IN RICORDO DEL SENATORE LUIGI EGIDIO PALLARO – di Leopoldo Marcolongo

SAN GIORGIO IN BOSCO\ aise\ - Nato il 27 giugno 1926 a Lobia di San Giorgio in Bosco, coniugato, con due figlie e due nipoti, Luigi Pallaro era emigrato a Buenos Aires, Argentina, nel 1951, seguendo le orme del fratello Andrea partito due anni prima.
Un’azienda agricola grande quasi nove volte il Comune di San Giorgio in Bosco, che produce soia e carne, che viene venduta a Mc Donald’s e le miniere di boro sulle Ande, a tremila metri di altezza.
Dopo alcuni mesi, come ci ricorda Paolo Miotto nel libro “130 anni di Migrazioni a San Giorgio in Bosco”, i due fratelli intraprendono varie attività imprenditoriali, ponendo le basi di quello che diventerà un rilevante complesso industriale.
Luigi Pallaro è stato Fondatore e Presidente di: AEA, Aparatos Eléctricos Automáticos S. A. (automazione e tecnologia industriale), ULEX S.A. (settore minerario), LACTEOS de POBLET (lavorazione e commercializzazione di alimenti freschi), GELATO S.A. (mix per gelato soft), CAMPO DEL TESORO S.A. (prodotti di carne), Fondatore e Vicepresidente di Pallaro Hnos. S.A. (impiantistica e progettazione industriale).
Il Gruppo Pallaro impiega fra operai, impiegati e tecnici, circa 600 persone.
Per molti anni Luigi si occupa dell’associazionismo italiano nella Repubblica Argentina e lavora intensamente perché l’Italia si impegni per una politica a favore degli italiani all’estero, fino ad allora assente. Luigi ha ricoperto le cariche di: Presidente di Feditalia, Confederazione delle Federazioni di Associazioni Italiane nella Repubblica Argentina, Presidente del Comites di Buenos Aires, Presidente della Camera di Commercio Italiana nella Repubblica Argentina, Consigliere di Assocamerestero, Consigliere della Fondazione Coliseum, Consigliere dell’Ospedale Italiano di Buenos Aires, Presidente dell’Associazione Padovani nel Mondo di Buenos Aires, Consultore della Consulta Regionale del Veneto per l’Emigrazione e della Consulta Nazionale per l’Emigrazione Italiana, eletto al CGIE e successivamente nominato Vice Segretario Generale per l’America Latina.
Innumerevoli le onorificenze ricevute: Cavaliere della Repubblica Italiana, Commendatore della Repubblica Italiana, Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Premio “Per gli Italiani nel Mondo” della Fondazione Mario Tremaglia, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Nel 2000 la Pro Loco del Comune di San Giorgio in Bosco gli ha assegnato il “Drago d’Oro”, la massima onorificenza della comunità “Per i risultati ottenuti in una terra lontana ma vicina per tradizioni e per la promozione di scambi culturali e commerciali, mantenendo vivi i legami tra San Giorgio in Bosco e Buenos Aires, il Veneto e l’Argentina”.
Il 28 aprile 2006 Luigi Pallaro viene eletto Senatore nella circoscrizione estera dell’America Meridionale e si iscrive al Gruppo Misto. Il suo voto diventa determinante per la nascita del secondo Governo Prodi e per la sua caduta il 28 aprile 2008.
Il 1° Maggio 2006, appena eletto e divenuto noto a livello nazionale, Luigi Pallaro arrivò a San Giorgio in Bosco, accolto in maniera trionfale, in testa chi scrive, allora sindaco.
Era stato invitato per l’assegnazione del “Drago d’Oro” a Frank Sartor, anche lui originario di San Giorgio in Bosco, già Sindaco di Sidney e allora Ministro della Programmazione, della Scienza e della Ricerca del Governo Australiano. Ma l’interesse era tutto per il corteggiatissimo neo Senatore Pallaro che pretese da Vespa che l’intervista con “Porta a porta” si svolgesse nella Sala Consiliare di San Giorgio in Bosco, divenuta in tutta fretta un set televisivo.
Il giornalino del comune di San Giorgio in Bosco “San Giorgio notizie”, a firma di Silvia Bergamin, così ricorda qui giorni:
“Il 10 aprile 2006 verrà ricordato a lungo come la data nella quale si è consumato uno dei più incerti risultato elettorali. Dopo una notte convulsa ed insonne, emergeva come l’ago della bilancia, per determinare i futuri equilibri politici del futuro Parlamento, sarebbero stati gli eletti all’estero. Certo, avevamo letto nei giornali, che tra i candidati al Senato c’era anche Luigi Pallaro che correva nella lista indipendente Associazioni Italiane in Sud America. “Se anche fosse stato eletto, sarebbe stato uno dei tanti”, si diceva. Così non è stato. Nessun eletto al Senato è stato più citato, intervistato, osservato. Sul sito di Repubblica, il quotidiano nazionale, è comparsa la foto della consegna del Drago d’Oro a Pallaro nel 2000. Un rincorrersi di voci e sensazioni. I leader nazionali a contendersi questo illustre concittadino e a dover passare quindi per il Veneto, Padova e San Giorgio in Bosco. Dall’Argentina a Roma, questo il grande viaggio di Pallaro, fino a Palazzo Madama. Ma la partenza fu da Lobia, frazione del nostro Comune, più di mezzo secolo fa (…) Mentre scriviamo queste righe, Pallaro ha ottenuto anche qualche preferenza nel corso delle elezioni del Presidente della Repubblica…
Dove arriverà questo nostro Sangiorgese?”.
