TAGLIO PARLAMENTARI: IL DIRETTIVO DELLA FCLIS CONTRO LA RIDUZIONE DELLA RAPPRESENTANZA

ZURIGO\ aise\ - “È stata fissata al 20 e 21 settembre la nuova data per la consultazione referendaria relativa al taglio dei parlamentari italiani sul quale l’elettorato residente sia in Italia che all’estero dovrà esprimersi. Il referendum costituzionale prevede di diminuire del 36,5% i seggi dei palazzi Montecitorio e Madama. Alla Camera i deputati passerebbero da 630 a 400, al Senato da 315 a 200”. Dopo il via libera all’election day del consiglio dei ministri di questa settimana, la Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera torna a ribadire la propria contrarietà al taglio dei parlamentari e, nell’ultimo numero della sua newsletter, invita i propri iscritti a “votare e far votare NO al referendum”.
Il parlamento, scrive la Fclis, “è l’organo principale di una democrazia rappresentativa. I parlamentari sono eletti dai cittadini italiani e il loro compito è quello di rappresentare l’intera popolazione. L’equilibrio tra i poteri è garantito dalla Costituzione italiana fin dal 1948 che ne disciplina pesi e contrappesi. Tagliare in modo così incisivo il numero dei parlamentari per risparmiare una cifra irrilevante rispetto alle dimensioni del bilancio dello Stato significa disconoscere la rilevanza dei cittadini italiani e il valore della democrazia. L’Osservatorio Economico dei Conti Pubblici di Carlo Cottarelli ha stimato che il risparmio per lo Stato, derivante dalla riduzione del numero dei parlamentari, sarà di ca. 80 milioni di euro all’anno. Ciò corrisponde allo 0,007% della spesa pubblica che, a sua volta, ammonta all’incirca a 850 miliardi. Se si pensa che qualsiasi provvedimento economico adottato in passato da qualsivoglia governo è costato diversi miliardi di euro all’anno, la cifra è davvero irrisoria”.
“L’attuale classe politica è inadeguata ad affrontare le sfide presenti e future di una società che cambia? Forse. Non per questo – riflette la Federazione – occorre stravolgere l’identità di un sistema senz’altro perfettibile. L’accento va posto sulla rappresentanza e sulla democrazia e non sulla “punizione” di una classe politica che può cambiare grazie all’impegno di tutte le cittadine e tutti i cittadini”.
La riduzione dei parlamentari, ricorda a Fclis, “toccherebbe anche gli eletti all’estero che scenderebbero da 12 deputati a 8 e da 6 senatori a 4. Stando ai numeri dell’AIRE (Anagrafe italiani residenti all’estero) nel 2008 la popolazione italiana che vive all’estero si attestava a 3.734.428 a fronte di 5.114.469 nel 2018. Alla luce di questo netto incremento del numero di italiani residenti all’estero, il numero dei rappresentanti degli italiani nel mondo andrebbe piuttosto potenziato. Il Direttivo nazionale della Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera (FCLIS) condivide la posizione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), che rivendica di non tagliare il numero degli eletti all’estero”.
Per questo, il Direttivo nazionale della FCLIS “raccomanda ai propri iscritti di votare e far votare NO al referendum sul taglio dei parlamentari. Gli italiani all’estero possono esprimere il loro voto per corrispondenza”. (aise)