tempo del distanziamento sociale, mentre le misure di limitazione per i concerti sono ancora in vigore, l’Auditorium Megaro di Salonicco in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Atene hanno realizzato un nuovo evento culturale all’avanguardia.
Il "Levante Jazz Festival - A musical bridge between Italy and Greece" è una manifestazione online durante la quale dieci gruppi musicali italiani e greci presenteranno il meglio della loro produzione in ambito jazzistico. Nel corso delle cinque trasmissioni online, che hanno avuto inizio il 21 giugno, giorno europeo della musica, e proseguiranno in streaming a partire dal 5 luglio, verranno proposti vari stili di questo linguaggio musicale mondiale, tra cui la bossa nova, il gypsy swing e i rifacimenti vocali a cappella.
Il programma di questa produzione comprende cinque complessi musicali di varie dimensioni e con diverso repertorio dalla Grecia e altrettanti dall’Italia, che si esibiranno nell’esecuzione di brani celeberrimi, pezzi noti ma di grandissimo valore e nuove produzioni. Le registrazioni sono avvenute in entrambi i Paesi, e in due casi sono state realizzate in importantissimi monumenti storici di Bari e di Salonicco, il tutto accompagnato da una miscela straordinaria di videoproiezioni di importanti video artis.
La Notte della Letteratura 2020 è un evento online organizzato dal gruppo EUNIC-Hungary che ha come partner il Teatro Örkény di Budapest. L’Italia partecipa con il racconto di Antonio Tabucchi intitolato “Rebus”, tradotto in ungherese da Margit Lukácsi.
Il brano italiano verrà letto in ungherese da Máté Borsi-Balogh, per la regia di Anna Siflis, il 26 giugno alle ore 19.00: la lettura sarà disponibile sulla pagina Facebook della Notte della Letteratura.
Antonio Tabucchi, nato a Pisa nel 1943, dopo varie raccolte di racconti ottiene riconoscimenti a livello internazionale grazie a due brevi romanzi: Requiem del 1992 e Sostiene Pereira del 1994. Fine critico letterario e professore universitario, fu grande conoscitore della lingua e della letteratura portoghese, oltre che traduttore di Pessoa. Nelle opere di Tabucchi ritroviamo un grande impegno civile, portato avanti con uno stile originale e con quell’alone di mistero che sempre lo accompagna. Tabucchi muore nel 2012, ma i suoi libri continuano ad essere tradotti e si trovano ormai in più di diciotto lingue.
Nel 1985 esce la raccolta di racconti Piccoli equivoci senza importanza, che ottiene subito vari riconoscimenti. Tra gli undici racconti presenti in questa raccolta troviamo anche “Rebus” che, come tutti gli altri racconti, cerca di offrire un’interpretazione dei numerosi misteri della vita. Il protagonista è un autista che deve accompagnare in un lungo viaggio una donna misteriosa, ma più si va avanti e più la trama si infittisce dando vita ad un vero e proprio rebus.
“Rebus” è un racconto ricco di segreti e colpi di scena, i misteri allungano la loro ombra verso il lettore che, in qualche modo, sarà chiamato ad immaginare la storia raccontata e a mettere insieme i vari pezzi per interpretare e sciogliere un rebus niente affatto facile. (focus\ aise)