LA VOCE DEGLI ELETTI ALL’ESTERO (2)

ROMA – focus/ aise - “Dai media nazionali arrivano ogni giorno conferme di casi detenuti positivi al Covid19 in carcere. Un paradosso se pensiamo che le case circondariali dovrebbero essere, proprio per le loro caratteristiche, i luoghi più isolati e quindi più sicuri”. Così Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto in Europa, che ha presentato una interrogazione al Ministro della Giustizia Bonafede.
“Il 10 settembre – ricorda – risultavano 11 poliziotti penitenziari e 10 detenuti positivi al virus. Dopo poco più di un mese, esattamente con i dati aggiornati dal bollettino del DAP del Ministero della Giustizia, siamo giunti a 90 agenti penitenziari e 54 detenuti positivi. Un balzo enorme nell’arco di quaranta giorni. A ciò si aggiunga che quasi la metà della popolazione carceraria nazionale è affetta da altre patologie: mentali, epatiche, sistemiche. Terni, Oristano, Avezzano, Roma i casi più recenti”.
“Facile immaginare – annota il deputato – quanto sia alto il rischio di trasformazione degli istituti penitenziari in pericolosissimi focolai di Coronavirus: un incubo sia per i detenuti che per gli operatori. Per queste ragioni ho presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia Bonafede perché, si impari dagli errori del passato e si agisca subito per evitare il peggio. Ci sono tante misure alternative al carcere ed il mio auspicio è che, in questa fase per i condannati non pericolosi, vengano utilizzate al meglio”.
Molti italiani residenti all'estero e iscritti all'AIRE potrebbero essere interessati alla possibilità dell'uso degli incentivi legati al "Superbonus 110%". Per questo il senatore Pd Francesco Giacobbe ha scritto al Ministro per lo sviluppo economico Patuanelli affinchè sia redatta una guida pratica al “superbonus” dedicata ai residenti all’estero.
"Già nei mesi passati in molti dei miei interventi ho voluto sottolineare la grande opportunità dell'accesso al Superbonus 110% per i nostri iscritti AIRE", scrive Giacobbe. "Tanti dei nostri concittadini all'estero sono da sempre legati ai luoghi di origine, riuscire ad attivare un meccanismo innanzitutto di informazione sulla possibilità di accesso agli incentivi che porti alla rivalutazione del patrimonio immobiliare di cui sono in possesso non può che innescare un meccanismo di investimento di ritorno che aiuti l'economia dell'Italia".
Obiettivo della lettera è arrivare alla stesura e pubblicazione di una guida diretta ai nostri cittadini Iscritti all'AIRE con le modalità di accesso al "Superbonus 110%" e diffondere tale guida attraverso la nostra Rete diplomatica e consolare e i media locali all'estero.
"A trarre beneficio da un simile intervento – conclude il senatore – non può che essere l'economia dell'Italia e riuscire ad informare i nostri cittadini all'estero con un minimo investimento può creare un giro di affari economici di grande portata".
“Ha avuto inizio la XX edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo, quest’anno sul tema “L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti”. Un tema scelto a suo tempo nel tentativo di sollecitare l’interesse per la nostra lingua al di là dei recinti accademici e degli ambiti specialistici, ma che oggi deve fare i conti con il freno dei contatti e degli incontri imposti dalle misure di prevenzione della pandemia”. Partono da qui le riflessioni di Angela Schirò, deputata Pd eletta in Europa, sulla ventesima edizione della Settimana della lingua italiana iniziata ieri.
“Si è cercato di reagire, come ha ben detto la Vice Ministra Marina Sereni, con rimedi adeguati: la tecnologia e la qualità”, annota la parlamentare, secondo cui “la credibilità che l’Italia ha ancora nel mondo come straordinario deposito e grande laboratorio di cultura ci consente di farlo, permettendoci di misurarci positivamente in un campo che tuttavia è diventato sempre più difficile e affollato di competitori attrezzati e ambiziosi”.
Ma, aggiunge Schirò, “non possiamo dormire sugli allori, dunque. Tanto più che la pandemia ha provocato danni seri al sistema di formazione in italiano nel mondo e di promozione della nostra lingua e della nostra cultura, fronteggiati solo in parte con le modalità di dialogo a distanza”.
“La nostra lingua – continua – vive nel mondo per il suo prestigio, ma anche perché l’Italia può godere di una rete di supporto unica e di un sistema molto articolato, benché poco conosciuto. La rete di supporto è data dai 6 milioni di cittadini italiani e dai 60 milioni di italodiscendenti, ai quali sono da aggiungere ancora i tanti stranieri che amano e praticano la nostra lingua e la nostra cultura. Ebbene, i programmi e le attività promozionali che le diverse istituzioni culturali adottano all’estero non coinvolgono adeguatamente le nostre comunità, che non sono solo rifugi di tradizione, ma anche luoghi di evoluzione e di integrazione. Un limite che andrebbe al più presto superato per il bene del Paese”.
“Un secondo motivo di riflessione e di impegno immediato – osserva Schirò – è che se l’Italia oggi può contare su oltre due milioni di persone che studiano l’italiano, ciò è dovuto a un sistema di promozione e formazione che si estende dalle scuole materne alle università straniere e coinvolge soggetti pubblici e privati. Un sistema così articolato non vive d’aria e non può funzionare bene senza programmazione e coordinamento. Al di là delle belle parole che si usano all’inaugurazione degli eventi, ci sono due problemi seri da affrontare, subito e concretamente. Il primo, come non mi stancherò mai di dire, è il rifinanziamento del Fondo quadriennale della lingua e della cultura italiana, che scade quest’anno. Il secondo è la destinazione di una quota significativa dei fondi dell’internazionalizzazione anche al settore culturale, affinché la promozione nel mondo del nostro sistema Paese sia veramente integrata e penetrante”, conclude. “Non ne abbiamo avuto mai tanto bisogno come in questo momento difficile”. (focus\ aise)