REFERENDUM: PARLAMENTARI E CGIE SCRIVONO A MATTARELLA

ROMA\ aise\ - La condizione in cui versa la rete diplomatico-consolare all’estero, in molti Paesi alle prese con gli effetti della pandemia, rende ancora più complicata la gestione delle procedure del voto all’estero in occasione dell’ormai prossimo referendum sul taglio dei parlamentari. Questo, in sintesi, quanto sostenuto in una lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, per conoscenza, al Premier Conte, ai presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico, e ai ministri dell’Interno e degli Esteri, Lamorgese e Di Maio. A firmarla 57 connazionali, tra ex parlamentari e consiglieri del Cgie, presidenti di Comites e rappresentanti della collettività.
Ne riportiamo di seguito il testo integrale.
“Signor Presidente della Repubblica Mattarella,
sottoponiamo al Suo alto magistero la situazione in cui versa la rete diplomatico-consolare italiana all’estero, in procinto di organizzare, dove sarà possibile, nella Circoscrizione Estero le elezioni referendarie indette per confermare la riduzione del numero dei parlamentari.
Notizie diramate nei giorni scorsi dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale riportano la chiusura di almeno 20 sedi consolari all’estero a causa del contagio da Covid-19, e il ricovero di 29 impiegati ricoverati. La diffusione della pandemia in vaste aree del mondo precluderà la partecipazione al referendum di almeno un milione e mezzo di elettrici ed elettori; in Brasile, dove vivono oltre 500.000 connazionali, per questi impedimenti i sindacati dei servizi postali hanno indetto uno sciopero a tempo indeterminato rendendo di fatto impossibile la trasmissione dei plichi elettorali.
La situazione all’interno della rete diplomatico-consolare italiana potrebbe precipitare come da alcune settimane denunciano tutti i sindacati dei lavoratori dello stesso Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Intanto, in anticipo alle scadenze procedurali previste dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459 e del relativo regolamento di attuazione approvato con D.P.R. 2 aprile 2003, n.104, risulta che in alcune circoscrizioni elettorali dell’America latina, il plico elettorale contenente il materiale elettorale sia già arrivato il 21 agosto 2020 con largo anticipo rispetto alle scadenze ordinarie.
In concreto la partecipazione di 1,5 milioni di cittadini italiani è seriamente compromessa dall’acuirsi della pandemia in Paesi dove grande è la presenza italiana, dal Brasile alla Francia, dagli Stati Uniti alla Spagna, in Asia, Australia e in Sudafrica.
Il contesto in cui si stanno preparando le consultazioni all’estero è a dire poco preoccupante, mentre il governo italiano (che ha appena prorogato lo stato di emergenza fino ad ottobre) non si è ancora espresso come sarebbe stato opportuno e auspicabile. Tra le nostre collettività all’estero l’informazione sull’oggetto referendario è assente. Si tratta, come sappiamo, di un fondamentale diritto di cittadinanza che non può subire alcuna limitazione, anche se comprendiamo la serietà delle ragioni che sono alla base dei provvedimenti di chiusura dei consolati.
Signor Presidente Mattarella, la scadenza referendaria è ormai molto ravvicinata, mancano solo 15 giorni all’invio del materiale elettorale, e i tempi previsti di ulteriore sviluppo della pandemia appaiono tali da indurre i sottoscrittori di questa missiva a chiederLe di assumere provvedimenti straordinari per fare in modo che, oltre ai servizi essenziali a beneficio degli italiani residenti all’estero, siano garantiti anche i diritti politici, senza i quali verrebbero meno le garanzie costituzionali di cui Lei è somma espressione e custode.
Esimio Presidente Mattarella, Le chiediamo rassicurazioni immediate sulla partecipazione di tutti gli aventi diritto residenti all’estero al “referendum sulla riduzione dei parlamentari” nel pieno rispetto delle scadenze procedurali previste dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459 e del relativo regolamento di attuazione approvato con D.P.R. 2 aprile 2003, n.104. Nel caso in cui ciò non fosse possibile Le chiediamo di intervenire per il rinvio del referendum.
Certi della Sua attenzione, signor Presidente Mattarella, La preghiamo di voler gradire l’espressione dei più fervidi sentimenti di riconoscenza e gratitudine da parte di noi sottoscritti e di coloro che rappresentiamo. Con i più vivi saluti”.
I sottoscrittori della lettera: Senatore Claudio Micheloni, Onorevole Gianni Farina, Onorevole Fabio Porta, Brasile, Michele Schiavone, Segr. Gen. CGIE, Svizzera, Silvana Mangione, V.seg. CGIE, Stati Uniti d’America, Pino Maggio, V.seg. CGIE, Germania, Mariano Gazzola, V.seg. CGIE, America Latina, Rodolfo Ricci, V.seg. CGIE, FIEI, Rita BLASIOLI, CGIE, Brasile, Alciati Silvia, Brasile, Alberto BECCHI, Argentina, Gerardo Pinto, Argentina,Marcelo Romaniello, Argentina, Gabriel PURICELLI, Argentina, Rucci Guglielmo, Argentina, Paglialunga Juan Carlos, Argentina, Carrara Marcelo, Argentina, Borgese Rodolfo, Argentina, Salvatore FINOCCHIARO, Argentina, Amelia Rossi, Argentina, Marisa BARBATO, Brasile, Franco PATRIGNANI, Brasile, Andrea LANZI, Presidente Comites Brasile, Filomena NARDUCCI, Uruguay, Renato PALERMO, CGIE Uruguay, Nello Collevecchio, Venezuela, Antonella PINTO, Venezuela, Mario Neri, Venezuela, Paolo Valente, Perù, Nello Gargiulo, Cile; Raffaele Napolitano, Presidente Comites Belgio, Roberto Parrillo, Belgio, Pietro Lunetto, Belgio, Rino Giuliani, Italia, Massimo Angrisano, Italia, Roberto Volpini, Italia, Andrea Mantione, Olanda, Antonella Dolci, Svezia, Santo Vena, Svizzera, Salvino Testa, Svizzera, Antonio De Bitonti, Svizzera, Nella Sempio, Svizzera, Egidio Stigliano, Principato del Liechtenstein, Valeria Zimotti, Svizzera, Domenico Micieli, Svizzera, Edith Pichler, Germania, Paolo Brullo, Germania, Maurella Carbone, Germania, Federico Quadrelli, Germania, Giuseppe Scigliano, Germania, Luigi Cavallo, Germania, Bruno Di Biase, Australia, Frank Barbaro, Australia, Franco Papandrea, Australia, Sandro Frattini, Tunisia, Fabio Ghia, Tunisia, Rocco Di Trolio, Canada, Franco Papandrea, Australia. (aise)