“La speranza è poesia” con l'IIC di Stoccolma

STOCCOLMA\ aise\ -La speranza è poesia / Hopp i dikter” è il nuovo progetto a cura dell’Istituto Italiano di Cultura, che dal 18 al 31 gennaio porterà la poesia nella metropolitana di Stoccolma.
Cinque poesie, in italiano e svedese, compariranno sotto forma di cinque annunci pubblicitari sui vagoni della metro di Stoccolma. Gli autori selezionati sono Antonella Anedda, Valerio Magrelli, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini, che, per questa particolare occasione, ha composto per l’Istituto un poema inedito.
Dopo un anno difficile, l’Istituto ha deciso di infondere così un messaggio di speranza per l'inizio del nuovo anno attraverso la poesia, che verrà celebrata sia attraverso questo progetto, sia attraverso la pubblicazione da parte dell'Istituto di un volume dedicato proprio alla poesia italiana.
Antonella Anedda nasce nel 1955 a Roma. Poetessa e saggista, si forma tra Roma, Venezia e Oxford, dove consegue un dottorato di ricerca. Esordisce nel 1992 con la raccolta “Residenze invernali” e nel corso degli anni si afferma come una delle voci più originali della poesia italiana contemporanea, tradotta in diverse lingue e vincitrice di numerosi premi. Oltre alla poesia, Anedda scrive per quotidiani e riviste culturali e insegna all’Università Italiana della Svizzera. Nel 2018 pubblica la raccolta “Historiae”, mentre l’anno dopo è insignita di un dottorato di ricerca honoris causa dalla Sorbona di Parigi.
Dacia Maraini nasce nel 1936 a Fiesole, in Toscana. All’età di tre anni si trasferisce con la famiglia in Giappone, dove trascorre gran parte della sua infanzia. Dopo la guerra, la famiglia Maraini fa ritorno in Italia e si stabilisce a Bagheria, in Sicilia. Nel 1954 la giovane Dacia si sposta a Roma per studiare all’università. Qui inizia anche la sua carriera letteraria, debuttando nel 1962 con il romanzo La vacanza. Lo stesso anno si unisce sentimentalmente al famoso scrittore Alberto Moravia. La loro relazione dura fino al 1978. In quegli anni la coppia frequenta lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini e la cantante lirica Maria Callas. Già negli anni Sessanta e Settanta Dacia Maraini è molto attiva nel dibattito politico sui diritti delle donne, che sfociò in due referendum, il primo sul divorzio (1974) e il secondo sul diritto all’aborto (1981). Negli anni Settanta Dacia Maraini comincia a scrivere testi per il teatro, fra cui La donna perfetta (1974) e Dialogo di una prostituta con il suo cliente (1978). Con Buio (1999) vince il premio Strega, il più prestigioso riconoscimento letterario italiano. Dacia Maraini ha scritto anche poesie, la sceneggiatura di più di dieci film e molti saggi. Oggi è considerata una delle più importanti scrittrici italiane.
Alda Merini (1931-2009) è stata una delle poetesse italiana più importanti della seconda metà del Novecento. Nota a tutti come “la poetessa dei navigli”, avendo abitato per quasi tutta la sua vita sul Naviglio Grande di Milano, Merini pone al centro della sua raccolta d’esordio “La terra santa” (1980) l’esperienza del ricovero in un ospedale psichiatrico. Fra gli anni Ottanta e Novanta pubblica diverse sillogi di poesia, fra cui “L’altra verità. Diario di una diversa” (1986), “Delirio amoroso” (1989), “Vuoto d’amore” (1991). Negli ultimi anni della sua vita, Alda Merini, ormai nota anche a livello internazionale, entra in una nuova fase, in cui la sua poesia si avvicina al misticismo. “Francesco, canto di una creatura” (2007) e “Mistica d’amore” (2008) sono le sue ultime opere.
Classe 1957, Valerio Magrelli è poeta, traduttore e accademico. Esordisce nel 1980 con la raccolta di poesia “Ora serrata retinae”, a cui fa seguito, nel 1987, “Nature e venature”. Negli stessi anni traduce alcuni classici della letteratura francese, fra cui Stephane Mallarmé, Paul Valéry e Paul Verlaine. La poesia di Magrelli si caratterizza per lo stile scarno ed essenziale, che parte da immagini quotidiane per indagare problematiche esistenziali. Nelle ultime opere, come “La vicevita” (2019), dedicata al viaggio in treno, o “Il commissario Magrelli” (2018), la sua scrittura si è fatta più ironica e critica della società contemporanea.
Pier Paolo Pasolini (1922-1975) è stato una delle figure di spicco della cultura italiana della seconda metà del Novecento. Le sue opere - dalla poesia in friulano ai romanzi, dal teatro al cinema - sono state accompagnate da una lucida e appassionata riflessione sui profondi mutamenti che hanno caratterizzato il dopoguerra italiano. Dagli anni Sessanta in poi, tutte le sue opere letterarie e cinematografiche sono caratterizzate da una polemica e provocatoria accusa di “trasformazione antropologica” e di “genocidio culturale” generato dalla modernizzazione capitalista. Un'accusa che culmina nel romanzo incompiuto “Petrolio”, pubblicato postumo nel 1992. In traduzione svedese, si trovano l’antologia “Poesie”, la raccolta di saggi “Scritti corsari” (1993) e il dramma Calderón (1990). (aise)