I passi della cooperazione
ROMA – focus/ aise - Il 2021 ha segnato il decimo anno dall’inizio del conflitto siriano, con un inasprimento delle ostilità nella Ghouta orientale e a nord di Aleppo. Se da una parte le necessità umanitarie nella capitale sono peggiorate, dall’altra sia l’assistenza per le popolazioni più bisognose sia l’accesso delle organizzazioni umanitarie nel paese non sono sufficienti per rispondere ai bisogni in continuo aumento.
Con infrastrutture e servizi di base ridotti al collasso dal conflitto e oltre 6 milioni di sfollati interni, a inizio 2021 la Siria conta quasi 12 milioni di persone in estremo bisogno di assistenza sanitaria, di cui quasi 5 milioni sono minorenni.
In molti casi, per poter accedere agli ospedali o alle cliniche, gran parte della popolazione, specialmente nel nord della capitale, è costretta a spostarsi per lunghe distanze, dovendo spesso affrontare costi di trasporto troppo alti. Allo stesso tempo, le strutture ospedaliere in funzione sono sempre meno numerose, e la maggior parte delle cliniche non è attrezzata in maniera adeguata, impedendo ai pazienti di poter ottenere delle cure adeguate.
In questo quadro la Croce Rossa Italiana, su richiesta della Mezzaluna Rossa Araba Siriana, ha supportato la “consorella” tramite l’invio di 5 ecografi di modello EUB-6500, particolarmente utili per le strutture ospedaliere della capitale, che nel corso degli ultimi anni han dovuto fare fronte a un incremento esponenziale di pazienti bisognosi di cure altamente specializzate.
Una parte degli ecografi verrà in un secondo momento trasferita nei dipartimenti più colpiti dal conflitto nella regione di Aleppo, dove si stima che circa 1,3 milioni di persone siano in urgente bisogno di ricevere assistenza sanitaria di primo livello.
Nella donazione della CRI, oltre agli ecografi, anche 3.000 mascherine KN95, 4.000 mascherine FFP2, 10.000 mascherine chirurgiche, 300 litri di disinfettanti e 5.000 guanti in nitrile in supporto allo staff sanitario della consorella siriana durante la pandemia.
La donazione degli ecografi si inserisce in una serie di attività di cooperazione che vedono la Croce Rossa Italiana legata alla Mezzaluna siriana da anni, con numerosi progetti focalizzati sullo scambio di esperienze e di formazione in vari campi di interesse comune: come migrazione, ricongiungimenti familiari, sviluppo organizzativo e assistenza sanitaria e primo soccorso.
Le donazioni sono state possibili grazie alla stretta cooperazione tra la Croce Rossa Italiana, l’ONG partner Terre des Hommes Italia e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana, che da anni segue con attenzione gli sviluppi in Siria. Un partenariato che si è dimostrato efficace, contribuendo a migliorare il coordinamento nell’assistenza ai più vulnerabili durante la lunga crisi umanitaria del paese, nell’ottica di creare sinergie tra gli interventi dei donatori in Siria da un punto divista tematico e geografico. E dando così seguito a una collaborazione in prima linea sin dallo scoppio del conflitto nel 2011, tra la CRI, la Mezzaluna Siriana, l’Agenzia di coordinamento tra gli attori umanitari nel Paese e altri partner del Movimento sul campo per soccorrere feriti e malati e per distribuire preziosi aiuti umanitari alla popolazione.
“DeplastificAZIONE – Life Beyond Plastic” è il percorso proposto dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca in collaborazione con Istituto Oikos, realizzato grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Ed è anche il titolo del webinar che sarà trasmesso oggi, mercoledì 24 febbraio, alle ore 16.30, in diretta streaming a questo link.
