PAROLA AL CGIE

ROMA - focus/ aise – “Riforma della Rappresentanza degli Italiani all’Estero” è il tema della riunione del Comitato di Presidenza del Cgie che si svolgerà domani, venerdì 20 novembre, alle 14.00, sulla piattaforma Zoom, alla quale sono stati invitati i parlamentari eletti all’estero e i responsabili dei partiti per gli italiani nel mondo.
Nelle ultime settimane, l’Assemblea plenaria del CGIE ha trattato in riunioni on-line il tema della rappresentanza degli italiani all’estero confrontandosi con il Sottosegretario agli Esteri Ricardo Antonio Merlo, con il Direttore generale della DGIT, Luigi Vignali, e con il presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera, Piero Fassino.
Questi incontri sono stati ritenuti necessari – sottolinea il Consiglio generale in una nota, “perché l’Italia è chiamata ad attrezzarsi con strumenti legislativi rispondenti alle condizioni che hanno portato negli ultimi 15 anni al raddoppio degli espatri di nostri connazionali. Senza interventi legislativi mirati, strutturali e di lungo respiro, il fenomeno migratorio italiano rischia di diventare una polveriera a orologeria”.
Considerato che Comites e Cgie dovranno essere riletti l’anno prossimo e alla luce del risultato del referendum costituzionale, il Comitato di Presidenza intende confrontarsi con i parlamentari della circoscrizione estero e i responsabili dei partiti per gli italiani nel mondo così da presentare le risultanze emerse nei lavori delle ultime Assemblee Plenarie allo scopo di trovare convergenze su tempi e obiettivi da perseguire per rinnovare le leggi esistenti sulla rappresentanza degli italiani all’estero oramai superate.
Era attesa da dieci anni, ma anche grazie all’impegno del Governo con la spinta del Sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo e del Consiglio generale degli italiani all’estero, finalmente avrà luogo nella prossima primavera la IV Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato - Regioni - Province Autonome – CGIE. La data ipotizzata per le prime sessioni di lavoro della Conferenza Permanente, in modalità da remoto, è quella del 14 dicembre.
Per la prossima settimana è già prevista una Cabina di regia alla quale parteciperanno le parti interessate, per affrontare i diversi aspetti organizzativi e programmare al meglio l’Ordine del giorno e gli argomenti da trattare nell’appuntamento del mese prossimo.
Tra i temi sul tavolo, la nuova emigrazione italiana, l’internazionalizzazione del Sistema Pase, le proiezioni delle Regioni all’Estero e, ancora, la riforma della legge sulla cittadinanza e quella degli organismi di rappresentanza, quali Comites e CGIE.
Soddisfatto il Sottosegretario Merlo: “quello della Conferenza Permanente Stato - Regioni - Province Autonome – CGIE è un appuntamento fondamentale per ciò che riguarda il mondo dell’emigrazione, gli italiani all’estero e il Sistema Italia oltre confine”, sottolinea il senatore. “Ringrazio il CGIE per avere lavorato affinché l’evento in questione si potesse svolgere nonostante il periodo di emergenza che viviamo. Ritengo davvero importante mettere a sistema le varie realtà che ruotano intorno al mondo dell’emigrazione e i diversi livelli istituzionali, al fine di poter interagire e trovare soluzioni adeguate ai temi che questa assise si propone di affrontare. Nei mesi scorsi io stesso, più volte, ho ribadito l’impegno del governo ad organizzare questa Conferenza nel più breve tempo possibile – conclude il Sottosegretario Merlo – e questo evento, atteso da tanto, troppo tempo, presto potrà prendere vita”.
“Il richiamo costituzionale alla tutela del risparmio (art.47), recentemente sottolineato dallo stesso Capo dello Stato, in data 30 ottobre, rappresenta uno strumento fondamentale per il benessere e l’immagine del nostro Paese”. A sostenerlo è Giuseppe Stabile, consigliere del Cgie per la Spagna.
“Grazie alla gestione del risparmio, infatti, da parte dello Stato, delle imprese bancarie e/o altri intermediari, si ha la possibilità di rendere le proprie risorse disponibili ad altri attraverso soprattutto il sistema finanziario che le impiega in investimenti”, scrive il consigliere. “È proprio per questa importanza, di funzione di interesse pubblico, che sul piano costituzionale, armonizzato a livello europeo, alla tutela del risparmio si dovrebbe attribuire un significato talmente ampio da consentire ai risparmiatori la garanzia diretta ed immediata a salvaguardia delle crisi finanziarie, dei dissesti bancari (o crack) o semplicemente dall’eventuale incapacità della classe dirigente, per non dire addirittura di ingerenza sulla sovranità dello Stato, giusto per evitare anche la beffa di dover adire ai tribunali con rischi di attesa biblica e maggiori spese ed incombenze, naturalmente tutte a carico del risparmiatore, che ne incentivano l’abbandono per KO tecnico”.
“Una responsabilità in tal senso – conclude Stabile – sarebbe da affidare agli organi di governo del credito, visto l’impatto sociale che ne deriva, dove lo sviluppo economico passa attraverso la capacità di iniziative dirette alla crescita dell’economia reale che a sua volta dipende dalla fiducia da parte del risparmiatore o investitore, nazionale o in chiave sovranazionale”. (focus\ aise)