Post Brexit: il nuovo visto per frontier workers è una realtà, ma chi potrà beneficiarne? - di Gabriella Bettiga

LONDRA\ aise\ - “Lo scorso 10 dicembre il frontier worker permit è diventato una realtà. Esiste ora la possibilità di fare domanda online, ed è stata pubblicata una guida di 69 pagine che spiega al personale addetto alle decisioni come interpretare la normativa. La definizione di frontier worker comprende cittadini della zona EEA che, prima delle ore 23:00 del 31 dicembre 2020, erano lavoratori dipendenti o autonomi nel Regno Unito, e continuano ad esserlo dopo la fine del periodo transitorio (cioè nel 2021), ma che non sono principalmente residenti in UK”. Ne scrive Gabriella Bettiga su “LondraItalia.com”, quotidiano online diretto da Francesco Ragni.
“I familiari dei frontier workers non potranno fare domanda come dipendenti di chi fa domanda di visto, per cui se non hanno i requisiti per il pre-settled o settled status, potranno entrare nel Regno Unito come turisti oppure in base ad una delle nuove categorie di immigrazione in vigore dal 2021.
Inoltre, chi ha intenzione di stabilirsi in UK, farà bene a considerare un diverso tipo di visto. Infatti, il frontier worker permit non è un permesso di soggiono e non porta all’acquisizione della residenza a tempo indeterminato.
I frontier workers hanno semplicemente diritto ad entrare nel Paese per lavorare, a patto che continuino a rientrare nella definizione di frontier worker, e potranno accedere al servizio sanitario nazionale e ad altri beni e servizi se hanno i requisiti richiesti, a parte quello di residenza continuativa, che non si applica a questa categoria.
Il frontier worker permit può essere rinnovato ogni cinque anni, o ogni due anni se si fa domanda come persona che non è attualmente frontier worker ma lo era in passato, una sottocategoria di questo tipo di visto per chi non ha potuto lavorare in UK nel 2020.
Fino alla fine di giugno 2021, cioè la fine del grace period, i frontier workers potranno continuare ad entrare ed uscire dal Regno Unito semplicemente mostrando il passaporto, ma dal primo luglio dell’anno prossimo sarà obbligatorio avere il permesso, che normalmente sarà soltanto digitale, con qualche eccezione.
Abbiamo visto che uno dei requisiti essenziali per ottenere il visto è quello di non essere principalmente residenti in UK. Questo significa che chi presenta la domanda di frontier worker permit, dovrà essere stato presente nel Regno Unito per meno di 180 giorni in ogni periodo di 12 mesi dal primo gennaio 2020 a quando verrà presentata la domanda.
Se si è stati in UK per un periodo più lungo, si dovrà dimostrare di essere tornati nel proprio paese di residenza almeno una volta in ogni periodo di sei mesi o due volte in ogni periodo di 12 mesi precedenti la domanda (calcolati da gennaio 2020).
La guida sui frontier workers spiega anche come decidere se chi fa domanda sia effettivamente un lavoratore dipendente o autonomo in UK. È necessario aver lavorato in UK almeno una volta nel 2020, e tornare nel Paese almeno una volta in 12 mesi. La definizione è piuttosto dettagliata e in caso di dubbi è consigliabile leggere attentamente la normativa prima di presentare domanda.
Il frontier worker visa non è un’alternativa al pre-settled status, che porta all’acquisizione di un permesso di residenza a tempo indeterminato dopo cinque anni di residenza continuativa (il settled status), ma è senz’altro utile per chi svolge un’attività economica nel Regno Unito e vuole continuare a farlo senza però risiedere principalmente in UK”. (aise)