Gli oceani e i mari ricoprono oltre i tre quarti del nostro pianeta e sono un patrimonio essenziale per la vita dell’uomo: ospitano numerose forme di vita, influiscono in maniera determinante sul clima, sono un’importante fonte di cibo, prosperità economica, benessere sociale e culturale. Ma tutto questo è in pericolo: ogni anno tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari di tutto il mondo, provocando danni inestimabili agli animali e agli ecosistemi. Continuando così, entro il 2050 ci sarà, in peso, più plastica che pesce negli oceani. L’inquinamento marino sta assumendo sempre più il volto di vera e propria emergenza globale.
Nel corso degli ultimi mesi, soprattutto in seguito all’approvazione della direttiva europea che mette a bando alcuni oggetti di plastica monouso, sono state messe in atto numerose attività di sensibilizzazione pubblica portando l’argomento alla ribalta dei media. Per questo è importante l’azione di accrescimento della consapevolezza del grave problema globale ed è fondamentale dare un messaggio per quanto possibile propositivo e positivo, orientato alle soluzioni. “DeplastificAZIONE – Life Beyond Plastic” si propone di dare un contributo a questo obiettivo.
Huda è scappata dalla Siria sotto le bombe e oggi lavora in un ristorante popolare tra i canali di Venezia. Mamadou ha attraversato il Burkina Faso, il Niger e poi il deserto, fino alla Libia e all’arrivo in Italia e oggi è operatore in un centro SIPROIMI e attivista per i diritti dei rifugiati. M’barka, emigrata dalla Tunisia, credeva che non avrebbe mai più cantato, ma è finita per calcare i palcoscenici di tutto il mondo. Mercedes, dal Perù, lavorava come badante anche di notte, per poter studiare all’università di giorno ed oggi veste la divisa da infermiera.
Sono alcune delle vite raccontate nella mostra multimediale “Un giorno qualunque. Storie che ricominciano in Italia”, composta dalle fotografie di Simone Cerio e dai video del collettivo WowTapes. Un riflettore sulle persone migranti che si sono ricostruite un’esistenza nel nostro Paese, su tanti “momenti qualunque”, di “giorni qualunque”, di “vite qualunque”, in cui la convivenza diventa possibile.
L’esposizione online è stata ideata da EMERGENCY per il progetto “NO ALLA GUERRA, per una società pacifica e inclusiva, rispettosa dei diritti umani e dalla diversità fra i popoli” realizzato con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
Tramite video, fotografie e frammenti audio, la mostra permette di conoscere la storia di chi è arrivato nel nostro Paese per migliorare la propria vita o per sopravvivere alla guerra, e ne è diventato parte integrante. Storie interrotte che, in un giorno qualunque, ricominciano in Italia.
A partire dal 17 febbraio scorso, una nuova testimonianza verrà periodicamente pubblicata online, andando a comporre un mosaico sulla capacità delle persone di aprirsi a nuove culture, a nuovi mondi.
Le fotografie di Cerio e i video di WowTapes propongono un altro punto di vista, per comprendere gli sforzi fatti da chi arriva nel nostro Paese per ricominciare, l’importanza delle scelte che facciamo e delle persone che incontriamo sul nostro cammino, nei nostri giorni qualunque.
Simone Cerio (1983) è un fotografo documentarista italiano, specializzato in visual journalism. Da sempre interessato a linguaggi ibridi, le sue immagini evidenziano l’importanza della relazione profonda con l’altro. Il filo che lega i suoi lavori è il tema dell’Identità e dei cambiamenti sociali e l’uso di uno storytelling estremamente intimo. Ha vinto premi internazionali come il Wellcome Photography Prize nella categoria “Hidden Worlds”.
WowTapes è una video agency di Roma fondata nel 2017 che unisce video-maker, creativi e professionisti della comunicazione da ogni angolo del mondo. È specializzata in visual storytelling per il mondo on-line e off-line, curando creazione, produzione e post-produzione di contenuti video. In continua ricerca di linguaggi narrativi freschi e dinamici, WowTapes si focalizza sull’impatto visivo ed emozionale delle proprie produzioni, spaziando dai commercial ai corporate video, dal travel vlog ai documentari. (focus\ aise)