LA SETTIMANA DEI COMITES

ROMA – focus/ aise - “In questi ultimi due giorni sono stato contattato da un elevatissimo numero di connazionali iscritti all'AIRE del Distretto di Barcellona, persone che hanno programmato da tempo il loro (spesso breve) rientro in Italia per trascorrere qualche giorno con i loro cari”. Inizia così la lettera aperta che Alessandro Zehentner, Presidente del Comites di Barcellona, ha indirizzato alla Console generale Gaia Danese e al capo dell’ufficio per il coordinamento consolare dell’Ambasciata italiana a Madrid Luis Cavalieri, per chiedere chiarimenti circa le regole che i connazionali dovranno seguire per rientrare in Italia.
“Tutti i nostri connazionali – scrive Zehentner – hanno acquistato il volo di andata e ritorno per l'Italia da molto tempo e si sono organizzati per sottoporsi al Test per la verifica della loro negatività a Covid-19 prima della partenza oppure seguendo le indicazioni delle autorità sanitarie regionali una volta atterrati nei vari aeroporti italiani. Secondo molteplici indiscrezioni di stampa – riporta il presidente del Comites – sembrerebbe che il Governo sia ora intenzionato ad imporre una quarantena a tutti gli AIRE una volta atterrati in Italia, quarantena obbligatoria anche in caso di negatività al Covid-19. Questa potenziale decisione/imposizione sarebbe estremamente penalizzante per gli oltre sei milioni di connazionali regolarmente residenti all'estero, bloccare in casa persone che si sono ritagliati pochi giorni di permesso lavorativo per poter vedere i loro affetti e le loro famiglie toglierebbe ogni possibilità di vivere i momenti fortemente desiderati nel momento della programmazione del volo per l'Italia”.
“Gli italiani residenti in Italia potranno riunirsi (con tutte le dovute precauzioni) alle loro famiglie, mentre gli italiani che risiedono e lavorano all'estero sarebbe invece permesso farlo pur a fronte delle stesse (o maggiori considerata l'obbligatorietà del test Covid-19) precauzioni, creando, nei fatti, una fortissima discriminazione per tutti noi iscritti all'AIRE”, conclude Zehentner. “Una preoccupazione che condivido in pieno e che vorrei fosse riportata all'Ambasciatore ed alle Autorità competenti in sede ministeriale in Italia”.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Ambasciata d'Italia in Israele, ha approvato lo stanziamento di fondi per tutti e quattro i progetti proposti dal Comites Tel Aviv per il 2021: Punto di Sostegno Sociale (PoSSo), Laboratorio Teatrale, Assistenza Pensionati e Progetto Positività.
Riconfermati per la terza volta e, anzi, incrementati i fondi per il Punto di Sostegno Sociale, che mette a disposizione degli italiani immigrati in Israele l’opportunità di rivolgersi a uno specialista versando soltanto un contributo simbolico. Nato da un’idea della psicologa fiorentina Giulia Albertini, lei stessa arrivata a Tel Aviv soltanto da qualche anno, PoSSo è operativo dal 2018 e ha al suo attivo decine di incontri. Un’iniziativa che, come sottolineato nella presentazione fornita al Maeci, diventa ancora più importante a fronte dell’emergenza coronavirus che ha accresciuto le situazioni di fragilità in tutto il mondo.
Secondo anno di finanziamenti per il Laboratorio Teatrale guidato da Giordana Sermoneta. Nell’ambito del progetto, un gruppo di italiani a Tel Aviv si ritrova periodicamente per scrivere insieme un testo teatrale che racconti le proprie esperienze e quotidianità di immigrati. L’obiettivo finale è quello di allestire un vero e proprio spettacolo.
Ricevono poi sostegno per la prima volta due nuove iniziative, Assistenza Pensionati, rivolta agli immigrati italiani in Israele che percepiscono una pensione INPS ma non hanno dimestichezza con mezzi informatici o non hanno parenti/amici in grado di aiutarli, e Positività, nato con l’idea di incoraggiare gli assistiti a rafforzare la fiducia in sé stessi, messa a dura prova in momenti di crisi collettiva. Un servizio di sostegno ai pensionati italiani per espletare incombenze burocratiche svolto da volontari esiste già dal 2017 ed è attualmente coordinato dalla consigliera Comites Giordana Mosseri. Tuttavia, data la mole di lavoro si rende necessario rafforzarlo e a questo scopo è stato richiesto il finanziamento Maeci.
Il Progetto Positività consiste invece in un corso tenuto dalla consigliera Comites Angelica Calò Livne. Una prima edizione dell’iniziativa si è svolta negli scorsi mesi, dopo l’inizio dell’emergenza Covid con numerose sessioni organizzate online che hanno visto la partecipazione di oltre quaranta persone da tutta Israele e da Italia, Francia e Belgio. Il finanziamento permetterà la realizzazione di un nuovo ciclo di incontri.
Tutti i progetti proposti al Maeci sono stati approvati dall’unanimità dai consiglieri Comites. Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal presidente Raphael Barki, che ha ringraziato la Farnesina e l’Ambasciata italiana per la fiducia accordata.(focus\ aise)