VERSO LA RICOSTITUZIONE DELLA CONSULTA REGIONALE DELL’EMIGRAZIONE SICILIANA/ ARCOBELLI (CSNA): UN BEL PASSO IN AVANTI

PALERMO\ aise\ - “Un bel passo in avanti”. Così Vincenzo Arcobelli, presidente della Confederazione dei Siciliani in Nord America, oltre che consigliere del Cgie, commenta la prima videoconferenza convocata dall’assessore regionale Antonio Scavone per discutere della possibile ricostituzione della Consulta Regionale dell’Emigrazione siciliana.
Ricostituzione, per altro, sollecitata, tra gli altri, proprio da Arcobelli che aveva inviato una lettera a Scavone – che ha le deleghe per Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro – in cui ribadiva quanto richiesto nei mesi e anni scorsi, cioè la possibilità di intervenire per riattivare in tempi brevi la Consulta Regionale dell'Emigrazione Siciliana.
Dando seguito alla richiesta della CSNA del CARSE, l'Assessore Scavone, coadiuvato da Richiusa responsabile del dipartimento Emigrazione ed Immigrazione, ha convocato lunedì scorso la prima riunione in video conferenza per analizzare le concrete possibilità di ricostituire la consulta. A questa prima riunione hanno partecipato i rappresentanti di Anfe, Aitef, Carse (Coordinamento delle Associazioni regionali Siciliane dell'emigrazione), Coes, CSNA, INFS, Ragusani nel Mondo, Siracusani nel Mondo, USEF, e il Delegato del Cgie Carlo Ciofi, organismo che sostiene tale iniziativa.
Scavone ha aperto i lavori spiegando quali sono i suoi compiti e quelli dell'Assessorato e dichiarandosi disponibile ad ascoltare i rappresentanti delle associazioni convocate.
Ringraziato l’assessore, Arcobelli ha sostenuto che “la ricostituzione della Consulta non deve essere considerato un sogno, ma un dovere morale e di volontà politica, soprattutto ora, durante la crisi generale economica causata dalla pandemia”.
“I siciliani nel mondo ed i rappresentanti delle associazioni sono una grande risorsa, e come tale meritano rispetto”, ha aggiunto Arcobelli, ricordando il “valore aggiunto” rappresentato dalle comunità emigrate per l’Italia e le sue regioni.
La Sicilia, ha quindi ricordato Arcobelli, “fu la prima regione d’Italia costituire una consulta per l’emigrazione, nel 1980, con la legge n.55”. Una legge non solo obsoleta “in alcune parti”, ma, peggio, “dimenticata”, visto il “palese disinteresse” manifestato dalla regione – “soprattutto con l’ultima amministrazione, ma anche in precedenza” – nei confronti dei corregionali all’estero. Una situazione tanto più insostenibile se considerata alla luce dei dati sull’attuale emigrazione siciliana, in continuo aumento.
“La Sicilia di oggi – ha sostenuto Arcobelli - ha bisogno di supporto a tutti i livelli; quale momento fondamentale e strategico per riallacciare i rapporti con i corregionali oltre confine occorre avere un organismo ufficiale di rappresentanza e di riferimento, a beneficio sia della Regione che dei siciliani, ovunque essi si trovino”.
Arcobelli ha quindi ricordato l’incontro con il presidente della regione Musumeci, nel gennaio di quest’anno, nel New Jersey: in quella occasione, il governatore evidenziò l’importanza di ricollegare il ponte tra le istituzioni regionali con i siciliani residenti all’estero. Ora, ha detto Arcobelli, “i tempi adesso sono maturi per passare dalla teoria alla pratica”.
Il presidente della Csna, così come gli altri presenti alla videoconferenza, si è quindi detto disponibile a collaborare in una “strategia comune”, invocando “concretezza” da parte dell’amministrazione regionale, mettendo a disposizione strumenti e conoscenze dell’associazionismo.
La consulta, ha aggiunto, sarebbe anche un punto di riferimento in tema di politiche migratorie per i diversi assessorati regionali, ciascuno nel suo ambito di competenza. Un organismo “snello, efficiente ed operativo”, ha auspicato Arcobelli, perché “bisogna andare al passo con i tempi”; una consulta aperta alle nuove migrazioni e alle loro rappresentanze, che si occupi anche di aggiornare l’Albo regionale, così da arrestare il declino di molti sodalizi all’estero e, cosa più importante, l’indebolimento dei legami con la terra d’origine, la sua lingua e la sua cultura.
La CSNA, ha assicurato concludendo, “farà del proprio meglio per rafforzare i rapporti di collaborazione e fare squadra a tutti i livelli, per la passione ed il bene della splendida terra di Sicilia”. (aise)