Repubblica del 28 aprile 2006 usciva con questo articolo su San Giorgio in Bosco:
“Mettetevi nei panni del sindaco di San Giorgio in Bosco, il ragionier Leopoldo Marcolongo, della Margherita. Di colpo, pochi giorni fa, il suo cellulare ha cominciato a suonare disperatamente. Non cercavano lui ma El Senador Luigi Pallaro che, a San Giorgio, o meglio in una frazione di questo paesino, seimila abitanti, provincia di Padova, ci è nato e vissuto prima di volare in Argentina, nel 1952. Tutto un chiamare, da Rutelli in giù: “Siamo orgogliosi di questa notorietà - dice Marcolongo - e dei nostri emigranti che si sono fatti strada”.
Emigranti? Sì, Pallaro mica è il solo, l'aria di San Giorgio fa miracoli. Il primo maggio, il sindaco consegnerà il “Drago d'Oro” ad un altro illustre membro della comunità, l' onorevole Frank Sartor, già primo cittadino di Sydney, dal 1991 al 2003, e ora “ministro della pianificazione dello Stato del Nuovo Galles del Sud”.
Lui arriva dall'Australia e si dice “molto onorato” di ricevere il riconoscimento attribuito nel 2000 a Pallaro. Il quale, fatto oggi il suo dovere di neosenatore a Roma, sarà presente alla cerimonia. I palazzi del potere sono avvisati: per almeno mezz' ora il cellulare di Marcolongo sarà spento”.
Repubblica del 4 aprile 2007 definiva San Giorgio in Bosco PALLARO CITY:
“Per il momento si chiama ancora San Giorgio in Bosco, ed è un grazioso paese nell'Alta padovana, ma non è escluso che in futuro possa venir ribattezzato Pallaro-City in omaggio al suo cittadino più illustre, “El Senador” di Palazzo Madama. Ormai quasi tutto parla di Luigi Pallaro. Il sindaco della Margherita, Leopoldo Marcolongo, annuncia che a San Giorgio nascerà il Museo dell'Emigrazione veneta. Costo preventivato: oltre un milione di euro.
Chi dovrà darsi da fare per i finanziamenti? Pallaro, è chiaro. Dice il sindaco a News Italia Press: “è lui che deve cercare di far trasformare in legge la proposta di istituzione della Rete Museale e trovare i fondi per portare a termine i lavori”. Marcolongo, già ospite del Senador a Buenos Aires, trova che sia stato “il destino a far tornare Pallaro in questo momento storico”. Lo ha già insignito del “Drago d'oro”, massima onorificenza locale, e ha organizzato la presentazione di due libri del fratello Andrea, anche lui emigrato. A breve, sarà battezzata l' ultima fatica edita dal Comune: un volume di Paolo Miotto sull'emigrazione veneta in Argentina. Indovinate chi ha collaborato? El Senador, naturalmente”.
Luigi Pallaro veniva sempre a San Giorgio in Bosco, quando la destinazione dei suoi continui viaggi per il mondo era l’Italia.
Spesso ha partecipato a cerimonie ufficiali del Comune, presentazione di libri e inaugurazione di mostre sull’emigrazione. E proprio per il progetto del Museo dell’Emigrazione Veneta, Pallaro si era speso a Roma, facendo arrivare 500 mila euro per il restauro di Villa Bembo. È toccato a Pallaro, venuto dall’altra parte del mondo, aiutare il Paese che aveva dovuto lasciare.
Abbiamo fatto tante cose per l’emigrazione in Argentina, diceva Pallaro, ricordando lo sviluppo dell’Ospedale Italiano di Buenos Aires, la nascita della prima Scuola Cristoforo Colombo, del Centro Culturale Italiano e di tante alte scuole italiane. Adesso le nuove generazioni di immigrati devono farsi carico della partecipazione alla vita politica locale.
Alle figlie Rosanna e Nancy, al fratello Andrea e agli altri congiunti le mie più sentite condoglianze.
Con lui scompare il più importante tra i dirigenti della sua generazione.
La comunità di San Giorgio in Bosco lo saluta con riconoscenza. (leopoldo marcolongo*\aise)
* già Sindaco del Comune di San Giorgio in Bosco