Ungaro (Iv) sulla politica fiscale Ue: basta con il diritto di veto

ROMA\ aise\ - “Pochi giorni fa la Commissione Finanze ha espresso parere favorevole alla Comunicazione della Commissione Europea COM(2019)8 “Verso un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica fiscale dell’UE” che propone il superamento del diritto di veto per le decisioni in materia fiscale a livello europeo”. Così Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto in Europa e relatore del provvedimento nella VI Commissione alla Camera.
“Risulta ormai evidente – annota il parlamentare – che la regola dell’unanimità rallenta e ostacola l’efficienza dei processi decisionali e favorisce comportamenti opportunistici da parte di taluni Stati membri, alcuni dei quali definibili come veri e propri paradisi fiscali. Si è infatti stimato il costo dell’inazione in materia fiscale risulterebbe superiore a 130 miliardi di euro annui per il mancato gettito soltanto per l’IVA”.
“La procedura attuale – osserva Ungaro – non garantisce inoltre un sufficiente coinvolgimento del Parlamento europeo che potrebbe invece concorrere se si adottasse la procedura legislativa ordinaria con la maggioranza qualificata. Le obiezioni avanzate da Lega, FDI e da alcuni parlamenti di Paesi membri che hanno espresso parere contrario, come la Svezia e la Repubblica Ceca, che vedono nella proposta una cessione consistente di sovranità e una presunta violazione del riparto di competenze tra Unione europea e livello di governo statuale sono erronee in quanto la proposta si applicherebbe alle competenze già affidate al livello europeo: non sarà mai possibile per l’UE stabilire nuove imposte o regolare le aliquote dei singoli paesi, ma semmai consentirà di agire con maggiore celerità sul fronte delle risorse proprie, dell’armonizzazione delle politiche fiscali per ridurre la frammentazione esistente tra 27 diversi sistemi impositivi, sul fronte delle iniziative fiscali comuni come la web tax, sulla lotta alle frodi fiscali transfrontaliere e alle pratiche di fiscal dumping che erodono le basi imponibili di molti paesi, l’Italia in primis”.
“Occorre superare il diritto di veto – conferma il deputato – anche per riprendere al più presto il lavoro già avviato sul tema di una base consolidata comune per l’imposta sulle società Per queste ragioni è stata approvata con parere favorevole dalla Commissione Finanze della Camera la proposta della Commissione Europea”. (aise)